Postate spesso frasi e citazioni, pseudo-filosofiche e spirituali sui social o siete ammagliati colpiti da chi lo fa? La scienza non è dalla vostra parte e dice che siete meno intelligenti è quanto sembra affermare una ricerca firmata dalla University of Waterloo in Ontario, Canada.
Il titolo: ‘On the reception and detection of pseudo-profound bullshit’, ossia ‘Sulla ricezione e la rilevazione di – letteralmente, ndr. – stronzate pseudo-profonde’.
Ma non lasciatevi ingannare dal titolo. Lo studio, serissimo, è a cura del dottorando Gordon Pennycook e del suo team di ricercatori, che hanno dimostrato una connessione fra apertura mentale alle citazioni pseudo-filosofiche e scarsa intelligenza. Come? Per riuscirci, Pennycook e il suo staff hanno creato una sorta di ‘generatore automatico di frasi profonde’, un sito internet dedicato appunto a generare frasi sintatticamente corrette, ma composte da parole a effetto messe insieme a caso.
Dieci frasi dal retrogusto ‘new age’ sono poi state sottoposte al giudizio dei 280 soggetti presi in esame e chiamati a valutare la profondità degli aforismi attraverso una scala da 1 a 5 – dove 1 corrisponde a ‘non profondo’ e 5 a ‘molto profondo’. In aggiunta alle citazioni elaborate dal computer, ai volontari sono state inoltre sottoposti per essere valutati anche alcuni tweet del quotato spiritualista new age Deepak Chopra.
I risultati? La valutazione media della profondità delle frasi pseudo-filosofiche è stata di circa 2.6, giudizio che ha indicato gli aforismi sotto esame come ‘abbastanza profondi’, mentre è parso evidente agli scienziati che i soggetti esaminati non fossero in grado di distinguere la ‘vera saggezza new age’ dalle famigerate ‘bullshit ‘.
Ma non solo. Esaminando singolarmente le risposte e i profili dei volontari – che hanno a lungo parlato con il team di sé stessi e delle loro opinioni nell’arco di due semestri – i ricercatori hanno stabilito scientificamente che i soggetti che hanno espresso voti più alti erano anche generalmente “meno riflessivi, con minori capacità cognitive (intelligenza fluida e verbale, capacità di calcolo) e più inclini a confusioni ontologiche e a tesi cospirazioniste”, oltre ad avere “convinzioni religiose e paranormali” e ad essere “più propensi ad avallare medicina complementare e alternativa”.
Per gli scienziati, quindi, i risultati della ricerca dimostrerebbero di essere “coerenti con l’idea che la tendenza a votare vaghe dichiarazioni prive di un significato come ‘profonde’ sia un legittimo fenomeno psicologico coerentemente collegato ad almeno alcune variabili di interesse teorico”.