“Tutto ha funzionato alla perfezione – ha detto Ciampaglia, al termine della competizione -. La collaborazione con il Comitato organizzatore, con Roccaraso e con tutti gli altri Comuni della Comunità montana dell’Alto Sangro ha fatto sì che ogni particolare fosse curato come un evento del genere merita. Siamo pronti ad ospitare una gara della Coppa del mondo senior”.
Anche oggi migliaia le persone che, fra piste e parterre, hanno affollato i campi di gara: “Un segnale – continua Ciampaglia – che ci infonde coraggio. Vuol dire che il messaggio è passato: le nostre montagne non hanno nulla da invidiare a quelle del Nord per pendenze e paesaggi. Venire qui vuol dire divertirsi e trascorrere un periodo di vacanza in tutta serenità. Una buona idea per la prossima Pasqua”. “Fare sistema –aggiunge il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato – è la ricetta giusta per ottenere risultati”. “Dobbiamo continuare su questa strada – gli fa eco il presidente del Comitato organizzatore, Alessandro Amicone -. Stiamo facendo una grande esperienza che ci servirà in futuro”.
Ospite d’eccezione della tappa a Monte Pratello è stato oggi Pasetta, all’anagrafe Tommaso D’Amico, il Paolini dello sport. Nato a Barrea, in provincia dell’Aquila, si definisce scrittore ed inventore ma, nello stesso tempo, rivendica di essere il nipote dell’ultimo “luparo” della zona. 70 anni e passa, ha portato con sé gli antenati degli attuali sci. Quelli, tanto per intenderci, che si costruivano ancora solo con il legno e che venivano utilizzati proprio qui, fra Roccaraso e Rivisondoli, oltre 100 anni fa quando venne inaugurata la prima slittovia. “Sono qui – ha detto – per incoraggiare i ragazzi che sono il futuro di questa disciplina”.
Proprio per questo Pasetta, diventato in un attimo l’attrazione di turisti e sciatori che questa mattina affollavano Monte Pratello, l’occasione non l’ha persa. In uno slang misto abruzzese e americano, ha attirato l’attenzione del vincitore della discesa libera, l’americano Ryan Cochran-Siegle, e si è fatto fotografare con lui: un’immagine che è un po’ il simbolo della seconda giornata di gare dei Mondiali di sci di Roccaraso. Separati da 50 anni d’età e da attrezzature tecnologicamente lontane, i due si sono subito intesi grazie a quel linguaggio comune che si chiama sport. “Big”, gli ha detto Ryan e Pasetta, nonostante l’esperienza accumulata negli anni, si è sciolto in un sorriso.