Presentazione ufficiale per il responsabile tecnico della prima squadra Federico Guidi, con lo staff tecnico completato dal vice Andrea Cupi, dal preparatore atletico Domenico Melino, dal preparatore dei portieri Giovanni Di Fiore e dal preparatore addetto al recupero infortuni Stefano Del Grosso.
È stato il presidente biancorosso Iachini ad aprire la conferenza mattutina: «Come promesso siamo riusciti a portare a Teramo il mister. Ci tengo a ringraziare il Presidente della Casertana D’Agostino per la sua comprensione e generosità, avendo provveduto a svincolare il tecnico, in attesa dell’esito del loro ricorso, offrendoci così finalmente la possibilità di sostenere gli allenamenti al “Bonolis” a porte aperte con la presenza del nuovo staff. Sono stati due anni difficili, l’esperienza si fa sugli errori commessi e speriamo di non ripeterli. Guidi e Paci? Dal punto di vista umano li vedo similari, educati e preparati culturalmente, sul campo vedremo. I tempi degli innesti? Ricordo che Bombagi arrivò un minuto prima della partenza dell’autobus per la prima trasferta…».
IL MISTER
«Colgo l’occasione per ringraziare il Presidente Iachini perché ha avuto la forza di aspettarmi, nonostante non siano stati giorni facili perché ho vissuto una situazione paradossale. Stiamo intraprendendo la prima conoscenza con i singoli e non vi nascondo che già l’anno scorso consideravo la rosa del Teramo ricca di potenzialità e talento, con ragazzi che stimo e che possono dare tanto in termini di talento e valori umani. Partiamo da una buona base, sono in corso chiaramente le valutazioni del caso, ci sono ruoli carenti, con la società vedremo come colmare le lacune per prendere calciatori che siano funzionali al nostro sistema di gioco. Non è un alibi essere partiti con una settimana di ritardo, sarà compito mio e dello staff ridurre questo gap. L’ambizione fa parte della proprietà, visti i due play-off consecutivi raggiunti e di una realtà storica che ha compiuto da poco 108 anni, quindi dovremo essere protagonisti. Abbiamo tante idee da mettere in pratica, ma ora mi sembra prematuro parlarne, perché la priorità spetta al gruppo che sto allenando. Sicuramente dovremo essere propositivi, patrimonializzando i nostri calciatori e capire gli obiettivi anche in base alla riforma, ma la garanzia rimane il Presidente. Non sono un amante dei numeri anche se il 4-3-3 sarà la base di partenza, dovremo avere un’identità forte, voglio che i calciatori si sentano protagonisti per trascinare la gente sugli spalti che oggi riabbracceremo, attraverso la qualità del gioco e il dinamismo. Sto trovando grandi professionisti che stanno lasciando il mercato al di fuori del rettangolo verde, ma non avevo dubbi conoscendo il metodo di lavoro del mio predecessore Paci: il suo Teramo nel girone d’andata ha mostrato il miglior calcio del girone insieme alla Ternana».
Su alcuni singoli: «Minelli? Lo conosco benissimo per averlo allenato per tanti anni nelle giovanili viola e in Nazionale, ma poi si parte tutti da zero, ovviamente senza agevolazioni e a parlare sarà esclusivamente il campo. Mungo? È un calciatore forte e moderno, lo ammiro dai tempi di Pistoia, può giocare interno o con compiti di rifinitura. Il classe 2006 Surricchio? Il mio è un giudizio non esaustivo, deve finire di strutturarsi e completare la sua maturazione, ma ha potenzialità e non sono un allenatore che guarda alla carta d’identità: se dovesse continuare così, rimarrà in pianta stabile in prima squadra. Teramo? Cerco sempre di migliorarmi, sarà un anno importante».
E conclude: «Casertana? Ringrazio il Presidente D’Agostino, è stata una stagione caratterizzata da rapporti forti e che non dimenticherò. Questi sono giorni di sofferenza per i tifosi dei falchetti, è una ferita difficile da ricucire, auguro loro di riconquistare il professionismo appena possibile, li porterò sempre nel cuore».