Le centinaia di cittadini, anche della nostra provincia, che si sono alzati di soprassalto, riversandosi in strada, per la maggior parte non erano a conoscenza delle procedure di emergenza contenute all’interno dei piani di emergenza comunali.
Il Piano Comunale di Emergenza, previsto dalla Legge n. 100 del 12/07/2012, è stato redatto da molti comuni, ma spesso rimane chiuso in un cassetto, dove nonostante sia stato annunciato nell’immediatezza dell’approvazione della legge del 2012, ad oggi non è pubblicato sul sito web del Comune e, soprattutto, non è stato portato a conoscenza della cittadinanza, neppure con l’apposizione della segnaletica che individua le aree di attesa, di accoglienza e di ammassamento.
Eppure il drammatico terremoto di L’Aquila e il sisma della scorsa notte avrebbero dovuto insegnare qualcosa alle amministrazioni, visto che è nelle prime ore dell’evento che si riescono a tamponare i disagi e a salvare le vite umane. Speriamo che qualcuno, adesso, si svegli, e che finalmente i piani escano dalle scrivanie per diventare operativi, informando e formando la popolazione, nella speranza che non debbano mai servire ma nella consapevolezza che sono strumenti utili a salvare vite umane.