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Torneo delle Regioni 2014, trionfo per gli Allievi Abruzzo

Lignano Sabbiadoro. Cala il sipario sulla 53ª edizione del Torneo delle Regioni con le vittorie del Lazio nella Juniores (unica formazione a ripetere il successo dello scorso anno), dell’Abruzzo negli Allievi, del Friuli Venezia Giulia nei Giovanissimi, dell’Emilia Romagna nel Calcio femminile e del Veneto nel Futsal maschile e femminile.

Dopo 7 giorni intensi, ben 198 gare ed una valanga di gol, anche l’ultima giornata non ha lesinato spettacolo offrendo spunti di cronaca che faranno storia nella già ricca tradizione della kermesse giovanile della Lega Nazionale Dilettanti. Sicuramente promossa l’organizzazione del Comitato Regionale Friuli Venezia Giulia presieduto da Gianni Toffoletto che ha portato il torneo in 51 campi di 42 Comuni nelle 4 province facendo però base nel villaggio Ge.Tur a Lignano Sabbiadoro. 2700 atleti, allenatori e dirigenti, tutti nella stessa struttura per vivere un’esperienza umana di condivisione prima ancora che agonistica, è questo il valore aggiunto di un’edizione davvero speciale.

“Il successo della manifestazione è andato oltre le più rosee aspettative – ha dichiarato il numero uno della LND Carlo Tavecchio che ha consegnato il trofeo Juniores nelle mani del capitano laziale Mattia Casalese – il CR Friuli Venezia Giulia ha condotto l’organizzazione di questa edizione in modo impeccabile, coinvolgendo efficacemente il territorio. Un banco di prova importante in vista della nostra presenza all’Expo 2015, anno in cui il Torneo delle Regioni si svolgerà in Lombardia, dove daremo testimonianza del nostro impegno nella salute e nella nutrizione degli atleti”.

Tornando ai verdetti del campo, il Lazio Juniores concede il bis: battuta la Sardegna in finale grazie al calcio di rigore trasformato nella ripresa da Gallo. Dopo il successo del 2013, ottenuto proprio in Sardegna, la regione che ha ospitato la precedente edizione del torneo, i ragazzi guidati stavolta da Maurizio Rossi (l’anno scorso in panchina c’era Giuliano Giannichedda) si confermano campioni d’Italia nella categoria juniores. Così come Rossi si conferma uno tra i tecnici più vincenti nella storia della manifestazione LND: nelle ultime quattro edizioni ha centrato tre titoli, uno con i Giovanissimi ed altrettanti con Allievi e Juniores. Il Lazio si mantiene così tra i vertici del calcio giovanile, raggiungendo quota 7 trionfi nella categoria regina del torneo. Meglio hanno fatto solo Toscana (10 titoli) e Veneto (8).

Negli Allievi, invece, un Abruzzo che non ti aspetti, tutto grinta e qualità tecnica, affonda il colpo sulla Toscana e si cuce il tricolore sulla maglia per la quarta volta in questa categoria (la vittoria mancava dal 1992). Gli eroi di questa straordinaria impresa rispondono ai nomi di Ciarcelluti, Langellotti ed Ettorre. Apoteosi Friuli Venezia Giulia tra i Giovanissimi che sospinti da quasi mille tifosi a Marano Lagunare possono festeggiare il titolo italiano davanti al proprio pubblico. Come nella fiabe più belle e romantiche, una piccola-grande regione come il Friuli Venezia Giulia corona il proprio sogno e riporta a casa lo scudetto, il della sua storia nella categoria più giovane della kermesse, che arriva a distanza di due anni dal trionfo di Scanzano Ionico con Giuseppe Vacca che iscrive il proprio nome nella storia dopo quello di Andrea Petric. È il trionfo del gruppo ma soprattutto di due ragazzi dal sicuro avvenire come Forte e De Anna che hanno trascinato la squadra in una competizione a dir poco dominata: 9 reti realizzate e solo 2 subite. In finale la Campania non riesce ad arginare la manovra dei padroni di casa ma il 3-0 subito non rende merito dell’ottimo torneo comunque disputato. La vera sorpresa delle finali però porta la firma dell’Emilia Romagna che supera le campionesse in carica della Lombardia e conquista il titolo italiano per la prima volta nella storia. Senza falsa retorica, il gol della Faragò ha qualcosa di speciale perché apre una breccia in una categoria dominata da sempre dalle solite 4 regioni e corona una cavalcata impressionante da parte delle ragazze di mister Maccarini. Le lombarde hanno il rammarico di veder sfumare all’ultimo chilometro un successo che sarebbe valso l’ottavo scudetto in rosa. Nel Calcio a 5 femminile il trionfo è delle ragazze venete che hanno conquistato per la prima volta nella storia il titolo in questa categoria. Sette anni fa con la Puglia l’epilogo fu amaro, stavolta il Veneto non ha lasciato scampo alle avversarie mostrandosi superiore sia tatticamente che mentalmente e chiudendo l’incontro sul perentorio 4-1. Dopo il trionfo nel Futsal femminile, la festa del Veneto si completa con lo scudetto nel calcio a 5 maschile, realizzando un’impresa finora mai riuscita prima nel Torneo delle Regioni. Il tricolore per gli uomini di Regondi arriva al termine di una finale giocata a ritmi vertiginosi, ricca di gol e di emozioni a raffica. Vince meritatamente il Veneto, che ha condotto la gara dall’inizio alla fine ma può uscire a testa altissima dal Pala Ge.Tur il Lazio di Silvio Crisari, mai domo e anche sfortunato in diverse circostanze. Consegnati trofei e medaglie, tutti gli allenatori delle formazioni vincitrici hanno ricevuto un premio speciale da parte di Caffè Buscaglione. Lo storico marchio italiano del caffè di qualità ha consegnato a tutti i “Mister al top” una macchina ed una fornitura di cialde personalizzate LND.
 
GIOVANISSIMI
FRIULI VENEZIA GIULIA-CAMPANIA 3-0
Reti: al 30’ pt Forte, al 13’ st Forte, al 32’ st Sibilia.
Friuli Venezia Giulia (4-3-3). Di Giusto (1’st Colesso); Roman, Cargnello, Tomat, Pizzul (35’st Fabris); Giabbai, Sibilia, Damuzzo (11’st Cossovel); De Anna (18’st Lutman), Forte (35’st Autiero), Del Piero (26’st Baruzzo). All. Vacca.
Campania (4-4-2). Barone; Del Prete, Zito, De Cicco, Alfano (14’st Illuminato); Giordano (11’st Di Dato), Diglio, Cardone, Tafuri (35’ Maisto); Ronga (31’st Tortorella), Marulli (11’st Di Dato). All. Cuffaro.
Arbitro. Djurdejvic di Trieste (Turale di Udine e Petralia di Maniago).
Note. Ammoniti: Pizzul (F) e Zito (C). Angoli: 3-1 per la Campania. Recupero: 1’ e 5’.
Marano Lagunare. Quella dei padroni di cada è una vittoria chiara, limpida, roboante quella dei portacolori regionali che chiudono il Torneo delle Regioni senza aver perso nemmeno una gara, ritrovando nell’atto conclusivo della manifestazione il proprio capitano – Riccardo Forte – autore di una doppietta strepitosa, e cancellando le pecche di concretezza palesate in precedenza continuando nel solco delle lezioni di Vacca: si vince soltanto giocando bene a calcio. La Campania, come da programma, è aggressiva e pressa alto in avvio di match, ma il Friuli Venezia Giulia è una squadra camaleontica, capace di adattarsi all’avversario di turno e dopo i primi dieci minuti di gara prende misure e contromisure alla truppa di Cuffaro. La prima occasione, infatti, è di marca locale quando, al 14’, Sibilia dai sedici metri fa la barba al palo prima che Forte, su punizione di De Anna, stoppi la sfera e in girata impegni Barone. La maledizione dell’attaccante del Trieste Calcio – una trentina di reti in campionato, ma ancora a secco nel Torneo delle Regioni -, sembra continuare al 22’ quando una sponda aerea di Sibilia, su schema da calcio piazzato, lo libera a due passi dal portiere campano, ma il puntero giuliano sciupa clamorosamente. Una chance gettata alle ortiche che potrebbe pesare, ma non per il capitano regionale che, al 30’, si scrolla di dosso paure e fantasmi quando riceve il suggerimento di De Anna, dopo un’azione tambureggiante dei padroni di casa, e dal vertice dell’area di rigore fa secco Barone mandando in visibilio il pubblico di Marano. Centoventi secondi dopo, quindi, il portiere ospite rischia il patatrac quando, con i piedi, per poco non si fa soffiare la sfera da De Anna, prima che la Campania si svegli, soltanto nel recupero, con una punizione di Diglio che dal limite non trova lo specchio. La formazione di Cuffaro parte, però, a spron battuto nella ripresa e ci vuole uno strepitoso Colesso – subentrato in corso d’opera a Di Giusto – per deviare al 4’ la conclusione di Cordone di quel tanto che basta ad alzare il cuoio sulla parte superiore della trasferta. Lo spauracchio sveglia, nuovamente, il Friuli Venezia Giulia che al 13’ raddoppia: Giabbai sradica la palla a Diglio e innesca Cossovel, sgroppata pazzesca sulla fascia del terzino dell’Ancona, suggerimento a rimorchio per Forte che scaraventa in rete la sfera della sicurezza. La Campania non molla ci prova, pericolosamente, due volte con Cardone tra 22’ e 24’, ma alla fine capitola ancora al 32’ quando Sibilia – in assoluto uno dei migliori di tutto il Torneo – ottimizza al meglio uno schema su calcio d’angolo e, dal limite, fulmina Barone. Finisce così, con la truppa di Cuffaro che non ha più le forze per reagire. Al campo di Marano Lagunare può cominciare una festa che non è mai stata così dolce: sotto il cielo della propria terra. Davanti al pubblico di casa.
ALLIEVI  
 
ABRUZZO – TOSCANA 3-0
Reti: 2pt Ciarcelluti, 32st Langellotti, 34st Ettorre

Abruzzo: Petrini (Della Pelle 38st); Ferretti, Gentile, Colarossi, Camporese; Xhaferi (Katal 39st), Varveri (Ettorre 16st), Di Paolo (Liberati 9st); De Leonardis (Langellotti 27st), Retico (Parker 35st), Ciarcelluti (kap). A disposizione: Fabriani, Galasso, Natale. Allenatore: Gabriele Aielli.
Toscana: Torre; Matteo, Donnini (Di Cocco 35st), Marchi (Facciuti 35pt), Margiacchi (Meucci 35st); Pellizzari, Muscas (Bicchi 27st), Remedi; Kouame (Malotti 9st), Cragno (Pini 35st), D’Abbrunzo (Bartorelli 16st). A disposizione: Costanzi, Bruni. Allenatore: Stefano Mannelli.
Arbitro: Spira di Pordenone (Assistenti Paniz e Bruno di Trieste).
Cervignano. Una leggera pioggia bagna la finale della categoria Allievi del 53° Torneo delle Regioni. Dopo cinque gare tiratissime Abruzzo e Toscana giungono all’atto finale per la conquista del titolo italiano, e scendono in campo davanti ad un foltissimo pubblico. Si parte con le squadre speculari, modulo 433. Passano soltanto 2 minuti e l’Abruzzo passa in vantaggio: capitan Ciarcelluti fulmina l’estremo toscano dai 18 metri, rompendo immediatamente gli equilibri in campo. I bianchi di mister Mannelli vogliono reagire subito, ma è l’Abruzzo a sfiorare il secondo gol: Ciarcelluti salta tutti, e dall’out di sinistra rientra e serve un pallone d’oro a De Leonardis, che calcia forte a botta sicura, ma centra la traversa. Le fiammate iniziali svaniscono quando la Toscana si rimette a posto e cerca di mettere pressione alla difesa abruzzese. È il 28’ quando Kouame si inventa un pericoloso diagonale che l’ottimo Petrini tocca quel tanto che basta per deviare in corner. E sempre da calcio d’angolo la Toscana ci riprova negli ultimi minuti della prima frazione, senza tuttavia impensierire la difesa abruzzese. All’intervallo Aielli e i suoi sono avanti 1-0. La ripresa vede in campo una squadra toscana molto nervosa, che riesce a costruire poco, se si fa eccezione per il diagonale di D’Abbrunzo al 4’, un metro largo. L’Abruzzo controlla con Varveri e Xhaferi padroni della linea mediana, ma non riesce a ripartire negli spazi lasciati liberi dagli avversari. La parte centrale del secondo tempo è condizionata dal nervosismo della squadra in svantaggio: al 14’ Remedi è espulso per aver colpito un avversario a gioco fermo; al 19’ stessa sorte per Pellizzari, reo di aver protestato eccessivamente col direttore di gara. Anche il mister Mannelli subisce lo stesso destino, e al 21’ tocca a Matteo, colpevole di un fallo molto brutto da dietro. I bianchi sono rimasti in 8, e i neroverdi devono solo controllare e rilanciare per chiudere definitivamente il match. Il neo entrato Langellotti sigla il 2-0 a otto minuti dal termine su azione di contropiede, e un minuto dopo tocca a Ettorre festeggiare il 3-0, siglato sempre da una ripartenza contro la difesa sguarnita della Toscana. Al triplice fischio il giudizio è unanime: l’Abruzzo vince con merito e si laurea campione d’Italia dopo un torneo condotto in maniera esemplare. La festa dei neroverdi può iniziare, e dopo aver ricevuto l’ambita coppa dalle mani del Presidente del Comitato Friuli Venezia Giulia, i ragazzi di mister Aielli possono esultare ed esternare una gioia infinita.

JUNIORES

SARDEGNA-LAZIO 0-1

RETI: 17’st Gallo (L) rig.
Sardegna (4-4-2): Matza, Carboni M. (dal 20’st Podda), Carboni P., De Martino, Fadda, Farci, Gianni, Idrissi, Mele, Orru; a disp. Ollano, Amoratti, Aramu, Canzilla, Fadda, Melis, Poddighe; All. Busanca
Lazio (3-4-3): Saccucci, Casalese, Gabrielli, Gallo, Ghezzi (dal 25’st Nardi M.), Gianpaolo (dal 18’st Iemma), Gordini, Lo Russo (dal 39’st Lisari), Marino (dal 24’st Panico), N’Da Kindia, Salvato; a disp. Andolfi, De Dominicis; All. Rossi
Arbitro: Martino (Latisana)
Assistenti: Masin (Gorizia) e Corradini (Latisana)
Note: ammonito Gianni e Canzilla (S), Marino e Ghezzi (L); angoli 3-7; recupero 2′ e 4′.
Lignano Sabbiadoro – E’ stata una gara avara di gol ma certamente non di emozioni. Il confronto tra gli juniores di Lazio e Sardegna viene decisa da un calcio di rigore, ma le occasioni da rete non sono mancate da una parte e dall’altra. Meglio il Lazio nella fase centrale del primo tempo ed in avvio di ripresa, proprio a ridosso del momento in cui ha realizzato il vantaggio che gli è valso il titolo. Brava la Sardegna in avvio di match e per non essersi disunita dopo aver subito il gol. Nel Lazio il tecnico Rossi deve fare a meno di Copponi, fermo per infortunio, di De Dominicis e Marco Nardi per squalifica. Nella Sardegna manca il solo Giuliani, anche lui fermato per somma di ammonizioni. Al 6′ la prima occasione della partita è per la Sardegna. Farris scaglia un bel tiro dal limite dell’area, ma Saccucci è altrettanto bravo a distendersi in tuffo, bloccando la sfera. Al 10′ arriva la risposta del Lazio, con una conclusione alla “Del Piero” di Lo Russo che non inquadra di poco lo specchio della porta. Un minuto dopo lo stesso Lo Russo penetra in area e mette in mezzo per l’accorrente Ghezzi che dovrebbe solo spingere il pallone in rete, invece calcia a lato. I ragazzi di Rossi premono guadagnando diversi calci d’angolo, pur senza impensierire seriamente l’estremo difensore Matza. Al 26′ una nuova occasione per la Sardegna: Marco Carboni chiama nuovamente alla parata Saccucci, stavolta con una punizione insidiosa calciata dai 20 metri. Al 38′ il Lazio si rende pericoloso con un duetto tutto in velocità tra Gabrielli e Lo Russo, con il passante di quest’ultimo che attraversa tutta la porta senza trovare un compagno pronto alla zampata vincente. Sul capovolgimento di fronte è bravissimo capitan Casalese a togliere la palla dai piedi del numero 11 sardo Farci, ormai a tu per tu con Saccucci. La ripresa si apre con una ghiotta opportunità, ispirata dal solito Lo Russo ma interrotta clamorosamente da Gianpaolo che impatta con il corpo sul pallone diretto in rete. Al 17′ il Lazio passa in vantaggio su calcio di rigore, causato dal fallo di mano di Canzilla. Il penalty viene calciato in modo impeccabile da Gallo, esterno del Tor Tre Teste. Al 33′ la Sardegna ci prova con Fadda: il suo sinistro diretto all’incrocio dei pali, trova l’ottimo Saccucci a deviare il pallone in tuffo. Il forcing finale dei ragazzi di Busanca produce altri due brividi per la retroguardia laziale, prima con  una potente conclusione di Podda, che lambisce il palo alla sinistra di Saccucci, poi con Fadda che dalla destra scaglia un tiro respinto con difficoltà dalla difesa avversaria.

CALCIO FEMMINILE

EMILIA ROMAGNA-LOMBARDIA 1-0
Reti: 35’ st Faragò (E.R)
EMILIA ROMAGNA – Ierardi, Bursi, Gargan, Prati, Corradini, Costantini, Grenzi, Spazzoli, Faragò, Lenzini, Tardini. A disposizione: Bassi, Burani, Poluzzi, Gobbi, Lenzi, Boselli, Halit Jaha, Monticelli, Orlandini. Allenatore: Ricci Maccarini.
LOMBARDIA – Cattaneo, Antwi, Belloni, Benincaso (34’ st Foti), Biffi, Gatti, Ghidini, Lacchini, Pasquariello (42’ st Lusuardi), Straniero, Vaghi (36’ st Di Muro). A disposizione: Angarano, Arnaboldi, Visentini, Grossi, Colombo. Allenatore: Enzo Vizzi.
Arbitro: Daneluz di Pordenone. Assistenti Anzolin di Latisana e Pittelli di Tolmezzo.
Ammonizioni: 16’ pt Corradini (E.R), 36’ pt Faragò (E.R)
Pasiano di Pordenone – Le campionesse in carica scendono in campo con la voglia di replicare la vittoria in Sardegna della scorsa edizione. La tribuna del “Sergio Pase” di Pasiano di Pordenone è gremita e festante ed il tifo per le due contendenti non manca. Fin da subito macinano gioco grazie alle proiezioni offensive di Antwi, ma le avversarie, non sono arrivate in finale per caso. Nei primi dieci minuti infatti Lenzini e compagne lo mettono subito in chiaro. Al quarto d’ora Lombardia vicinissima al vantaggio. Il suggerimento da corner non viene sfruttato a dovere da Biffi che manca di un soffio la deviazione vincente a tu per tu con Ierardi. La pressione lombarda produce due calci piazzati e l’ammonizione di Corradini è uno degli effetti. L’Emilia Romagna comunque non mostra timori reverenziali e si difende con ordine anzi, al 24’ Tardini dal vertice dell’aera sgancia un cross al bacio per Faragò che aggancia, si gira e conclude. Provvidenziale l’intervento di Manuela Cattaneo che però non trattiene e rischia sul successivo tiro di Spizzoli, murato da Vaghi. Il primo tempo è vivace ed a tratti anche troppo “maschio” dove, qualche intervento rude delle calciatrici in campo, non è comunque sanzionato dalla Daneluz che preferisce  uno stile di conduzione più “anglosassone”, del resto la posta in palio è alta. Occasionissima emiliano romagnola intorno al 35’, quando Tardini, ha la palla dell’uno a zero ma sfiora il palo alla sinistra dell’estremo difensore lombardo. La squadra di Enzo Vizza cerca con rapide ripartenze di chiudere la prima frazione trovando la giocata che possa sbloccare il match. Da una di queste, scaturisce il secondo cartellino giallo ai danni della formazione dell’Emilia Romagna, Faragò ferma la Belloni sulla fascia destra ma l’entrata è scomposta. Nei pochi minuti restanti, qualche affondo lombardo ma la difesa di mister Maccarini respinge. Alla ripresa delle ”ostilità” è ancora la Lombardia a cercare con insistenza la rete e nel giro di due minuti, Gatti, si divora altrettante occasioni clamorose, non inquadrando la porta, a portiere ormai battuto. Tre minuti più tardi, al 5’ del secondo tempo, altra opportunità. Ghidini è lasciata sola in area dopo un’azione avvolgente delle compagne che la liberano al tiro ma la parata della Ierardi è da Champion’s. I tre pericoli in sequenza svegliano le ragazze dell’Emilia Romagna che riprendono in mano il centrocampo. Buone le giocate di Tardini e Faragò ma l’ultimo passaggio è spesso preda della difesa lombarda. Minuto 11, è la giornata di Francesca Ierardi. Ghidini riceve, aggancia la palla e calcia verso l’incrocio. La traiettoria è perfetta, ma la numero 12 dell’Emilia Romagna, con un gesto atletico molto bello, ci arriva e salva la propria porta. La risposta la offre il colpo di testa di Costantini che si spegne molto vicino a lato opposto di Cattaneo. E’ una partita da numeri uno evidentemente perché al 20’ è la Cattaneo a compiere il miracolo nell’angolino basso su un missile della Grenzi da calcio di punizione. La gara è gradevole ed imprevedibile grazie ai numerosi rovesciamenti di fronte. Le ragazze sentono la pressione dei minuti che scorrono e sembrano pagare in termini di lucidità negli ultimi 11 metri. La doccia fredda per le campionesse in carica arriva a 10 minuti dal termine a causa di un colpo di testa imperioso della Faragò che, ricevuto un pallone direttamente da calcio d’angolo, trafigge imparabilmente Cattaneo. Rotto l’equilibrio il pubblico si scalda e si entra nella fase finale. La Lombardia accusa il colpo e si getta in avanti più con il cuore che con la testa mentre le ragazze dell’Emilia Romagna controllano e difendono il prezioso vantaggio in ogni modo conquistando la Coppa della 53^ edizione del Torneo delle Regioni consegnata dal Segretario Generale della Lega Nazionale Dilettanti, Massimo Ciaccolini. Grande festa per le ragazze in divisa blu. Una vittoria frutto del carattere, della pazienza e della testa, quella di Faragò. 

CALCIO a 5 MASCHILE
LAZIO-VENETO 6-8
Reti: 4’pt Zoccolillo (V), 4’pt Zoccolillo (V), 7’pt Konov (L), 13pt’ Azzoni (L), 15’pt Zoccolillo (V), 15’pt Alleva (L), 20’pt, 16’pt, 12’st Tenderini (V), 17’pt Meo (V), 18’pt Alleva (L), 11′, 16 st Fortini (L), 18’st rig. Cerchiari (L).

Lazio: Ottaviani, Vona, Bragalenti, Cerchiari (cap.), Leandri, Alleva, Konov, Lepadatu, Fortini, Piccirilli, Raubo, Bardoscia. Allenatore: Silvio Crisari

Veneto: Ghirardello, Josic, Gonzaga Freire, Meo, Biancato (cap.), El Johari, Tenderini, Azzoni, Ventura Paquia, Zoccolillo, Bartolo. Allenatore: Luigi Regondi
Arbitri: Salvatore Angelo di Monfalcone, Bartos Kogut di Pordenone. Crono: Carlo Coppola di Monfalcone
Note: Espulsi Bartolo (L) per fallo da ultimo uomo, Alleva (L) per doppia ammonizione.
Lignano Sabbiadoro – La festa adesso è completa. Dopo il trionfo nel Futsal femminile, il Veneto si laurea campione d’Italia anche con la Rappresentativa di C5 Maschile, realizzando un’impresa finora mai riuscita prima nel Torneo delle Regioni. Il tricolore per gli uomini di Regondi arriva al termine di una finale giocata a ritmi vertiginosi, piena di gol e di emozioni in sequenza. Vince meritatamente il Veneto, che ha condotto la gara dall’inizio alla fine, ma può uscire a testa altissima dal Pala Ge.Tur il Lazio di Silvio Crisari, mai domo e anche sfortunato in diverse circostanze. I biancoazzurri partono a mille, creando subito situazioni di pericolo dalle parti di Bartolo. Dall’altra parte, il Veneto attende sornione il suo momento, che arriva allo scoccare del quarto minuto di gioco, quando Zoccolillo raccoglie un’infelice respinta del portiere laziale e spara sotto la traversa. Nemmeno un giro di lancette ed è raddoppio granata, grazie ad un’altra ripartenza fulminea orchestrata da Tenderini e finalizzata nuovo da Zoccolillo, che metta a sedere il portiere e segna a porta vuota. Partita in ghiaccio? Macché, già al 7′ arriva un episodio che può cambiare i destini dell’incontro. Bartolo abbatte Alleva lanciato a rete: rosso per l’estremo veneto e punizione al limite della lunetta per il Lazio, che Konov converte nell’1-2 con una botta violenta all’angolino basso. Ora sono i biancoazzurri di coach Crisari ad avere il vento in poppa, ma i tentativi di Konov, Alleva (due volte ciascuno) e Raubo si schiantano sempre sulle mani di Ghirardello. Il forcing laziale non punge a sufficienza, le ripartenze venete sì. Al 13′ Azzoni si accentra e scarica in porta il terzo gol per la formazione di Luigi Regondi, mentre il 4-1 (15′) è un pezzo di bravura di Zoccolillo, che confeziona controllo e tiro al sette da antologia. Da lì al termine del primo periodo è un susseguirsi di gol e colpi di scena: Alleva, di rabbia, accorcia per i suoi da distanza ravvicinata (2-4), Tenderini fa di nuovo +3 con una punizione chirurgica, quindi segna Meo (che raccoglie una respinta di Ottaviani su Paquia Ventura), ma ancora Alleva rianima il Lazio, al termine di un’azione di sfondamento a destra. È l’ultimo ruggito del numero 6 biancoceleste (fin lì il migliore dei suoi), che viene espulso poco dopo per una (presunta) simulazione, costatagli il secondo giallo. Se i nervi sono ormai tesissimi in casa Lazio, dal canto suo, il Veneto ha la pazienza dei forti e qualche secondo prima dell’intervallo trova il punto del 7-3 con la deviazione sotto misura di Tenderini, al termine di un’infinita ragnatela di passaggi dei granata. Le occasioni fioccano, da una parte e dall’altra, anche nella ripresa, ma per vedere il primo gol bisogna attendere l’11: Cerchiari sguscia via a sinistra e serve Fortini a centro area, appoggio comodo e quarto gol laziale. A questo punto, Crisari rompe gli indugi, inserendo il portiere di movimento. Una mossa che sembra non pagare, visto l’immediato palo-gol di Tenderini a porta vuota che manda il Veneto sull’8-4. Ma è solo una questione di tempo, con l’uomo in più sul perimetro il Lazio riesce ad allargare le maglie della difesa veneta e presto raccoglie i frutti del suo lavoro ai fianchi dell’avversario. Al 16′ Fortini segna il 5-8 con una girata repentina di sinistro, due minuti dopo capitan Cerchiari riduce ulteriormente il gap su calcio di rigore (fallo di mano di Biancato). Il Veneto è chiaramente in apnea, ma ha ancora due gol di vantaggio e, anche grazie all’aiuto della dea bendata (tre legni per il Lazio in meno di due minuti), riesce a tenere botta fino all’ultima sirena, quella che vale il titolo di Campioni d’Italia 2014.

CALCIO a 5 FEMMINILE

PUGLIA-VENETO 1-4

Reti: pt 5′ Ruffato (V), 14′ Annese (P), st 4′ Alberton (V), 8′ Visonà Dalla Pozza (V), 8′ Zampieri (V).

PUGLIA: Mercurio, Anaclerio, Lorusso, Tricarico, De Lio, Russo (cap.), Pati, Annese, Sportelli, Minafra, Velasevic, Cordaro. Allenatore: Vito De Filippis
VENETO: De Sanctis, Visonà Dalla Pozza, Carpanese, Bisogni, Ruffato, Polese, Quintarelli (cap.), 8 Scolaro, Alberton, Corghi, Zampieri,  Mohamed Wahied. Allenatore: Diego D’Alessandro.
Arbitri: Krizia Zucchiatti di Tolmezzo e Simone Dean di Cervignano del Friuli. Cronometrista: Rosalice Bollis di Cormons.
Note: Ammoniti: Carpanese (V), Annese (P)

Il futsal veneto sul tetto d’Italia. Non sarebbe nemmeno una notizia tanto clamorosa, non fosse che a conquistare il tricolore al Torneo delle Regioni 2014 sono le ragazze del C5 prima ancora dei “colleghi” maschi. Partita in sordina, la banda granata di Diego D’Alessandro ha maturato via via consensi e auto-convinzione nel corso della manifestazione, arrivando all’atto conclusivo decisa a prendersi la coppa. Il 4-1 rifilato alla Puglia, per il terzo anno consecutivo sconfitta in finale, non lascia spazi alle repliche. È un successo inatteso forse, ma meritatissimo per il Veneto, che ha costruito il suo percorso senza clamore, lavorando giorno dopo giorno su quel sogno che ora è diventato realtà. Giro palla pugliese sciolto nei primi minuti, mentre il Veneto appare un po’ più nervoso e impreciso. Il primo tiro dell’incontro è della Puglia al 2′: Vesalevic lavora un ottimo pallone per Russo, la cui conclusione in caduta è fuori di qualche metro. L’impaccio delle venete di mister D’Alessandro dura giusto cinque minuti: dopo un tiro di Visonà Dalla Pozza deviato in corner, le granata sbloccano con la (ormai solita) staffilata di Ruffato dalla lunga distanza, facendo esplodere i tanti tifosi veneti sugli spalti del Pala Ge.Tur. La Puglia va costantemente alla ricerca di Vesalevic, che, però, a parte un tiro centrale al 12′, non riesce ad incidere. Il Veneto, invece, va vicino al raddoppio con Quintarelli e soprattutto con Zampieri (14′), su cui Mercurio salva di piede in corner . Gol sbagliato, gol subito: la regola vale anche nel futsal evidentemente e sul ribaltamento di fronte arriva il pareggio pugliese. Azione ben congeniata dalle ragazze di Vito De Filippis che spezzano i raddoppi avversari, liberando Annese sola davanti al portiere: puntata sotto le gambe del portiere e gara di nuovo in equilibrio. I pericoli successivi portano la firma delle due numero 11, Zampieri e Vesalevic, che in almeno tre occasioni mette in seria difficoltà il portiere veneto Mohamed Wahied. Prima di andare negli spogliatoi, c’è il tempo di una doppia chance per le granata (18′), ma sia Polese sia Scolaro non superano l’ottima Mercurio: è 1-1 all’intervallo. Ad inizio ripresa tirano il fiato alcune delle protagoniste del primo tempo, tra cui la pugliese Vesalovic e il capitano Quintarelli per il Veneto. Succede poco fino al 3′, quando Russo e Minafra, in rapida sequenza, impegnano Mohamed Wahied. Il nuovo sorpasso veneto (4′) arriva come un fulmine a ciel sereno ed è firmato da Alberton, che sorprende Mercurio con una puntata da dietro la riga di metacampo. Coach De Filippis a questo ributta nella mischia Vesalevic, risponde D’Alessandro con Quintarelli. Il match è vibrante e regala rapidi capovolgimenti di fronte, su uno dei quali (8′) il Veneto trova il tris, a conclusione di una splendida azione corale sull’asse Quintarelli-Ruffato-Visonà Dalla Pozza, freddissima nel battere a rete. La marea granata non si arresta e in meno di un minuto arriva anche il 4-1, merito di Zampieri, abile a liberarsi di prepotenza dalla marcatura avversaria e poi a scaraventare in rete di sinistro. La Puglia è quasi alle corde, De Filippis sposta Vesalevic in posizione più arretrata, alla disperata ricerca di un jolly che riapra la contesa. Proprio la 11 pugliese impegna Mohamed Wahied dalla distanza al 15′, ma è già il canto del cigno per le arancioni, respinte dalla retroguardia veneta da lì fino al triplice fischio che consegna uno storico tricolore alle ragazze di D’Alessandro.

  • Risultati finali
  • Giovanissimi – Friuli Venezia Giulia-Campania 3-0
    Allievi – Toscana-Abruzzo 0-3
    Juniores – Sardegna-Lazio 0-1
    Calcio Femminile – Emilia Romagna-Lombardia 1-0
    Calcio a 5 maschile – Lazio-Veneto 6-8
    Calcio a 5 femminile – Puglia-Veneto 1-4

Foto Fabio Lattanzio