L’Aquila. ‘Un poderoso complesso sciistico, basato su ben cinque nuovi impianti a fune, per collegare i complessi sciistici di Roccaraso e Rivisondoli con quelli di Passo Godi e Scanno e farne un’unica enorme stazione sciistica estesa oltre 200 km2, devastando per sempre gli habitat preziosi e con alto valore ambientale del massiccio del Monte Greco, direttamente nella Zona di Protezione Esterna del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, in Siti di Interesse Comunitario e Zone di Protezione Speciale tutelate a livello europeo e in importanti Foreste Demaniali Regionali gestite dal Corpo Forestale dello Stato, con la presenza di specie minacciate e sull’orlo dell’estinzione come l’orso bruno marsicano.
Lo afferma in una nota il Coordinamento EmergenzAmbiente Abruzzo ( costituito da LIPU, Mountain Wilderness, Pro Natura, Salviamo l’Orso, WWF e Touring Club Italiano).
Le Associazioni ecologiste, riunite nel cartello EmergenzAmbiente Abruzzo, chiedono all’Amministrazione Regionale un incontro urgente per riesaminare insieme tutto il pacchetto sotto il profilo della tutela ambientale, così come proficuamente avvenuto per il Piano di sviluppo del Gran Sasso con il Vice Presidente Lolli, in modo da non dover arrivare alla fase operativa con polemiche e battaglie muro contro muro, sicuramente nell’interesse di nessuno e che farebbero solo perdere tempo e soldi a tutti.
Insistere su interventi pesanti nelle aree protette a livello nazionale ed europeo significa infilarsi in un vicolo cieco che non potrà che portare al totale immobilismo ed alla perdita di questi ingenti finanziamenti. I nuovi interventi di infrastrutturazione sciistica proposti sono infatti vietati dalla normativa europea e nazionale posta a tutela di habitat e specie di grande valore ecologico, come l’orso bruno marsicano, il lupo, il camoscio d’Abruzzo e l’aquila reale.
Senza considerare che il “master plan” di D’Alfonso è in palese contrasto con il rilancio del progetto APE (Appennino Parco d’Europa), con il PATOM, strumento voluto anche dalla Regione Abruzzo per la tutela dell’Orso Marsicano, e con il percorso teso a far riconoscere dall’UNESCO le nostre montagne come Patrimonio Mondiale dell’Umanità’, insistono nella nota.
Si scommetta invece sulla loro vera valorizzazione perché la nostra regione diventi finalmente un punto di riferimento internazionale nell’ottica di una fruizione sostenibile dei grandi valori ambientali delle nostre montagne,che possono, se ben gestiti, diventare oggetto di grande interesse da parte di crescenti flussi di un turismo qualificato ed importante, sia nazionale che internazionale’, concludono.