Il maltempo ha colpito l’Abruzzo per due giorni scarsi, e ciò è stato sufficiente per lasciare al buio, inizialmente, oltre 100 mila famiglie.
In tutti i giornali si legge che l’ENEL, unico distributore di energia elettrica in un mercato che di libero poco ha, sta facendo di tutto per ripristinare le emergenze.
Dalle informazioni in nostro possesso, però, emerge che l’ENEL, da anni, in una ottica di riduzione del personale, sta “appaltando” sempre più i lavori a ditte terze, non riassumendo, o licenziando, i propri operai. Nella Provincia di Teramo, ad esempio, sappiamo che per ripristinare le linee elettriche danneggiate opera la sola COGET, essendo sprovvista l’ENEL, ormai, di mezzi e uomini atti a porre in essere detti lavori.
Sempre dalle nostre informazioni, ormai l’ENEL, chiamata sempre più per le emergenze, “tralascia” le ordinarie opere di manutenzione delle linee elettriche esistenti, le quali, inesorabilmente, dopo oltre 30 anni dalla loro posa, al primo vento cadono creando le c.d. “emergenze”.
Perché chiamarle emergenze? Ormai al primo vento forte, e neanche a livello del Friuli, le linee elettriche “cadono”, quindi è la “normalità”!
Quello che non è normale, invece, è che NESSUNO dice queste cose, che NESSUNO interviene nei confronti dell’ENEL per OBBLIGARLA ad effettuare i normali lavori di manutenzione, con i quali, le c.d. emergenze, sarebbero nettamente inferiori di numero e vere emergenze. In sintesi: le ultime notizie delle famiglie senza corrente elettrica non sono altro che disastri annunciati.
Tanto le famiglie avranno il risarcimento immediato in bolletta! si, gli ingenti risarcimenti di 30 euro. Delibera RG/ELT198/11 e tabelle allegate dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas (testo integrato della qualità dei servizi di distribuzione energia 2012 – 2015). Tale delibera prevede che in caso di mancato rispetto dei tempi massimi di mancato ripristino dell’energia, l’impresa distributrice versi un rimborso ad ogni utente coinvolto nell’interruzione, senza che l’utente ne faccia richiesta e sarà accreditato entro 4 – 5 mesi dall’evento. Il rimborso sarà presente in bolletta indicato come “mancato rispetto dei livelli specifici di qualità”. Tale indennizzo scatta SOLO se l’interruzione della fornitura è superiore alle 12 ore (per i Comuni a medio grado di concentrazione territoriale per utenti bassa tensione e media tensione), in tal caso è previsto l’accredito di euro 30 e ogni 4 ore di interruzione aggiuntive; oltre le 12 ore, è previsto un ulteriore indennizzo di euro 15, per un tetto massimo di euro 300 per le interruzioni fino a tre giorni e mezzo, per le utenze domestiche in bassa tensione.
Intanto famiglie intere, anziani e bambini sono al gelo anche, e sopratutto, per lavori che dovevano essere effettuati da tempo. Grazie ENEL, grazie mercato libero (che non esiste), grazie a chi ci governa.
Il Presidente Valeria Ricci (Associazione Le Nostre Origini)