Chieti. Domani, 13 dicembre, mancheranno ufficialmente 200 giorni all’inizio dei campionati mondiali di Beach Handball. Un appuntamento di grande rilevanza sportiva e una vetrina di assoluto valore per l’Abruzzo, che ospiterà l’intera kermesse nella prossima estate. Dal 30 giugno al 5 luglio 2020, lo Stadio del Mare di Pescara sarà teatro delle sfide tra le maggiori Nazionali, a livello sia femminile che maschile, e il Planet Beach di Chieti si è imposto già dall’anno scorso come struttura all’avanguardia presso la quale organizzare stage e allenamenti. La Nazionale italiana femminile sarà di nuovo ospite del Planet a partire da domani (primo allenamento dalle 16 alle 18) fino a domenica (ultimo allenamento dalle 9 alle 13.30). Sempre nella giornata di domani, a partire dalle ore 11.30, la FIGH (Federazione Italiana Giuoco Handball) ha organizzato una conferenza stampa presso il Museo d’Arte moderna “Vittoria Colonna” di Pescara per presentare i campionati del mondo a 200 giorni dal loro inizio.
Nel frattempo, il presidente dell’Associazione sportiva “Sole&Vita” che gestisce la struttura del Planet Beach, Andrea Capone, esprime tutta la propria soddisfazione: “Io e l’altro presidente, Armando Califano, non possiamo che essere felici e orgogliosi di quanto sta accadendo. Abbiamo preso in gestione la struttura proprio nove anni, nel dicembre 2010, e francamente c’erano alcune persone che pensavano che saremmo durati poco, che non avevano fiducia in noi. Nove anni dopo, non solo il Planet Beach esiste ancora, ma ospita stage e allenamenti di varie Nazionali e di diverse discipline sportive. La forza della nostra struttura è nel suo essere davvero polifunzionale, perché qui, nell’arco di 40 minuti, si possono smontare tre campi da beach volley e montarne uno da beach handball o da beach soccer, e poi, una volta finito l’allenamento, altri 40 minuti e la struttura torna a disposizione di qui vuole giocare a beach volley. Abbiamo fatto passi da gigante ma non vogliamo fermarci: il Planet Beach vuole continuare a crescere e diventare un punto di rifierimento, e non solo per le Nazionali italiane”.