La selvaggia aggressione, sia fisica che verbale, ha colpito indistintamente diversi giocatori e personale al seguito. Ad avere la peggio sono stati i due giocatori De Berardinis e Tarquini, il primo colpito anche a terra. Nessun giocatore o dirigente o componente della comitiva albense ha reagito all’aggressione in quanto questo tipo di comportamento non fa parte della cultura dei nostri tesserati e tantomeno della nostra società.Per salvaguardare la nostra incolumità si è reso necessario l’intervento del 112 e del 118 per verificare le condizioni degli aggrediti.Il personale sanitario dopo aver visitato tutti coloro che sono stati oggetto di schiaffi, pugni e calci (tra loro anche un minore) ha deciso per il trasporto al Pronto Soccorso di Andrea De Berardinis e Mirko Tarquini, dimessi con prognosi rispettivamente di 8 e 21 giorni.E’ DOVEROSO SOTTOLINEARE CHE NESSUN COMPONENTE DELLA COMITIVA DELL’ALBA ADRIATICA HA PARTECIPATO A RISSE O ALTRI FATTI CHE POSSONO ESSERE RICONDOTTI AD ATTI VIOLENTI.Nonostante i giocatori fossero chiaramente scossi e preoccupati per i due ricoverati, hanno deciso di scendere in campo e giocare perché per quello siamo andati ad Ortona, per giocare una partita di calcio cercando di onorare lo sport ed il fair play.Il fair play sconosciuto ad altri che hanno preferito la strada della violenza e dell’intimidazione per raggiungere il risultato sportivo.Ciò che ha stupito di più in questo deprecabile episodio è che nessun dirigente dello Sporting ha chiesto notizie dei due ricoverati, tutti “angioletti” ignari dell’accaduto, quasi vittime di chissà chi, dove erano al nostro arrivo? Perché sono usciti dalla loro tana solo quando hanno visto i carabinieri? Anzi si sono anche meravigliati del loro intervento, ma di solito quando si viene vilmente aggrediti e ci sente minacciati della propria incolumità si chiede l’assistenza della Forza Pubblica, e questo noi abbiamo fatto, in una giornata che doveva essere di sport, altri (conosciamo sia i registi che gli attori) hanno preferito la violenza e vili aggressioni. Alcuni attori, tanto che si sono calati nella parte che hanno continuato con le minacce, evidentemente fa parte della loro cultura e del loro stile di vita cercare di ottenere i risultati con la violenza. Noi rifiutiamo tutto ciò che non è sport e lealtà e continueremo a farlo perché questa è la via giusta che deve essere insegnata ai ragazzi dei settori giovanili.E’ stato inoltrato ricorso alla Giustizia Sportiva per i gravi fatti accaduti e confidiamo in essa affinchè la decisione possa anche essere da esempio anche per tutti coloro che ricercano il risultato sportivo utilizzando metodi diversi dalla sana competizione.L’ASD ALBA ADRIATICA sente il peso della responsabilità che ha nell’insegnare sport e fair play a circa duecento ragazzi del settore giovanile, per questo che andremo avanti, è per loro e per lo sport cercheremo giustizia affinchè tutti i giovani che frequentano attività sportive possano maturare il rispetto del prossimo e farne tesoro per quando diventeranno uomini (nota Asd Alba Adriatica).