Brescia (3-5-2): Arcari, Paci, Di Cesare, Grossi (62′ Scaglia), Ntow, Finazzi, Olivera, Budel, Zambelli, Sodinha (74′ Valotti), Corvia (53′ Caracciolo). In panchina: Minelli, Freddi, Coletti, Mandorlini, Scaglia, Lasik, Caracciolo, Juan Antonio. Allenatore: Ivo Iaconi.
Pescara (3-4-1-2): Belardi (38′ Svedkauskas), Zauri, Cosic, Bocchetti, Ragusa, Zuparic, Brugman, Balzano, Mascara (77′ Maniero), Caprari (Politano), Sforzini. In panchina: Karkalis, Bovo, Rizzo, Nielsen, Di Francesco, Cutolo. Allenatore: Serse Cosmi.
Reti: 66′ Caracciolo (rig), 79′ Di Cesare, 85′ Valotti
Arbitro: Claudio Gavillucci di Latina (Marinelli-Ciancaleoni)
Ammoniti: Mascara, Sforzini, Ntow.
Partita fondamentale per i ragazzi di Serse Cosmi, che vanno a Brescia per continuare a sperare in un posto per i play off lontani solo tre punti. L’animoso tecnico del Pescara vuole riprendersi dal pari interno incassato contro la Reggina e contro sceglie Mascara e Caprari per dare maggior linfa all’ariete Sforzini, con Balzano e Ragusa a ricaricare la cartucciera dei cross sugli esterni.
Più che un’iniezione, però, è una flebo: blandi i ritmi dei biancazzurri nell’avvio di gara. E’, anzi, la squadra di Iaconi a rendersi, seppur minimamente, più pericoloso: al 16′, su punizione tagliata di Sodinha, Olivera devia la sfera ma Belardi para senza problemi. Dieci minuti dopo i guanti di Belardi si scaldano davvero: ancora Oliveira a sparare la botta dalla distanza, ma l’estremo difensore biancazzurro è bravo a distendersi e a bloccare ancora. Il delfino si sveglia alla mezzora esatta: bella la combinazione con Caprari che porta Sforzini a chiudere il diagonale volante da posizione defilata, ma riesce a colpire solo l’esterno della rete. All’inventiva di Caprari risponde, al 31′, Sodinha che inventa da fermo: palla al contagiri per Ntow che prolunga a Corvia in aria che, però, non riesce a deviare a rete. Partita che non riesce proprio a far scattare la scintilla, Cosmi carbura a singhiozzo i suoi e al 38′ perde anche Belardi dopo un brutto scontro aereo con Paci: entra il giovane portiere lituano scuola Roma, Svedkauskas. E subito viene chiamato in causa, allo scadere dei primi 45′: Grossi irrompe per vie centrali e allarga sul versante destro del l’area per Grossi che spara il destro a incrociare sul secondo palo, Svedkauskas è sulla diagonale e para a terra.
Cosmi fa tremare gli spogliatoi del Rigamonti, mai contento quando non vede grinta , ma la reazione migliore rispetto al pari ce l’ha Iaconi, che butta dentro Caracciolo per uno spento Corvia. Il neo-entrato si fa notare in meno di 10 minuti: penetra in area e scocca il destro, chiedendo anzitempo il calcio di rigore per un tocco dubbio di mano di Zauri: Gavillucci non gli dà ragione, ma l’ingresso del lungo tra i blu cambia comunque faccia allo smunto match. E’ lui, al 21’st ad avviare la percussione centrale che manda in bambola la difesa pescarese, poi Ragusa lo travolge con un colpo di karate all’ingresso dell’area di rigore, qualche dubbio sulla posizione dell’attaccante bresciano ma Gavillucci assegna comunque il penalty. Se ne incarica lo stesso Airone e la sua saetta è imprendibile per il giovane portiere. 1-0. In un momento di grazia incontenibile, si esalta nuovamente al lui, al 30’st, in versione assist-man: si sgancia sulla mancina battendo gli ospiti in ripartenza, e crossa a giro sul palo lontano ma Valotti tarda quel secondo che basta per correggere la palla dentro, quando l’impronunciabile portiere lituano si era già neutralizzato in tuffo. Evidente la difficoltà di impostare dei biancazzurri, mai attivi sulle fasce e fin qui mai arrivati ad impensierire Arcari. Il Brescia, invece, è in piena forma e la vitalità di Di Cesare lo certicica: al 34′ st si infila nel corridoio principale resistendo ai contrasti di tre avversari, si smarca in dribbling sulla lunetta e apre il goniometro per battere Svedkauskas con una traiettoria imprendibile. 2-0. Adriatici completamente allo sbando e costretta a prestare il fianco: la difesa sbilanciata lascia campo alla verticale sulla destra per Valotti che entra fin dentro al cuore dall’area e ha il varco aperto per metterla nel sacco ancora una volta. 3-0. Nel finale, la squadra di Iaconi, ex Pescara, si può permettere persino di giostrare la sfera in area pescarese. Solo il riflessi di Svedkausas prima, sulla finta e conclusione da fuori di Caracciolo, e la traversa poi, sulla ribadita ravvicinata di Valotti impediscono al Brescia di calare il poker in pieno recupero.
Non si può salvare niente nella prestazione degli uomini di Serse: si prospetta un viaggio di ritorno da incubo per la squadra e, forse ancora peggio, una pesante contestazione una volta al rientro a Pescara. Che sia già finito, visto il calo costante, quell’effetto Cosmi capace di ridare nervo al gruppo dopo la cacciata di Marino?
Daniele Galli