Pescara (4-3-3): Fiorillo; Balzano, Gravillon, Scognamiglio, Del Grosso; Brugman, Machin (73’ Melegoni), Memushaj; Antonucci (79’ Kanoute), Mancuso, Marras (79’ Ciofani). In panchina: Kastrati, Farelli, Scalera, Elizalde, Perrotta, Palazzi, Crecco, Monachello, Del Sole. Allenatore: Giuseppe Pillon
Venezia (4-3-3): Vicario; Zampano, Modolo, Domizzi, Buscagin; Bentivoglio, Suciu (54’ Schiavone), Pinato; Marsura (76’ Citro), Vrioni (67’ Litteri), Di Mariano. In panchina: Facchin, Cernuto, Litteri, Andelkovic, Garofalo, Coppolaro, Segre, Zennaro, Bonato, St Clair. Allenatore: Walter Zenga
Reti: 73’ Brugman
Arbitro: Ivano Pezzuto di Lecce (Pagnotta-Cangiano/Marchetti)
Il Pescara cerca una vittoria interna contro il Venezia tra i pacchi rimasti sotto l’albero di Natale, per riprendersi dalla sconfitta prenatalizia a Verona e arrivare a chiudere il 2018 con i migliori auspici. Pillon si affida ai soliti Antonucci, Marras e Mancuso, supportati da Brugman e Machin. Zenga ha motivazioni meno gloriose e più bisogno di punti per far legna in classifica, stando a metà, giunto alla penultima giornata d’andata: le sue speranze sono nel risveglio di Di Mariano, confermato nel tridente con Marsura e Vrioni.
Si parte rapidi: Pinato, al 4’, la gira di testa a un soffio dal palo, sugli esiti di un corner; risponde Machin al 5’, con un destro dai 25 metri che si alza e si riabbassa a fil di legno ma sfila sul fondo. Il botta e risposta continua per la prima mezz’ora, con ritmi altissimi e poco studio reciproco: occasioni nette, però, ben poche. Il Pescara recrimina un paio di tocchi di mano in area Venezia, ma per Pezzuto e i suoi sono entrambi involontari. Al 35’ Marras si infila fino alla linea di fondo per scaricare a Mancuso: Vicario esce basso e intercetta sul primo palo. La palla non supera la metà campo e Machin ripete lo spartito e serve Antonucci che devia in scivolata, ma il mucchio salva in corner. Il tiro più velenoso del primo tempo è quello di Vrioni, al 43’, si gira su Scognamiglio e calcia secco col sinistro dal limite dell’area, Fiorillo deve volare per opporsi in angolo, e lascia lo 0-0 all’intervallo.
Pillon rientra in campo con il pressing altissimo, Zenga reagisce cambiando Suchu con Schiavone ma la velocità pescarese è incontenibile: Antonucci, al 58’, centra il palo con un destro a giro dal dischetto, la palla rimane in area e giostra tra le punte, quindi la prende Machin che serpeggia con due finte, la mette bassa e trova una deviazione difensiva che quasi beffa Vicario. Il giovane scuola Roma si fa trovare pronto, al 66’ anche sul cross dalla destra di Balzano, la controlla di petto sul secondo e la schiaccia col destro ma trova il muro di un avversario con la schiena. Il Pescara cresce, Antonucci ci riprova ancora un paio di volte, poi, al 73’ preferisce l’assist per Brugman: l’uruguagio riceve, controlla e calcia un capolavoro dal limite che si insacca sotto la traversa, lasciando di sasso il portiere. 1-0. Zenga perde Marsura e si appella a Citro, mentre Pillon incrementa la pressione con Melegoni per Machin: il neo entrato, al 78’, innesca Balzano che si accentra per il tiro, Vicario riesce a smanacciare il suo mancino proprio sulla faccia della traversa. Saggiamente, il tecnico pescarese si fortifica sul retro nel finale con Kanoute e Ciofani, ma l’entusiasmo dei suoi mantiene la propensione offensiva. I lagunari cercano il forcing nei 5 minuti di recupero: Di Mariano spara una mina dalla distanza che Fiorillo addomestica centralmente con i pugni. Palla più ghiotta capita sui piedi di Litteri, calcia con il sinistro sottoporta ma il piede non è quello buono e la passa comodamente a Fiorillo, calando definitivamente il sipario.
Risolta con una prodezza balistica, non certo la migliore prestazione della stagione, ma la vittoria che torna riporta il Pescara al terzo posto, in attesa di tutte le altre. Prima di Capodanno manca ancora la trasferta a Salerno, ma i 3 punti contribuiscono fin da ora ad addolcire i festeggiamenti.