L’appuntamento è organizzato dalla Fispic (Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e Ciechi), la Federazione Sportiva Paralimpica cui il Comitato Italiano Paralimpico (Cip) ha demandato gestione, organizzazione e sviluppo dell’attività sportiva per ipovedenti e ciechi. L’evento è stato fortemente voluto in Abruzzo per promuovere le attività sportive per i disabili visivi.
Lo “showdown” che ha molti atleti fuoriclasse nel campionato italiano di categoria, si avvicina, come principio, all’air hockey: ogni incontro viene disputato tra due giocatori su un tavolo rettangolare, con angoli arrotondati, che ad ogni estremità possiede un’area di porta. I giocatori sono bendati perché non vedenti e ipovedenti possano gareggiare nelle stesse condizioni, utilizzano racchette di legno (o altri materiali sintetici) con cui colpiscono una palla sonora (al suo interno ha dei sonagli) di plastica dura del diametro di 6 centimetri.
Nel muoversi la palla sonora produce un suono in modo tale da poterne percepire direzione e velocità. Scopo del gioco è lanciare la palla cercando di farla entrare nella porta dell’avversario. Come per gli altri sport per non vedenti (Torball, Goalball) le azioni dello “showdown” vengono effettuate nell’assoluto silenzio del pubblico per permettere ai giocatori di capire il suono e il movimento della palla.