Pro Vercelli (4-3-3) Russo, Scaglia, Cosenza, Coly, Ferri, Scavone, Ardizzone, Emmanuello (58’ Ragatzu), Fabiano, Marchi, Belloni (75’ Anacoura). In panchina: Liviero, Milesi, Statella, Matute, Beretta, Bunino, Gomes. Allenatore: Cristiano Scazzola.
Pescara (4-4-2): Aresti, Pesoli (65’ Selasi), Grillo, Salamon, Vitturini, Bjarnason, Appelt Pires, Politano, Zuparic, Maniero, Pasquato (71’ Da Silva). In panchina: Aldegano, Bunoza, Marzucco, Sowe, Pogba, Torreira. Allenatore: Marco Baroni.
Reti: 32’ Bjarnason, 74’ Politano, 84’ e 86′ Da Silva
Arbitro: Fabrizio Pasqua di Tivoli (D’Apice-Cangiano)
Ammoniti: Coly, Zuparic, Fabiano, Ferri, Cosenza,
Con gli uomini contati e dopo il suo positivo esordio assoluto in Coppa Italia, Baroni chiama titolare il diciassettenne Vitturini, all’esordio in B contro la Pro Vercelli di Scazzola. A Maniero e Pasquato il compito offensivo, supportati da Politano in medianza con Zuparic ancora una volta costretto a scalare sulla mediana per dare manforte al reparto in carenza di uomini.
La prima mezzora è tutta di marca Pro Vercelli: i padroni di casa hanno la possibilità di andare in vantaggio già al 12’ ma Belloni, lanciato a rete su calcio di punizione sbaglia clamorosamente a tu per tu con il solo Aresti e manda la palla sul fondo, non approfittando di un’amnesia gravissima della difesa sul calcio piazzato. Biancazzurri ingessati e schiacciati dalla pressione avversaria, graziati anche dall’arbitro Pasqua quando, al 25’, Marchi sfonda sulla sinistra e viene trattenuta per la maglia da Pesoli, ma l’arbitro non concede il penalty data la caduta troppo accentuata dal piemontese. E’ ancora Marchi, pochi attimi dopo, a sfondare dall’altro lato senza trovare opposizione difensiva ma stavolta è lui a graziare Aresti strozzando troppo il diagonale che taglia tutta l’area ma manca la base del palo di poco. Netta la difficoltà difensiva della squadra di Baroni, capace però di un cinismo assoluto che trasforma in vantaggio la primissima occasione: micidiale la ripartenza del 32’, geniale l’idea di Pasquato che imbecca Bjarnason con un tocco morbido spalle alla porta dalla lunetta, l’islandese raccoglie l’invito e supera un uomo sulla sinistra per poi freddare il portiere Russo con un diagonale mancino calibrato grazie allo stop di petto. 0-1. L’entusiasmo galvanizza i Delfini, davanti alla porta di Russo subito dopo la battuta dal centrocampo, Maniero comanda il contropiede, accentra la sfera per Pesoli che calcia bene dal limite ma nella mischia trova la deviazione in angolo. La reazione del Vercelli è quella di chi sa di avere in mano la gara e non ha fretta di scoprirsi per recuperare; di contro, il Pescara si gode il vantaggio senza restituire il fianco, mantenendo il risultato fino all’intervallo.
Ironia della sorte, la ripresa vede protagonista in negativo lo stesso autore del vantaggio: pasticcia, al 1’st, Bjarnason sugli esiti di una punizione dalla trequarti piemontese e, involontariamente, passa la palla a Belloni che manda subito Marchi sulla sinistra per concludere a botta sicura ma Aresti, allungando miracolosamente la gamba destra, chiude la traiettoria diagonale con il piattone del piede e sventa una rete già fatta. Il nuovo avvio è ancora ad appannaggio dei padroni di casa, con Belloni che al 7’st spara la botta dalla distanza e costringe Aresti a tuffarsi per controllare la traiettoria che sfila al lato del palo destro. La pressione bianconera è costante, al 10’ è Scavone ad arrischiare la porta adriatica, con Aresti che neutralizza in distensione. Non bastasse, il patema in retroguardia per Baroni aumenta con l’infortunio di Pesoli al 20’ della seconda Frazione: il tecnico toscano deve arretrare Zuparic e inserire Selasi nel reparto di mezzo. Non aumenta la solidità biancazzurra: al 24’st Belloni sale prepotentemente palla al piede per chiamare Fabiano al centro dell’area che risponde in mezza rovesciata, improficua solo per l’intervento provvidenziale di Grillo che mette in angolo. Ma, proprio come nel primo tempo, nel momento migliore della Pro Vercelli il Pescara raddoppia: il merito è tutto di Politano che, al 74’, trasforma in oro una palla lanciata sull’esterna destra grazie a una serie di stop e tocchi di fino che lasciano sul posto Scaglia e Coly e, dopo essersi accentrato, manda la sfera all’angolino più lontano con un gran sinistro. 0-2. Con il vantaggio aumenta anche il coraggio dei biancazzurri: è il neo-entrato Da Silva, al 36’st, a mandare Appelt Pires in porta con uno “scavetto” sontuoso, rimane solo Russo da battere ma il centrocampista pescarese angola troppo e manda la palla a baciare il palo. Rovesciata completamente la bilancia del match e, a 10 minuti dal 90’, il Pescara chiude: Politano avanza per vie centrali e fa filtrare sulla sinistra per l’inserimento di Da Silva, il giovane brasiliano danza sul pallone per scartare il portiere e la mette nel sacco. 0-3. Il finale è a suon di samba: Da Silva batte ancora Russo in pallonetto, lanciato dalle retrovie con una verticalizzazione altrettanto morbida. 0-4.
Un Pescara a due facce: partito in difficoltà, capace di concretizzare le uniche azioni strappate alla Pro Vercelli superiore per gioco, infine capace di trasformare una vittoria in trionfo. Paiono essere le nuove, giovani risorse ad aver trasformato il Delfino. Si riparte da Vittorini e Da Silva.