I 12 erano stati arrestati per il reato di “lancio di materiale pericoloso in occasione di manifestazioni sportive”, all’indomani degli scontri tra opposte tifoserie prima dell’incontro calcistico. I periodi di divieto non sono per tutti uguali, ma variano da uno a cinque anni, a seconda della gravità del comportamento di ognuno di loro e dei precedenti specifici.
Ad incastrarli sono stati i filmati registrati da alcuni militari presenti agli scontri, che hanno portato all’identificazione. Poi, gli uomini del Nucleo Investigativo, al comando del Maggiore Edoardo Commandè, li hanno individuati tutti e arrestati in ‘differita’. Stessa sorte per i sette tifosi del Francavilla, arrestati dai carabinieri di Chieti.
I provvedimenti vietano di accedere agli impianti sportivi del territorio nazionale e dell’Unione Europea dove si tengono competizioni di calcio, anche se amichevoli o sedute di allenamento, di qualsiasi campionato, lega o torneo, alle competizioni della nazionale di calcio e calcio a 5 e a tutte le partite di basket. Inoltre, non potranno avvicinarsi agli stadi di L’Aquila e di Francavilla al Mare nell’arco temporale compreso fra tre ore prime e tre ore dopo gli incontri di calcio.