Pallamano, il teramano di Serie A Riccardo Di Giulio: “Ora voglio la Nazionale”

Insieme a Stefano Arcieri (al Bozen), anche lui prodotto del vivaio teramano, Riccardo Di Giulio porta alti i colori biancorossi nella Serie A1 maschile di pallamano.

Di Giulio, ala classe ’97, è arrivato nei mesi scorsi al Brixen, attualmente terzo in classifica ad una vittoria di distanza dal duo di testa Conversano-Ego Siena. Tra l’altro il prossimo 18 gennaio, il Brixen avrà l’occasione in casa di agganciare in classifica proprio Siena nello scontro diretto in programma.

Riccardo ha lasciato Teramo ormai da diverso tempo: prima Gaeta, dove l’anno scorso è stato il miglior realizzatore del campionato nel suo ruolo (139 reti), e poi Brixen. A Bressanone racconta di trovarsi “molto bene. Sono stati mesi fantastici sotto tutti i punti di vista: con la gente, l’allenatore, i compagni, la società… mi sento bene ed i risultati parlano chiaro”. Per lui raggiungere il Trentino Alto Adige non è stato di certo semplice: “Vivo solo ma ormai mi sono ambientato. Porto sempre con me l’affetto della famiglia, quello degli amici che mi sostengono ed ovviamente di Teramo. Ricordo tutti i bei momenti passati con addosso i colori della squadra della mia città (la Lions Teramo è ora in A2 maschile; ndg), l’ambiente molto caloroso, tutte cose che mi aiutano e mi spronano a fare sempre meglio”.

Di Giulio si porta anche dietro le tiratine d’orecchie (per usare un eufemismo) di coach Marcello Fonti, allenatore fin dai tempi della vecchia Teknolettronica: “A lui devo tanto, anche il fatto di venire ripreso mi ha aiutato a crescere”, confessa. Il teramano ha un sogno per il 2020: “Mi auguro di poter fare ancora meglio. Voglio dare il massimo per il Brixen e portarlo più in alto possibile, ma sogno anche una convocazione in Nazionale. Quella con gli azzurri di beach handball è già arrivata, adesso sogno quella indoor. Darò tutto me stesso per raggiungerla. Il mio rendimento? A Gaeta il gioco era tutto per me, a Brixen invece ci sono più compagni su cui fare affidamento. Diciamo che la media tra palloni giocati e gol (60; ndg) è più alta, circa l’80 per cento, proprio per questo motivo. Ma posso sempre fare meglio”.

E magari l’anno prossimo si troverà contro la sua Teramo di nuovo in massima serie: “Avrei il cuore diviso a metà – conclude – Sarebbe una sfida per me molto particolare, ma lo auguro a tutti coloro che ci stanno lavorando perché se lo meritano, come lo merita la città”.

 

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