Secondo giorno di processo federale nei palazzi della Figc a Roma per il caso calcio scommesse: stamattina il procuratore Stefano Palazzi ha enunciato la sua requisitoria, chiedendo squalifiche per 61 giocatori e dirigenti e penalizzazioni in classifica per le 22 squadre coinvolte nella serie di partite ‘truccate’. Tra questi anche Gianluca Nicco, ex centrocampista del Pescara, accusato del tentativo di combine con con Carlo Gervasoni per far terminare Piacenza-Pescara del 9 aprile 2011 con la sconfitta del delfino. Nicco non sarebbe riuscito a convincere alcun compagno, e in effetti il Pescara quella gara la vinse 2-0, e Nicco non giocò nemmeno; ma viene accusato ugualmente da Palazzi, quantomeno di non aver denunciato le richieste illecite di Gervasoni. Di responsabilità oggettiva sul mancato controllo della condotta del suo tesserato viene, invece, accusata la società adriatica, per la quale ora palazzo chiede 2 punti di penalizzazione.
L’udienza si terrà martedì mattina, ma il presidente biancazzurro Daniele Sebastiani annuncia di non volersi nemmeno preparare a ricorrere in appello contro la pena richiesta, forte delle scarse condanne inflitte ai cosiddetti pentiti. Aria tranquilla e rilassata, dopo i premi ritirati oggi pomeriggio nel palazzo della Provincia di Pescara ha ribadito: “Sono serenissimo e non patteggeremo nulla, perché non abbiamo fatto nulla”. Se le cose in aula dovessero mettersi male per il Delfino, si dovrebbe chiarire su quale stagione ricadrebbe la penalizzazione. Il principio dell’afflittività invocato da Palazzi vuole che sia la classifica della B a vedere il Pescara scendere dagli 83 punti che l’hanno dichiarato vincitore del campionato agli 81 di un secondo posto che non sciuperebbe la promozione, ma farebbe perdere titolo e relativo premio economico. Peggio andrebbe se la decurtazione verrebbe scontata sul prossimo campionato di Serie A, dove i biancazzurri partirebbero da -2 punti, quindi costretti ad una lotta ancora più ardua per la salvezza progettata dalla società. Ma Sebastiani spegne le preoccupazioni: “Due punti? Dopo aver letto di certi patteggiamenti non mi aspetto nessuna squalifica. Venti mesi a Gervasoni che patteggia e 2 anni di condanna a Nicco. Per me anche una multa al Pescara sarebbe troppo”.
Ben 4 anni di inibizione sono stati chiesti da Palazzi per Andrea Iaconi, attuale direttore sportivo del Brescia, storico direttore sportivo di Giulianova e Pescara, fratello dell’ex tecnico biancazzurro e giuliese Ivo. La pena richiestadal procuratore federale riguarda il suo passaggio a Grosseto, in particolare per la partita Ancona-Grosseto del 30 aprile 2010.
Daniele Galli