La situazione difficile sembrava già delineata qualche giorno fa, il Presidente Mario D’Alessandro però, per amore dei colori rossoblu e sospinto anche da alcuni amici, ha provato a salvare il destino della squadra in extremis ma il tentativo non è andato a buon fine per questioni da lui non dipendenti : “Non me la sono sentita di lasciar morire il Notaresco 1924 senza tentare di salvare la storia, voglio troppo bene alla città e alla squadra, così spinto anche da alcuni amici con cui avrei inizialmente collaborato come guida nella gestione per poi lasciar loro le redini della squadra ho predisposto tutto ciò che era necessario per l’iscrizione; non avevo fatto però i conti col comportamento tenuto dal Sindaco che mi ha lasciato di stucco”.
“E’ fondamentale e essenziale – spiega il Presidente – per iscriversi al campionato la disponibilità di un campo di gioco, così la mattina del 16 luglio 2018 alle ore 10,37 ho inviato una PEC al Comune di Notaresco proprio per richiedere l’utilizzo del campo ma nessuna risposta mi è arrivata entro il termine di scadenza delle iscrizioni fissato al 20 luglio, così non ho potuto iscrivere la squadra e la colpa della fine del glorioso Notaresco 1924 è tutta del Sindaco”.
“Penso sia un caso più unico che raro che un Sindaco – aggiunge – non conceda l’utilizzo del campo di gioco alla squadra storica della città senza neanche rispondere alla richiesta, non era mai successo che un Sindaco di Notaresco attraverso i suoi poteri avesse discriminato una parte dei suoi concittadini, determinando di fatto una situazione in cui si sono venuti a creare sportivi di ‘serie A’ che hanno ottenuto l’uso del campo e sportivi di ‘serie B’ che non l’hanno ottenuto ritrovandosi costretti a rinunciare alla stagione sportiva.
“Ora sto valutando con i miei legali se ci sono gli estremi per agire giudizialmente, in quanto ritengo che, col suo operato, il Sindaco ha creato non solo un danno economico e d’immagine, ma soprattutto morale a tutta la collettività perché di fatto ha ripudiato quasi 100 anni di storia calcistica fatta da tante persone che si sono sacrificate per questa squadra”, conclude D’Alessandro.