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Esa Italia Chieti, la classica vittoria che può svoltare la stagione

Chieti. L’Esa Italia Chieti con bende e cerotti (Rezzano che non si allena da una settimana e che, comunque, resta in campo per 38’, Ba che gioca con 38 di febbre, Stanic decisivo nel finale ma che ancora non ha la squadra in mano, Di Carmine e Simoncelli out per infortunio) riesce a spuntarla all’overtime contro una Raggisolaris Faenza mai doma e che ha condotto la gara per ampi tratti. Al termine dei 40’ regolamentari, il tabellone del PalaTricalle recita 57 pari, mentre lo score del rilevatore statistico sentenzia 2/25 da tre punti per Chieti, che è sembrata attaccare contro un canestro con un coperchio sopra. Basta questo per rendere l’idea di quanto sembrasse stregata questa partita, che gli uomini di coach Coen hanno avuto tenacia, esperienza e forza nervosa per portare comunque a casa. Monumentale la prova di Ruggiero il quale, nonostante anche lui abbia un 2/8 dalla lunga, ha messo insieme 26 punti ed una bomba fondamentale nel supplementare. Meritevole di menzione anche la partita di Meluzzi, unico a tenere a galla i teatini nel momento forse più difficile della gara e Stanic, che dopo una partita non ancora ai livelli che si aspetta, è risultato decisivo nell’overtime.

Faenza scende sul parquet con un quintetto decisamente più alto del previsto con Anumba da guardia e Sgobba da “3”, evidentemente per sfruttare tutto il proprio potenziale sotto le plance. I primi due punti della gara sono proprio dei faentini ma la protagonista dei primi minuti è l’Esa Italia Chieti che domina gli avversari in difesa, costringendoli a tre palle perse consecutive, e che gioca in modo fluido nell’altra metà campo. Ruggiero e Ponziani contribuiscono al primo strappo (8-2 al 4’) ma, da quel preciso momento, la gara cambia ed il canestro dei teatini sembra restringersi. La squadra di coach Coen, pur costruendosi dei buonissimi tiri specie dall’arco, non trova più il fondo della retina (0/7 da tre), se non a cronometro fermo, e la Raggisolaris, comunque gravata anch’essa dallo 0/7 dall’arco, si riporta ad un possesso di distanza (16-14).

La situazione precipita nella seconda frazione per i padroni di casa che entrano in rottura prolungata: il tabellone recitava il parziale 21-19 al 12’, poi per la Raggisolaris sale in cattedra Sgobba il quale piazza tre triple consecutive (quattro se si considera anche quella di Oboe) che tagliano le gambe ai teatini. Il break dei faentini (12-0) ha un peso specifico importante sull’economia della partita, data anche la reiterata imprecisione dalla linea dei 6,75 per i padroni di casa. L’Esa Italia, a dispetto di quanto si possa pensare vedendo il punteggio assolutamente basso, senza dubbio ha costruito per gran parte del primo tempo buoni tiri: emblematici sono i tap-in di Sanna e Ponziani sputati fuori dal ferro. La fortuna non ha premiato i loro sforzi. Con un paio di canestri nel finale, Ruggiero prova a tenere a contatto i suoi (25-32).

Rientrati dalla pausa lunga, i faentini sono più sereni in campo e i frutti non tardano ad arrivare: sospinti da un granitico Edoardo Tiberti da 14 punti e 16 rimbalzi, gli ospiti toccano il massimo vantaggio quando siamo giunti al giro di boa (29-40). Bisogna toccare il fondo per avere la spinta per risalire: mai proverbio fu più azzeccato per Chieti che riesce a sgretolare con pazienza il vantaggio emiliano. Ba, nonostante sia febbricitante, viene chiamato ad uno sforzo ulteriore e ripaga la fiducia di coach Coen trovando due canestri consecutivi che ridanno ossigeno ai suoi. Ba propizia, su assistenza di uno stoico Ruggiero, ma sarà un altro tassello della panchina a infiammare il PalaTricalle: Davide Meluzzi. Con la determinazione che lo contraddistingue, Meluzzi firma un parziale di sette punti (trova la prima tripla della serata!) sul finire del quarto attraverso il quale l’Esa Italia Chieti torna in partita (47-48).

Difficile giocare l’ultimo quarto e altrettanto difficile commentarlo: entrambe le squadre se la giocano sul filo dei nervi. Con il piano tattico ormai gettato alle ortiche, la palla inizia a pesare sulle mani dei giocatori e i canestri pesanti arrivano dai leader emotivi e tecnici. Ruggiero fa vedere una pallacanestro di altri tempi e dimostra, qualora ce ne fosse ancora il bisogno, che lui sia un cestista di un altro pianeta, capace di leggere bene la partita e di trovare i punti nei momenti decisivi. Chieti, dopo averla recuperata, rischia di vanificare tutti i suoi sforzi nel rientrare: infatti Faenza, con le ultime energie nervose rimaste, torna avanti nel punteggio (56-57) e avrebbe il possesso per chiudere i giochi. Gli uomini di coach Friso, però, perdono banalmente la palla e, nell’ultimo possesso, Rezzano si guadagna due preziosissimi liberi: trova solo l’1/2 dalla lunetta. È overtime! (57-57).

La fortuna aiuta gli audaci e di audacia gli uomini di coach Coen ne hanno avuta tanta nei 45’ complessivi della gara: e, dopo un digiuno lunghissimo, i teatini trovano due triple dal peso specifico indescrivibile con Sanna e Ruggiero, avvalorate dai canestri decisivi di Stanic. Faenza subisce psicologicamente molto l’overtime, rivedendo forse gli spettri di Montegranaro, ed il solitario Sgobba (26), nonostante i cinque otto consecutivi, non può evitare la sconfitta per i suoi. L’Esa Italia Chieti vince la battaglia (74-69 dts).

Parziali: 16-14; 9-18 (25-32); 22-16 (47-48); 10-9 (57-57); 17-12 (74-69)

Esa Italia Chieti: Ruggiero 26 (6/11, 2/8, 8/10 tl), Rezzano 1 (1/2 tl), Stanic 12 (2/4, 8/9 tl), Sanna 11 (1/5, 1/5, 6/8 tl), Gialloreto 2 (1/2), Di Carmine NE, Ponziani 7 (3/14, 1/2 tl), Ba 6 (3/3), Raicevic NE, Mijatovic NE, Meluzzi 9 (3/6, 1/3). Coach Coen, Ass. Coach Perricci, Ass. Coach Cinquegrana.

Rimbalzi O/D 47, 15+32 (Sanna, Rezzano 10), tiri da due 19/47 (40%), tiri da tre 4/29 (14%), tiri liberi 24/31 (77%).

Raggisolaris Faenza: Bruni 6 (1/1, 4/8 tl), Oboe 7 (2/2, 1/1), Edoardo Tiberti 20 (9/15, 2/4 tl), Rubbini 2 (1/3), Klyuchnyk 2 (1/3), Anumba 2 (2/2 tl), Sgobba 26 (4/8, 5/7, 3/5 tl), Calabrese, Zampa, Amedeo Tiberti 4 (2/2). Coach Friso.

Rimbalzi O/D 46, 8+38 (Tiberti 19), tiri da due 20/38 (53%), tiri da tre 6/25 (24%), tiri liberi 11/20 (55%).