CAGLIARI (4-3-3): Agazzi; Perico (68’ Casarini), Rossettini, Ariaudo, Pisano; Ekdal, Dessena (53’ Cossu), Nainggolan; Ibarbo, Sau (56’ Astori), Pinilla. In panchina: Avramov, Avelar, Eriksson, Nenè, Thiago Riberiro, Anedda. Allenatore: Massimo Ficcadenti
PESCARA (4-3-2-1): Perin; Zanon, Terlizzi, Bocchetti, Balzano; Cascione, Colucci (78’ Blasi), Nielsen; Quintero (41’ Weiss), Caprari, Vukusic (66’ Abbruscato). In panchina: Pellizzoli, Falso, Capuano, Romagnoli, Bjarnason, Celik, Brugman. Allenatore: Giovanni Stroppa
Reti: 5’st Terlizzi, 31’st Weiss, 37’st Pinilla
Arbitro: Damato (Viazzi-Niccolai)
Espulso: Rossettini
Ammoniti: Zanon, Weiss, Pisano, Rossettini, Ekdal, Blasi, Nielsen
La seconda vittoria, prima esterna, della banda di Stroppa arriva ai danni di un Cagliari che urlerà alla beffa per lungo tempo. Il presidente rossoblu Cellino, dopo le beghe penali con la Prefettura e la federazione, è pronto a intentare causa alla fortuna, che apre al Delfino i pochi varchi lasciati disponibili in campo dall’offensiva sarda. Gli unici biancazzurri complici della corrotta sorte saranno Perin e Weiss.
L’avvio dalla gara è un semplice spauracchio biancazzurro: al 6’ Colucci ruba palla a metà campo e prova a beffare Agazzi fuori dai pali con una conclusione dalla distanza che si avvicina alla traversa, ma non quanto basta. Un affronto che i rossoblu faranno pagare caro ai Delfini. Il vendicatore porta sulla schiena il nome Ibarbo, che apre una serie di affondi che costringono Terlizzi a fare gli straordinari fin dai primi minuti. L’unico tentativo in porta della squadra di Stroppa è una punizione dai 25 metri al 19’ che Quintero dosa più con forza che con precisione e la mette in braccio ad Agazzi. Al colombiano biancazzurro risponde, ancora lui, quello del Cagliari, e sono due le palle che Ibarbo fa fischiare sopra la testa di Perin. A tenere sveglio Agazzi ci provano Nielsen e Cascione, il capitano biancazzurro, al 32’, raccoglie il traversone del danese al centro dell’area ma compie fallo prima di poter concludere e sfuma tutto. Il giro-palla dei sardi è superiore e diverte i 4500 abbonati del nuovo stadio di Quarto Sant’Elena, e non è solo Ibarbo a praticarlo. Al 37’ Pinillà innesca Sau che si destreggia a colpi di finte su Balzano e spara da vicino sui pugni pronti di Perin che sventa reattiv, ma è solo il preludio allo show. Si supera pochi secondi dopo: smanaccia un cross di Pisano che diventa un assist per Dessena, colpo secco e Perin respinge, ancora Dessena, che becca il palo, terza ribattuta di Nainggolan e ancora i riflessi felini di Perin a salvare il risultato. Stroppa cerca soluzioni prima dell’irreparabile, ed elimina il trasparente Quintero per tentare la carta Weiss, al 41’. Ma il mazzo rimane in mano a Ficcadenti: al 42’ Ibarbo verticalizza per Pinilla che rimane in gioco per pochi centimetri e si infila nella difesa con un controllo di petto, finta a rientrare su Bocchetti e raso terra a caccia del tunnel su Perin, ma il portierino del Pescara chiude ogni varco con le gambe. La mossa di Stroppa raccoglie i primi cenni di movimento degli adriatici, con Weiss che al 43’ scappa in dribbling sul destro dell’area cagliaritana, viene toccato sulla schiena da Pisano e va giù lo slovacco ma niente rigore, anzi, giallo per simulazione.
Il primo tempo si chiude con i Cagliari, nemmeno a dirlo, in attacco, e si riapre allo stesso modo, con due Due tentativi del Cagliari controllati dalla difesa. Cinque minuti e la svolta che non ti aspetti. Al 5’st Grossettini stende Weiss nella lunetta fuori dal’area, ammonizione e punizione. Lo schema di battuta è il tocco da fermo di Weiss per il rasoterra di Terlizzi che trova la carambola in barriera e beffa Agazzi per il vantaggio, onestamente immeritato, del Pescara al 5’st. Il giovane slovacco rende grazie alla scelta del tecnico pescarese e procura, a suon di fuga lungo fascia, l’espulsione di Rossettini che lo stende e si guadagna il secondo giallo: Pescara in superiorità numerica per 40 minuti. Per di più, dalla punizione ottenuta, Bocchetti sale a fare la torre in area e la mette di testa a filo del palo a sinistra di Agazzi. Sardi comunque vivi e capaci di mettere la retroguardia ospite alle strette con Pinilla in continua crescita. Si guadagna la punizione al 20’ che è cosa ghiotta per Cossu: la traiettoria dal limite è irraggiungibile per Perin, ma Terlizzi è l’uomo del match e salva l’angolo scoperto con la testa. L’uomo in meno per i padroni di casa si fa sentire e Caprari, al 21’st, regala con un diagonale a Vukusic una prateria che merita più gloria di un tentativo troppo defilato mandato in curva: Stroppa lo sostituisce seduta stante con Abbruscato. Rimane troppo poco pesante l’attacco biancazzurro, i calibri offensivi rossoblu, invece, cercano in tutti i modi di invertire il risultato poco coerente col gioco: Perin, al 70’ deve ringraziare Bocchetti che spazza dall’area piccola lo spiovente messo dentro da Cossu con una rincorsa ostinata sulla linea di fondo, e poi agguanta la ribattuta di testa di Ekdal. Il paradosso, però, rimane la filosofia del match, e al 76’ il Pescara raddoppia: contropiede sviluppato sulla destra, diagonale lungo di Nielsen per Weiss, stop di petto sul limite, finta su Pisano e destro a girare che si insacca nell’angolino basso a destra. 0-2. Il Cagliari non si scoraggia, preme, attacca, e fa sudare Perin. Là dietro, a Zanon e compagni, non resta che graffiare, e dagli sviluppi di una punizione il Cagliari accorcia: battuta in mezzo dalla trequarti, sulla respinta Nainggolan spara da fuori, Terlizzi si tuffa e la tocca con la mano. Calcio di rigore affidato a Pinilla, palla nel’angolino basso e match riaperto a 10 dal termine. Il finale, come gran parte della gara, diventa un forcing forsennato degli isolani. Il brivido per Stroppa corre nell’ultimo giro d’orologio: Ibarbo semina uomini al centro della trincea piazzata davanti a Perin, Balzano sbroglia in tackle e i colombiano va giù, ma Damato vede solo una simulazione e il tecnico dei dannunziani evita l’infarto. Ultimi secondi di fuoco, ma il vento spira dall’Adriatico e allontana l’assalto totale ordinato da Ficcadenti, che sfianca le barricate di Stroppa.
Arriva così la seconda vittoria del Pescara a caccia di salvezza. Gli unici meriti riconoscibili sono quelli dell’estremo difensore e il cinismo di Weiss nel punire all’unico episodio favorevole. Lo slovacco è stato l’unico capace di distenersi e di smuovere le acque in una squadra costretta a rintuzzare e comunque poco in grado di creare offensive. I punti per la salvezza si mangiucchiano anche così, e la classifica non dice proprio male.
Risultati 6°giornata.
Sampdoria-Napoli 0-1
Palermo-Chievo 4-1
Lazio-Siena 2-1
Bologna-Catania 4-0
Atalanta-Torino 1-5
Udinese-Genoa 0-0
Juventus-Roma 4-1
Parma-Milan 1-1
Inter-Fiorentina *posticipo
Classifica. Juventus e Napoli 16; Lazio 12; Sampdoria 10; Inter 9*; Catania, Fiorentina*, Roma, Torino e Genoa 8; Milan, Pescara e Bologna 7; Parma e Udinese 6; Atalanta 5; Palermo 4; Chievo 3; Siena e Cagliari 2.
Daniele Galli