Pescara. Nonostante la batosta del giudice sportivo, nonostante l’aggressione e le offese incassate, il Pescara Calcio a 5 giocherà gara 2 della finale scudetto contro la Luparense. Il Presidente Iannascoli, ieri , in una conferenza stampa congiunta con il Comune, fin da subito solidale, ha annunciato l’annullamento del ritiro dalle competizioni.
Il Pescara è arrivato a Bassano del Grappa, dove stasera si giocherà gara 2 di finale scudetto contro la Luparense. Ieri il presidente Danilo Iannascoli e l’Assessore allo Sport Giuliano Diodati hanno annunciato il passo indietro del club e della città rispetto al ritiro dalle competizioni, stabilito in segno di protesta dopo la rissa scoppiata al termine di gara 1, scatenata dal pugno del veneto Toba sul volto del pescarese Caputo. “Non ero affatto intenzionato – ha esordito Iannascoli – a continuare una competizione che ci ha visti penalizzati sul campo e da una sentenza iniqua e fantasiosa. È stato proprio l’assessore Diodati, il quale, facendosi portavoce anche del pensiero del Sindaco Alessandrini, in questi giorni fuori dall’Italia, mi ha convinto a recedere dalla mia posizione”.
“Proprio così – ha ribadito Diodati – ormai il Pescara C5 è un patrimonio comune e un vanto di tutta la cittadinanza e sarebbe stato ingiusto per tutti i pescaresi veder chiudere in questa forma un’esperienza che tanto lustro e prestigio ha dato alla città di Pescara, Siamo sempre stati vicini a Iannascoli e alla sua squadra nei momenti esaltanti delle vittorie e vogliamo essere vicini a a lui e ai colori biancazzurri da lui rappresentati anche in un momento così brutto. Ero presente a gara 1 e ho visto e sentito tutto quello che è accaduto ed è stato esternato da una parte e dall’altra. Per queste ragioni, riporto un’esperienza vissuta in prima persona, un’eperienza che non collima affatto con quanto emerge dalla sentenza del giudice sportivo. Ho ascoltato da parte di alcuni tesserari della Luparense gli insulti irriferibili di cui sono stati fatti oggetto i pescaresi, l’Abruzzo e gli abruzzesi. Nessuno può permettersi di venire a insultarci a casa nostra, domani due nostri parlamentari chiederanno conto dei fatti accaduti in un’ingiunzione parlamentare. Vogliamo far emergere nella chiarezza dovuta anche i dettagli più reconditi e sgradevoli di questa vicenda. Lo dobbiamo ai pescaresi e agli abruzzesi”.
Impossibile non far riferimento anche alla stangata rifilata al Pescara dal giudice sportivo, con squalifiche fino a metà 2018.
“Vero – ha continuato il Presidente Iannascoli – parole quali zingari, terremotati, handicappati non so come e non so perchè non siano state riportate nel dettagliatissimo referto arbitrale o dalla testimonianza diretta dei tantissimi commissari di campo presenti. Con il nostro ricorso chiameremo, comunque, a rispondere tutti coloro chei hanno omesso di raccontare l’intera verità sui fatti realmente accaduti. Andremo comunque a giocare anche se decimati e anche se ormai è acclarato che non siamo simpatici a chi dovrebbe essere invece super partes. Certo, essere presenti in tutte le finali e far man bassa di trofei non piace a tutti. È vero però che le nostre vittorie sono sudatissime perchè sono il frutto dei nostri investimenti e della nostra organizzazione. Rappresentiamo un’eccellenza e dovremmo essere presi ad esempio ma è evidente che dopo il caso Lazio, la squalifica di Canal e i fatti di giovedì qualcuno aspiri a vederci fuori da questo sport. Venerdì ero deciso a lasciare ma ora grazie al calore e alla partecipazione di tutta la città di Pescara mi è tornata voglia di combattere. Noi abruzzesi non molliamo mai”.