Barella fa tremare i tifosi: “Rischio di smettere” | Allarme improvviso per l’Inter

Nicolò Barella è centrocampista titolare dell’Inter e della Nazionale, da una sua semplice intervista è scoppiato l’allarme. Smetterà di giocare?

Giocatore totale è uno dei grandi protagonisti del calcio moderno, con la sua abilità a fare praticamente tutto in mezzo al campo. Perché il calciatore nerazzurro sa coprire, correre, impostare e anche segnare, completo come pochi altri è tra i più ricercati anche dai top club europei.

Barella smette?
Nicolò Barella rischia di smettere? (ANSA) Abruzzo.CityRumors.it

Nato a Cagliari il 7 febbraio del 1997 è cresciuto proprio con i sardi dove nasce come trequartista. Dopo aver debuttato troppo presto coi rossoblù va sei mesi in prestito al Como senza incidere. Al ritorno in terra sarda è però un altro calciatore e gioca tre stagioni ad alto livello, meritandosi la chiamata dell’Inter, ma ancor prima quella della nazionale azzurra.

A oggi ha vinto già due volte lo Scudetto, tre la Supercoppa, due la Coppa Italia, giocato una finale di Champions League e vinto anche un Europeo con gli azzurri. Nonostante questo i suoi parametri di crescita sono impressionanti e il ragazzo potrà ancora fare bene nelle stagioni da qui a venire. Nonostante questo le sue parole su un possibile ritiro hanno gelato il sangue a tutti gli appassionati di calcio.

Barella lascia il calcio? Le sue parole

Nicolò Barella è stato ospite del canale Youtube del conduttore radiofonico Matteo Caccia, dove ha svelato alcuni particolari davvero molto interessanti e che hanno attirato l’attenzione del mondo del calcio.

Barella dice addio al calcio?
Barella addio? (ANSA) Abruzzo.CityRumors.it

Il centrocampista dell’Inter ha specificato: “La passione può calare. Non è che va via del tutto, magari però diventa pesante fare il ritiro, allenamento, le corse. Se ti succede a 26 anni, come è accaduto a me, è un problema. Ero spaventato da questo fatto anche perché è molto difficile parlarne. Succede spesso e a tanti a tutti i livelli. Smettere sarebbe stato trppo facile, ma sono stati momenti difficili”.

Questo è legato a un momento particolare: “È successo nell’anno dello Scudetto, quando tutti mi criticavano all’inizio della stagione, dicendo che non ero il solito. Non rendevo per questioni personali. Era un momento in cui non avevo una grande passione per il calcio, era diventato solo un lavoro. Non mi sono sentito solo, ma sentivo di non poter aiutare come volevo i compagni di squadra. Non mi sentivo inutile, ma non stavo dando quello che potevo dare. I miei compagni mi hanno fatto sentire bene e ora so cosa fare se succede a qualcun altro”.

E chissà quanto avrebbe potuto perdere il calcio col possibile addio di uno come Nicolò Barella.

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