Pensione anticipata APE Sociale: confermata dal governo per 3 anni, fino al 2028

Via libera del Governo ad Ape Sociale: la misura è stata prorogata fino al 2028. Vediamo quali sono i requisiti per fruirne.

Ci stiamo avvicinando al dunque e, tra calcoli delle risorse e dubbi sul da farsi, il Governo di Giorgia Meloni sta decidendo quali misure cancellare e quali riconfermare con la legge di Bilancio 2025. I punti interrogativi più grandi pendono sul mondo delle pensioni che restano, comunque, la sfida più importante per l’Esecutivo di Centrodestra.

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Il Governo Meloni ha riconfermato Ape sociale -(foto Facebook@giorgiameloni)- Abruzzo.cityrumors.it

Era già chiaro da mesi, infatti, che la legge Fornero non sarebbe stata cancellata: non ci sono abbastanza risorse nelle casse dell’Inps per togliere il limite anagrafico ai pensionamenti ed estendere a tutti Quota 41, come chiede la Lega. Dunque anche nel 2025 si potrà accedere alla pensione di vecchiaia solo a patto di aver spento almeno 67 candeline sulla torta.

Per quanto riguarda le altre misure, le più a rischio sono Opzione Donna e Quota 103: quest’ultima, infatti, rischia di agevolare troppe uscite dal lavoro già a 62 anni e, dunque, dopo la penalizzazione del ricalcolo contributivo dell’assegno, ora potrebbe uscire definitivamente di scena.

Nelle ultime ore, invece, è arrivata una buona notizia che farà felici milioni di lavoratori: Ape sociale è stata riconfermata. La misura introdotta nel 2017 – ma mai diventata strutturale – anche per quest’anno l’ha spuntata. Il Governo Meloni ha deciso di riconfermare Ape sociale addirittura fino al 2028.

Pensione anticipata con Ape sociale: sì ma non per tutti

Ape sociale fu introdotta nel 2017 ma, ad oggi, non è mai entrata a fare parte delle misure di pensione anticipata strutturali. Ogni anno, pertanto, necessita di rinnovo e ogni anno, milioni di lavoratori, vivono con l’ansia fino all’ultimo. Il Governo ha deciso di prorogare questa misura per altri tre anni.

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Con Ape sociale si può accedere alla pensione molto prima/Abruzzo.cityrumors.it

Anche per quest’anno Ape sociale ce l’ha fatta: ha passato il “tagliandino” del Governo che ha dato nuovamente il via libera non per uno ma, addirittura, per tre anni. Si tratta di una misura che, tutto sommato, pesa molto meno di altre sulle casse dello Stato a causa di alcuni paletti che vedremo tra poco.

Ape sociale prevede la possibilità di accedere alla pensione a soli 63 anni e 5 mesi contro i 67 anni della legge Fornero: quasi 4 anni prima dunque. Il requisito contributivo è piuttosto basso: 30 anni. Decisamente meno rispetto alla pensione anticipata ordinaria per la quale è necessario avere oltre 42 anni di contribuzione.

Tuttavia Ape sociale non si rivolge a tutti. Per beneficiare di questa misura, infatti, è necessario appartenere ad una delle seguenti categorie:

  • caregivers;
  • invalidi con disabilità pari almeno al 74%;
  • disoccupati;
  • addetti ai lavori usuranti da almeno 7 anni negli ultimi 10 o da almeno 6 anni negli ultimi 7.

Per quest’ultima categoria il requisito contributivo non è di 30 anni ma di 36. Ape sociale, però, presenta anche qualche svantaggio. Il primo è questo: l’assegno mensile non può mai superare i 1500 euro. In secondo luogo Ape sociale non è soggetta alla rivalutazione annuale delle pensioni e non prevede né la tredicesima né la quattordicesima.

Ape sociale non è reversibile: se il soggetto muore, al coniuge non spetterà nulla. Infine con Ape sociale non è possibile rimettersi a lavorare: consentito solo il lavoro autonomo occasionale per un massimo di 5000 euro lordi all’anno. Tutti questi paletti verranno meno quando il titolare della pensione avrà compiuto 67 anni.

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