Sant’Egidio, un quadrangolare per ricordare Giovanni Manari

Sant’Egidio. Un torneo per ricordare Giovanni Manari, calciatore prima e allenatore poi morto, per un malore, a 55 anni,lo scorso 24 di agosto.

 

 

 

Il torneo si disputerà a Sant’Egidio il prossimo 6 di giugno a partire dalle 14.30.

E’ il 23 agosto del 2014 quando l’ex calciatore di Teramo e Sambenedettese Giovanni Manari viene stroncato da un arresto cardiaco all’età di 55 anni. Quasi un anno dopo, il 6 giugno, il suo ricordo scenderà in campo grazie al primo memorial in suo onore.

 

 

 

Vi prenderanno parte il Teramo, fresco di storica promozione in Serie B, la Santegidiese, l’Ascoli e una squadra “All Stars” formata da vecchie e nuove glorie di Serie A, B e Lega Pro capitanata da Totò Schillaci.

Giovanni Manari, in carriera, ha vestito, tra le altre, anche le maglie di Teramo, Sambenedettese, Civitanovese, Monopoli e, per un breve periodo, quella gloriosa del Torino. Terminata la sua carriera da calciatore, aveva intrapreso quella di allenatore con la squadra della sua città: la Santegidiese in serie D. La sua scomparsa improvvisa la scorsa estate ha suscitato profondo dolore e commozione in tutto il calcio abruzzese che ora lo vuole ricordare con questo memorial.

 

 

Ivan Binni, allenatore musicale (sperimentatore di un metodo di allenamento che prevede la vibrazione degli strumenti del campo) e promotore dell’evento, ricorda così il suo grande amico Giovanni: “Senso del dovere, gentilezza d’animo, grande atleta, certo. Ma c’era qualcosa in più in Giovanni: uno sforzo continuo alla ricerca della perfezione nel suo lavoro. Ha calcato con successo campi di calcio e ha esercitato l’arte nobile dell’istruttore sportivo facendo conoscere ai giovani atleti i segreti e le tecniche del calcio giocato. In queste attività, ha cercato sempre di dare un’identità più vera al suo impegno, trasmettendo ai suoi compagni ed allievi, contro le tante contraddizioni ed i tanti pericoli che investono la vita di un atleta. Riusciva ad infondere in tutti le virtù fondamentali della responsabilità, lealtà, del rispetto per l’avversario, ma anche a respingere il carrierismo, l’ostentazione, il successo a buon mercato, il disimpegno”.

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