Ortona. Breve e molto amaro è stato il cammino della Tombesi nei playoff. L’eliminazione, patita al termine del doppio confronto con l’Atletico Cassano, ha posto la parola “fine” su una stagione contraddittoria, fatta di belle prestazioni ma anche di cocenti delusioni. Rimangono così il secondo posto in campionato, da matricola in A2, ma anche l’amarezza per un pessimo finale di stagione, iniziato con le tre sconfitte consecutive negli ultimi turni di regular season e culminato con la pesantissima sconfitta per 7-0 sul campo del Cassano. Dopo l’ininfluente gara di ritorno, conclusasi anch’essa con un’altra, seppur più onorevole sconfitta (3-4), è cominciata la fase dei bilanci e delle valutazioni per il futuro. Il presidente, Alessio Tombesi, mostra di avere già le idee chiare.
Dopo la gara di Cassano hai imposto il silenzio stampa a tutti i tesserati. Come hai vissuto quella partita, per di più stando in panchina anziché nel tuo solito posto in tribuna?
Decisi di andare in panchina perché speravo in questo modo di mostrare sino in fondo la mia fiducia e la mia vicinanza alla squadra, augurandomi di trasmettere così un po’ della mia energia. Purtroppo non è servito a nulla. In otto anni di storia di questa società abbiamo perso tante partite, ma mai nessuna per 7-0, e soprattutto mai nessuna in quel modo, rimanendo in balia degli avversari dal primo all’ultimo minuto. È stata una delle giornate più brutte da quando faccio sport a livello dirigenziale, e onestamente mi sono vergognato moltissimo per la figura che stavamo facendo. L’amarezza e la delusione di quel momento erano più forti persino della rabbia e della voglia, che comunque avevo, di spaccare il mondo. Una giornata davvero da dimenticare, di fronte alla quale nessuno poteva avere nulla di sensato da commentare.
La gara di ritorno, senza significato per il passaggio del turno, ti ha comunque fatto capire qualcosa? Ti ha lasciato qualche indicazione utile in vista del futuro?
Sinceramente la gara di ritorno non mi ha trasmesso alcun significato o emozione particolare. Mi aspettavo una prova di orgoglio da parte dei ragazzi che in parte c’è anche stata, ma che sicuramente non ha cancellato, né avrebbe mai potuto, la prova dell’andata.
La brutta figura fatta col Cassano cancella quanto di buono fatto dalla squadra quest’anno?
Dal campionato di quest’anno mi aspettavo un finale decisamente diverso, soprattutto in considerazione degli impegni economici che ci siamo accollati con alcuni tesserati e che, alla fine, non sono stati giustificati dalle loro prestazioni in campo, decisamente al di sotto delle attese. Come si sa, nello sport non sempre chi spende di più vince, e infatti noi quest’anno abbiamo speso tanto (e male) e alla fine non abbiamo vinto. Di questo, ovviamente, mi assumo tutte le responsabilità, con la consapevolezza, allo stesso tempo, che dagli errori si impara e si riparte, ed è proprio ciò che farà la Tombesi.
In vista del futuro: la Tombesi del prossimo anno sarà molto diversa da quella di quest’anno, a livello di giocatori e di staff?
Come ho appena detto, la società ripartirà dai propri errori con l’umiltà, il sacrificio e la passione che ci abbiamo sempre messo, cercando anche di riacquistare il sorriso e quell’atmosfera serena che era un marchio di fabbrica della Tombesi ma che quest’anno, per vari motivi, abbiamo perduto. È stato di sicuro l’anno più duro e più faticoso di tutti, del quale francamente non saprei chi e cosa salvare. Posso assicurare che la società ripartirà con l’ambizione e la serietà che l’hanno sempre contraddistinta. Sicuramente, gran parte dei giocatori andrà via, mentre per quanto riguarda lo staff tecnico comunicheremo a parte, e a breve, le nostre decisioni. L’organigramma societario sarà rinnovati da nuovi ingressi, che daranno maggior forza a un gruppo composto da amici, prima ancora che da dirigenti.
La Tombesi ha giocato l’ultima gara della stagione a Chieti: è stata un’anticipazione di quanto accadrà il prossimo anno?
La società, in accordo con l’amministrazione comunale di Ortona, sta dando vita al progetto di realizzazione di un nuovo palazzetto, capace di ospitare gare fino alla massima serie nazionale. È normale che ci vorrà del tempo prima di vederlo compiuto, ma l’obiettivo della Tombesi e, penso, delle istituzioni locali è chiaro: non permettere che quella che al momento è la prima società sportiva di Ortona debba abbandonare quella stessa città cui dà lustro in tutta Italia.