Reggina: Benassi; Maicon, Lucioni, Ipsa, Adejo; Rigoni, Strasser, Dall’Oglio (73’ De Rose); Sbaffo (56’ Falco); Di Michele, Cocco (65’ Gerardi). In panchina: Zandrini, Louzada, Di Lorenzo, Gentili, Caballero, Maza. Allenatore: Fabrizio Castori
Pescara: Belardi; Zauri, Schiavi, Cosic (45’ Bocchetti); Balzano, Brugman, Rizzo, Rossi; Ragusa, Maniero (72’ Mascara), Politano. A disposizione: Pigliacelli, Viviani, Cutolo, Vukusic, Fornito, Padovan, Zuparic. Allenatore: Pasquale Marino.
Reti: 36’ Schiavi (A), Maniero (R), 58’ Politano, 62’ Ragusa, 88’ Gerardi
Arbitro: Luigi Nasca di Bari (Del Giovane-Valeriani)
Ammoniti:Politano, Sbaffo
Se non si vince da fine agosto, all’undicesima settimana di campionato con soli 8 punti il ritiro è obbligato. Dopo una settimana in clausura, Marino prova a salvarsi la panchina rivoluzionando l’attacco in stile young: niente Mascara e Politano con Ragusa, il Pescara al Granillo parte all’attacco con i giovani Maniero e Politano. Già al primo cambio, invece, la panchina della Reggina, che dopo l’esonero di Atzori gioca l’anticipo con l’esordio granata di mister Castori.
Avvio sottotono, che detta lo spartito di tutta la frazione, per entrambe le formazioni. Gara all’insegna dei tocchi involontari, il primo all’8’: verticalizzazione centrale per Maniero che, dalla lunetta, si gira fulmineo e spara il destro senza pretese, ma una deviazione mette Benassi a rischio e la palla a fil di palo mentre sfila sul fondo. Stessa storia, al 10’, in area Pescara: il calcio di punizione dalla distanza di Di Michele punta verso il fondo ma poi trova la testa di Rizzo nel mucchio e Belardi è obbligato al primo volo plastico per neutralizzarla. Squadre che, per gioco espresso, mostrano di meritare la posizione di bassa classifica che hanno. Leggermente più motivata la Reggina, pungente in ripartenza: i dribbling di Di Michele spaccano la difesa mediana biancazzurra, ma il capitano calabrese sciupa la bella fuga al 18’ con un tiro velleitario da fuori area che non centra lo specchio. La svolta al 36’ su questa falsariga: Dell’Oglio lancia ancora di Michele, stavolta sull’esterna sinistra, arriva al cross ma lo calibra male, invece Schiavi ci mette il piede e la insacca involontariamente alle spalle di Belardi. 1-0 su autorete. L’unica reazione biancazzurra prima dell’intervallo è la potente quanto telefonata conclusione da 30 metri di Rizzo al 38’: traiettoria centralissima, nonostante Strasser provi a ingannare Benassi, che blocca agevolmente.
Al rientro in campo c’è Bocchetti al posto di Cosic, e per impedirgli di arrivare a colpire il cross dalla bandierina al 7’st, Sbaffo intercetta la palla con la mano in area. Sul dischetto a battere il rigore va Maniero, che la sbatte con violenza sotto la traversa per l’1-1. Il bomber del Pescara suona la sveglia e chiama a raccolta tutta la squadra attorno al tecnico in crisi: un abbraccio collettivo che sommerge Pasquale Marino e gli promette la rimonta. Promessa mantenuta: 1-2 al 13’st, ma c’è ancora una deviazione a rubare la scena alla cannonata dalla distanza di Politano, a metà fra Maniero e Ipsa che capitano sulla diagonale partita dal vertice destro dell’area. Il Delfino, finalmente, ricomincia a nuotare spedito e al 18’st prende il largo. Azione in due atti su calcio d’angolo: Schiavi stacca imperioso sul secondo palo ma Benassi è un gatto e alza la sfera sopra la traversa smanacciando; dal secondo calcio d’angolo la Reggina non riesce a sorpassare metà campo, il break pescarese serve Ragusa che se la lavora sul limite e poi conclude secco in rete. 1-3. I padroni di casa non demordono, seppur in attacco hanno fin qui fatto ben poco: Dall’Oglio, al 22’st, si coordina al volo sul traversone dal fondo di Maicon e dal limite la schiaccia in girata, lasciando immobile Belardi a guardare la palla scostarsi di poco dal palo. Match vivissimo negli ultimi venti minuti, il Pescara costruisce e raccoglie, come Ragusa raccoglie la battuta su punizione al 25’st e prolunga con la testa la lunga gittata: fuori di poco. La Reggina si spreme e cerca di forzare l’amministrazione avversaria: unica possibilità su calcio piazzato, De Rose si fa servire su calcio d’angolo ed esplode un diagonale radente che Belardi, seppur in extremis, placca sicuro al 38’st. Meno sicuro l’intervento di due minuti più tardi: sbavata la diga difensiva pescarese, Rigoni sfonda da destra e tira, Belardi è fuori tempo ma ci arriva distendendosi, sulla respinta si fionda Di Michele ma si materializzano in due ad opporsi. Granata in pressing estremo, a 2 minuti dal novantesimo si procura ancora un corner: non perfetta la copertura di Schiavi su Gerardi che stacca altissimo sul cross di Falco e la inzucca in rete per il 2-3. Il forcing finale rischia di vanificare la rimonta adriatica: maglie larghe sulla punizione battuta dalle retrovie dalla Reggina, palla rilanciata avanti dalla trequarti da Gerardi, Di Michele sfugge al fuorigioco e conclude in spaccata dal dischetto ma Belardi si fa trovare pronto. I quattro minuti di recupero assegnati da Nasca fanno tremare i polsi a Marino, ma al triplice fischio ritrova la vittoria dopo 2 mesi di sofferenza.
Un gusto che il tecnico di Marsala aveva dimenticato. Un risultato diverso poteva fargli ingoiare l’amaro dell’esonero: impossibile, nonostante gli attestati di fiducia societari, il rientro in Abruzzo da sconfitto. In riva all’Adriatico, però, almeno per questa settimana le acque saranno più placide.
Daniele Galli