Pescara (4-4-2): Pelizzoli, Bocchetti, Balzano, Rossi, Capuano, Zauri, Bovo, Brugman (58′ Nielsen), Salviato (68′ Sforzini), Maniero (79′ Mascara), Ragusa. In panchina: Belardi, Zuparic, Rizzo, Nielsen, Cutolo, Caprari, Politano. Allenatore: Serse Cosmi.
Siena (3-4-3): Lamanna, Belmonte (75′ Cappelluzzo), Giacomazzi, Dellafiore, Angelo, Vergassola (46′ Spinazzola), Valiani, Rosina, Rosseti (11′ Pulzetti), Scapuzzi. In panchina: Farelli, Ceccarelli, Matheu, Spinazzola, Schiavone, Fabbrini, Bedinelli. Allenatore: Mario Beretta.
Reti: 69′ Sforzini
Arbitro: Daniele Minelli di Varese (Petrangelo-Raparelli)
Ammoniti: Brugman, Giacomazzi, Sforzini, Feddal,
Al Pescara non restano, ormai, troppe scelte: può solo vincere per mettere più punti possibili in tasca e staccare la zona play-out, se non pericoli perfino peggiori. Può servire solo una partita con il coltello tra i denti: il primo tempo, però, è pura noia.
Niente per un quarto d’ora, poi una punizione insidiosa di Rosina al 15′: un cross a giro dalla destra che spiove proprio nel cuore dell’area piccola, Pelizzoli è insidiato ma riesce a bloccare comunque a terra. Si sveglia al 20′ il Pescara: azione, negli ultimi 20 metri, tutta di prima tra il reparto avanzato biancazzurro, l’ultimo tocco filtra fino al limite piccolo ma è Dellafiore a negare, con una scivolata provvidenziale, la botta sicura a Bovo. Ancora più ghiotta l’occasione sciupata dal Siena al 23′, con Scapuzzi che si accentra dalla sinistra tagliando come burro l’area per vie orizzontali, quindi serve sul dischetto Pulzetti che ha perfino il tempo e la libertà di controllare ma il tiro è sbilenco. Malissimo la difesa pescarese. Episodi isolati: nient’altro, o quasi, accade fino all’intervallo. Il Pescara è troppo lento e prevedibile, del Siena resce Siena solo Rosina, che allo scadere del 44′ scarica da fuori area una frustata sibila accanto a Pelizzoli che si tuffa alla propria sinistra per controllare palla destinata al fondo del campo.
Finalmente, al 6′ st, Rossi arriva a scaldare i guantoni di Lamanna, con una girata mancina di contro balzo scagliata dal limite dell’area: il portiere senese deve aprire ali e mani per intercettare la traiettoria velenosissima. Il piglio del Delfino entrato nella ripresa è completamente diverso e nei due minuti successivi Lamanna suda freddo: Ragusa taglia un cross basso dalla linea di fondo che, però, nessun riesce a smarcarsi e a raccogliere a rimorchio; poi, con l’azione ancora viva, Salviato mira all’angolino basso a sinistra con un altro radente al veleno che il portiere toscano non raggiunge ma la mira è, per sua fortuna, leggermente fallace. Con quello della squadra di casa, sale anche il ritmo degli ospiti: ripetutamente chiamato in causa Pelizzoli, da Pulzetti al volo su lunga gittata e poi in mischia su calcio d’angolo, in meno di tre minuti. Un quarto d’ora di carburazione: Cosmi annusa aria d’incendio e mette dentro Sforzini come detonatore. Miscela azzeccata: al 24’st, in campo da pochi secondi, il lungo attaccante biancazzurro trova ragione nel mezzo di una mischia furibonda innescata sulla linea di porta da una punizione battuta dalla sinistra e in qualche modo riesce a metterla oltre il bianco. 1-0. La reazione senese c’è, ma è più grinta che manovra ordinata ed efficace. Sforzini, al 35’st, infrange l’occasione della doppietta contro il palo: vede Lamanna fuori posizione e, su una punizione lanciata dalla trequarti, colpisce di testa beccando il legno. Dall’altra parte, al 38’st, Pulzetti dà più retta all’istinto che alle geometrie e colpisce di puntina dalla lunetta, scivolando al momento di concludere e sparacchiandola alta sulla traversa anziché impostare meglio l’arringa finale. La squadra di Cosmi amministra in scioltezza fino al 90′, se la rischia maggiormente nei 4 minuti di recupero ma Pelizzoli copre le spalle a tutti e libera con le “cattive” la propria zona da palloni e senesi a caccia di impresa. Allo scadere dello scadere, Rosina ha sul destro la volee del pareggio a quattro passi da Pelizzoli, si affida alla fortuna, che è cieca e la cannonata termina in curva sud.
La pioggia di fischi che accompagna Cosmi e i suoi negli spogliatoi è quella di chi giudica la complessiva stagione del Pescara, che fa il pari con quanto espresso in campo contro la più quotata formazione di Beretta: bruttissima. Solo la carambola fortunosa di Sforzini ha portato i 3 punti, che in finale è il risultato che salva la faccia a una squadra in picchiata libera. Ma l’Adriatico, seppur rettangolo verde, è campo da calcio, non da biliardo, e i pescaresi sono stanchi delle “steccate”.
Daniele Galli