Le Furie sfiorano una miracolosa rimonta, Brandimarte tuona contro gli arbitri

Chieti. Il miracolo stava per compiersi ma che questa non fosse una serata destinata ai trionfi è stato ben chiaro a tutti sin da subito.

 Francamente per due quarti la Proger ha faticato a giocare la sua solita pallacanestro, un po’ per sue responsabilità, un po’ per merito degli avversari ma anche, non bisogna nasconderlo, per un arbitraggio, rivelatosi a tratti fuori controllo e che ha finito per penalizzare tutto e tutti, in primo luogo lo spettacolo. A fine gara Guido Brandimarte si scaglierà, non senza ragione, contro Materdomini di Grottaglie, Trafiletti di Messina e il giovane Mottola di Taranto, colpevoli di non aver saputo governare entro i limiti di un razionale metro arbitrale una gara giocata da entrambe le squadre senza cattiverie e furbizie. Può darsi che i problemi incontrati al tavolo per il malfunzionamento della consolle, li abbia innervositi ma non può certo essere questa una giustificazione sufficiente a spiegare tante decisioni controverse. Detto questo, naturalmente, restano per la Proger due quarti giocati in modo del tutto insufficiente e soprattutto caratterizzati da un’infinita serie di proteste, che hanno finito per nuocere alla qualità del loro gioco. Galli in conferenza stampa dirà che i suoi “non avrebbero dovuto rincorrere con le proteste le decisioni degli arbitri ma avrebbero dovuto pensare solo a giocare”. Parole sante, si è, infatti, regalato tutto il primo tempo agli avversari, che già forti di loro, hanno approfittato e costruito su quel frangente la loro vittoria.

 È di Vedovato, assistito da Monaldi, il primo canestro della gara ma Michele Maggioli mette subito a referto tre punti per il sorpasso. Risponde ancora Vedovato, sfruttando un attacco al ferro di Lilov. È una sfida tra centri perché nell’azione successiva è ancora il pivot romagnolo a iscriversi a referto con un 2+1. La partita si scalda, Monaldi attivissimo buca la sua prima retina da tre punti ma poco dopo sbaglia entrambi i tiri liberi a sua disposizione, battezzando una lunga teoria di errori delle Furie dalla linea della carità, che alla lunga costerà carissimo. Molti gli errori al tiro da una parte e dall’altra e a 3′ dalla prima sirena Imola è avanti 9-7. Washington con un’azione da tre scava il primo vantaggio di una qualche consistenza sul 12-7, Allegretti risolve momentaneamente l’astinenza di punti della Proger ma è poca cosa, perché l’attacco torna ad incepparsi e a non garantire altri punti sino al termine di un quarto davvero povero di spettacolo

 Clima subito surriscaldato in apertura di seconda frazione con Monaldi in contropiede che randellato impunemente lascia adito ad un contropiede che Imola sfrutta, grazie a Preti, per ampliare a +7 il proprio vantaggio A questo punto la consolle del tavolo inizia a fare i capricci, mandando in tilt il tabellone elettronico del punteggio. Partita sospesa con lunga ed estenuante pausa che sembra imballare più i padroni di casa che gli ospiti. Alla ripresa Ticchi fa riposare gli americani ma è Imola a mettere a segno un parziale di 8-2 che la lancia a +13 (11-24). In questa fase, c’è da dire che la terna arbitrale contribuisce non poco a far crescere il nervosismo della Proger, con un criterio di giudizio che lascia tutti “perplessi”. Così anche le Furie, oltre alla consolle, vanno in tilt, flottando in una crisi realizzativa che sembra senza sbocchi. Gli uomini di Galli, nervosissimi, smettono di giocare a pallacanestro, favorendo la compagine di Ticchi, che ringrazia e incassa un vantaggio crescente sino alla tripla di Amoni che issa Imola sino al 13-29. Galli riordina le fila e Chieti finalmente mette a segno un break di sei punti a zero, che riporta lo svantaggio a -10 (19-29). Ma non è proprio una serata fortunata per le Furie, perché gli arbitri non paghi si ergono ancora protagonisti assoluti della scena, fischiando un tecnico a capitan Sergio, susseguente ad una protesta per un inesistente sfondamento assegnato a carico di Lilov. Risultato? Imola torna ancora a +14 (21-35) in una bolgia di fischi e di proteste. La partita a questo punto sfugge totalmente di mano ai tre arbitri che perdono completamente il senso della gara, fischiando a manetta, senza criterio, l’esistente e, purtroppo anche, l’inesistente. Il riposo arriva a questo punto propizio per riordinare le idee sia a loro che ai ragazzi di Galli.

 Non bastasse, quanto avvenuto nei primi due quarti, altra sosta in avvio di terzo quarto, quando la consolle decide di esalare il suo ultimo byte. Quando finalmente si riparte, operando finalmente la sostituzione della medesima, è Allegretti a realizzare i primi due punti del secondo tempo. Inizialmente il caos sembra continuare a imperare sul parquet con una interminabile nuova serie di tiri sbagliati e palle perse da parte delle Furie. Meglio Imola che con Maggioli, dopo 3’, realizza oltre la linea dei 6.75 e con Hassan lo imita poco dopo. Chieti cerca di tenere botta ma lo svantaggio viaggia tra i 15 e i 18 punti. Imola nonostante la scarsa vena di Anderson trova una buona fluidità in attacco che le permette di avere la gara in pieno controllo. Il grande cuore della Proger però continua a sostenere una piccolissima fiammella di speranza. Chieti non molla, Piazza a -2’30” ruba palla e va a canestro per il -12 (39-51) ma Armwood sbaglia subito dopo la tripla che avrebbe riportato Chieti ad uno svantaggio ad una sola cifra. Imola regge e chiude in controllo la terza frazione, contando su un rassicurante +15 (40-55).

 Preti in avvio per il +17, replicano Lilov con una tripla e Armwood con due tiri liberi. Ancora una palla per il -9 ma il tiro di Piazza va sul ferro. Ancora il sergente in prima fila a comandare ai suoi il contrattacco e questa volta Piazza centra la tripla. Patricio Prato, però, non gli è da meno, segnando da 9 metri. Il tempo scorre inesorabile ma a metà quarto le Furie finalmente ingranano le marce alte. Lilov ruba palla e segna il canestro del 53-62 e Sergio nell’azione successiva ha a disposizione due tiri liberi che riportano Chieti a -7 (55-62). La partita cambia volto, Washington sbaglia sotto canestro e di frustrazione commette fallo ancora sul capitano Sergio che a 4’10 dalla fine realizza altri due tiri liberi (57-62). Prato, in serata di grazia, è inesorabile da tre e ricaccia indietro le Furie. Lilov replica ancora in entrata ma l’esperienza e la freddezza di Maggioli consentono a Imola di tornare a -3’05” a +8 (59-67). Armwood sfrutta una seconda palla ma Imola sfrutta una tripla di Sabatini (61-70) che si iscrive a referto. Gara chiusa ? Neanche per sogno, Piazza, ancora una seconda palla, realizza da sotto, esce Sergio per falli, Imola sbaglia e Piazza, sempre lui, infoiatissimo, realizza da tre (66-70). Il PalaTricalle è una bolgia, i romagnoli perdono palla, cronometro fermo a -1’05”. Qui accade l’incredibile Armwood realizza da tre e contemporaneamente Vedovato subisce un fallo intenzionale. Furie sul 69-70 con la possibilità di passare in vantaggio e sfruttare una nuova azione a proprio utile. Il giovane Vedovato, però, non regge la pressione, mandando sul ferro entrambe i tiri liberi. Palla ancora in mano a Chieti ma Lilov la perde e Allegretti commette fallo su Washington che va in lunetta, realizzando solo un libero. Ancora un’occasione per le Furie ma l’attacco di Armwood finisce anche questa volta sul ferro, vanificando le residue speranze di Chieti. Anderson, subisce fallo a 3” dalla sirena di chiusura e sfrutta solo uno dei due tiri liberi a sua disposizione ma il tiro della preghiera di Lilov non ha fortuna.

 Nel dopo gara in casa Proger c’è tanta amarezza per una partita sfuggita, riagguantata e poi di nuovo sfuggita. Per molti, come detto, la responsabilità della sconfitta vede come principali colpevoli gli arbitri e tra questi è Il Vice Presidente Guido Brandimarte, solitamente molto controllato nei giudizi, il più arrabbiato : “ In questi anni, sono sincero, non ho mai visto niente di simile. E’ stato un corollario interminabile di decisioni cervellotiche e prive di senso. Facciamo tanti sacrifici per dare impulso alla pallacanestro e sostenere il movimento e poi siamo costretti a confrontarci con questi arbitraggi. Non vogliamo regali, vogliamo gente competente che non si erga, discutibilmente, a protagonista della scena. Siamo una società che non ha mai protestato ma adesso basta, dicano se vogliono affossarci, mandandoci ogni domenica in casa arbitri come questi. Lo dicano, così ci togliamo di torno da soli e senza essere presi in giro. Stare zitti a questo punto è impossibile, abbiamo mandato giù durante l’anno molti altri bocconi amari ma ora è veramente troppo”. Parole queste, che si commentano da sole, e ben riassumono un pensiero condiviso in società e tra i tifosi. La misura sembra essere colma !

PALLACANESTRO CHIETI

PROGER CHIETI – ANDREA COSTA IMOLA 69-72 (9-14,24-39, 40-55)

PROGER CHIETI Piazza 10 ( 2/3, 2/5 4 r), Allegretti 4 (2/2, 0/2 1r), Marchetti, Sipala, Piccoli 0 (0/2, 0/0 r1), Vedovato 9 (4/5, 0/0, 3r), Sergio 7 (1/4,0/3, 8r), Lilov 14 (4/6/,1/4, 2 r), Monaldi 12 (3/12, 2/4, 8 r), Armwood 13(4/8 ,1/5 9 r). All. Galli.

ANDREA COSTA IMOLA Washington 12 (5/12, 0/1, 7), Maggioli 10 (4/8, 0/0, 7 r), Cai, Amoni 3 (0/1, 1/4, 5r), De Nicolao 3 (1/3, 0/1, 5r), Prato 22 (7/12, 2/6, 4r), Preti 6 (3/3, 0/0, 1 r), Anderson 4 (1/2,0/3, 4r), Hassan 6 (1/2, 1/5, 3r), Sabatini 6 (0/3, 2/3 1r). All. Ticchi.

ARBITRI: Materdomini di Grottaglie (TA), Trifiletti di Messina e Mottola di Taranto.

NOTE – Tiri liberi: Chieti 11/21; Imola 10/15. Percentuali di tiro: Chieti 26/65 (6/23 da tre, 11 ro, 26 rd); Imola 28/69 (6/23 da tre, 14 ro, 29 rd). Spettatori: 1200.

PAGELLE
CHIETI: Clemente s.v., Piazza 6,5, Allegretti 5,5, Marchetti sv, Sipala sv, Piccoli 5, Vedovato 6, Sergio 5,5, Lilov 7, Monaldi 7, Armwood 7,5.All. Galli 6,5.
IMOLA: Washington 6,5, Maggioli 6,5, Cai s.v., Amoni 5, De Nicolao 5,5, Prato 8,5, Preti 7, Anderson 4,5, Hassan 6, Sabatini 6. All. Ticchi: 7,5.

IL MIGLIORE: Prato.

LA CHIAVE: Giro palla veloce, coesione della squadra anche nel finale travagliato.

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