Torino-Pescara 4-2: Zeman crolla sotto la capolista

zeman_notteTorino: Coppola, D’Ambrosio, Basha, Ogbonna, Bianchi, Sgrigna (33’st’ Ebagua), Iori, Stevanovic (23st’ Antenucci), Vives (14’st’ Suciu), Glik, Parisi. In panchina: Morello, Di Cesare, De Feudis, Verdi. Allenatore: Giampiero Ventura

Pescara: Anania, Zanon, Cascione, Romagnoli, Togni, Sansovini (15’s’ Soddimo), Insigne, Brosco, Balzano, Immobile, Gessa (15’st Verratti). In panchina: Pinsoglio, Petterini, Capuano, Nicco, Maniero. Allenatore: Zdenek Zeman

 Reti: 36’ Basha, 3’st e 46’st Immobile, 28’st, 33’st Sgrigna

 Ammoniti: Brosco, Cascione, Gessa, Parisi

 Arbitro: Tommasi di Bassano del Grappa (Meli- Schenone)

 

“Non toccare il toro, quando è nero paghi pegno”. Granata, anziché, la squadra di Giampiero Ventura è stata l’unica in campo nella sfida contro la truppa di Zeman, che non riesce minimamente a mettere le mani sulla scatenata capolista e onora la propria fama solo quando Tommasi e Schenone annullano un goal sacrosanto ad Immobile (ancora sullo 0-0).

 

Partenza-assalto all’arma bianca per il Pescara, sulle prime aggressivo e dinamico, seppur poco accorto nella circolazione della sfera. Il Torino non è da meno ad aggressività, ma superiore quanto ad ordine tattico, e dopo cinque minuti i granata costringono già Anania all’intervento ben al di fuori dall’area di rigore, accorso a tamponare i tagli di Stevanovic sulla destra. È, infatti, lo svizzero a mettere maggiormente d’impegno la retroguardia adriatica, con Balzano che inizia gli straordinari dopo un solo quarto d’ora, alle prese anche con gli inserimenti centrali di Sgrigna. Recrimina un penalty il Torino su Vives che al 16’ si invola sulla corsia centrale, la maglia di Brosco e Zanon non stringe con successo fino all’ingresso in area, dove l’attaccante si lascia soffiare la palla dopo 30 metri di caccia all’uomo: Tommasi non fischia. Al 20’ Sgrigna si defila sulla sinistra, dribbling a saltare Brosco e conclusione ravvicinata, il difensore riesce però a smorzala e agevola l’intervento di Anania. Il Pescara, però, appare frastornato dalla carica del Toro. A ripetizione la squadra di Ventura riesce a scavalcare l’alta difesa pescarese con verticalizzazioni per Sgrigna: Anania è più un difensore aggiunto che portiere, ma il modulo zemaniano rischia tantissimo li dietro. Meglio va al reparto offensivo, e infatti arriva con un primo lampo al 24’ il goal annullato a Immobile, realizzato al volo dopo un palleggio mirabolante all’esterno dell’area tra Insigne e Cascione; regolare la posizione dell’attaccante napoletano, tenuto in linea da D’Ambrosio, ma l’assistente Schenone prende un abbaglio clamoroso, ingannato dalla posizione fuori causa di Sansovini. L’episodio dà comunque coraggio ai delfini, che riattivano una circolazione chiusa dal complessivo dominio dei padroni di casa. Dominio che riprende alla mezzora con la ripartenza di gran lena di Bianchi che arriva a servire Sgrigna, che si insinua sul fianco destro e conclude sul fondo, dimostra ancora una volta la frattura difensiva del gioiello boemo. Due minuti dopo, ancora Sgrigna ad incrinare il cristallo, raccogliendo un’apertura sontuosa dalla mediana, gettando, comunque, il pallonetto lungo sul fondo dopo aver perso l’attimo nel controllo sul limite dell’area. Linfa vitale per i suoi, incubo per la difesa biancazzurra: al 36’ uno dei tanti spunti di Stevanovic, che si fuma la fascia destra, doppio passo su Romagnoli e cross dentro per il solito Sgrigna che trova, in qualche modo, l’opposizione di Anania. Dal corner battuto corto sulla sinistra, parte il cross morbido di Iori, la difesa sale ma Basha riesce a rimanere in linea e toccare d’esterno in salto sul palo opposto, D’Ambrosio vince la tentazione di toccare sulla linea, evitando l’ovvio fuorigioco, Anania rimane comunque spiazzato e la palla va a segno. Freddy Krueger senza artigli, Stevanovic al 42’ continua a bersi Romagnoli in dribbling, affondo sul primo e traversone basso sul secondo palo, dove Bianchi liscia incredibilmente il tap-in del raddoppio. Poi, al 44’, è incontenibile sulla trequarti, dove trova la maestria di Sgrigna che apre di tacco il triangolo per la penetrazione di Bianchi, ancora una volta dalla destra, ma conclude in pieno Anania. Giornataccia per zona di Balzano-Romagnoli, ma i primi della classe giocano a memoria e senza sbavature, mettendo perennemente in ginocchio la parte bassa del Pescara.

 

Il pareggio in apertura di ripresa: sgambata in ripartenza di Cascione che al 3’st sale dalla mediana fino ad aprire d’esterno per Immobile che si aggrega dalla sinistra, aggancia sul limite e angola all’estremo il diagonale irraggiungibile per Coppola. Non smette di caricare il Torino, che al 6’st sbaglia ancora con Sgrigna, ottimo nell’inserimento e nel controllo prima di concludere, ma meglio fa Anania ad alzare il muro con il corpo. Non basta, però, l’estremo difensore abruzzese, che anticipa l’ennesimo taglio di Sgrigna tuffandosi di testa oltre il limite, la palla termina sui piedi di Vives che sgancia la parabola morbida nella porta sguarnita e si riporta in vantaggio. Verratti e Soddimo, al 15’st sostituiscono, insieme, Gessa e Sanvovini ma, sull’apparente risveglio del Pescara, chiude i giochi, al 18’st, Sgrigna, che riceve da D’Ambrosio a centro area e la piazza alle spalle di Anania: dubbia la posizione della punta granata, ma la tattica del fuorigioco di Zeman è più fallimentare della terna arbitrale. Senza forza di reagire, il Pescara tracolla al 23’st nel disperato tentativo di gettarsi in avanti: lancio lungo ancora per Sgrigna che galleggia sulla linea dell’offside, allunga, salta anche Anania e fa il quarto. Non si accontenta la squadra di Ventura, che cerca di dilagare al 29’st con Antenucci, che dalla destra sgancia il cross lungo che, alla fine, sibila davanti alla base del palo lontano; poi, al 30’ ingaggia e vince il duello con Brosco e suggerisce al centro dello specchio, dove Romagnoli anticipa giusto in tempo sulla deviazione di Bianchi. Agli sgoccioli, la doppietta inutile di Immobile, con una frezzata che approfitta di una svista difensiva. Cambia nulla: la capolista se ne va, mentre il Pescara sembra perdersi nei ricordi di una stagione scintillante. Il tipico calo invernale delle squadre di doppiazeta?

 

Daniele Galli


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