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Millesima panchina amara per Zeman: Pescara sconfitto nell’anticipo con la Sampdoria

Sampdoria (4-3-1-2): Viviano; Sala (83’ Bereszynski), Skriniar, Silvestre, Pavlovi; Barreto (73’ Linetty), Torreira, Praet; Fernandes; Muriel (61’ Schick), Quagliarella. In panchina: Puggioni, Simic, Dodo, Regini, Alvarez, Palombo, Cigarini, Djuricic, Budimir. Allenatore: Marco Giampaolo.

Pescara (4-3-2-1): Bizzarri; Zampano, Coda (83’ Fornasier), Stendardo, Biraghi; Memushaj, Verre (88′ Brugman), Bruno; Benali, Caprari; Cerri (74’ Kastanos). In panchina: Fiorillo, Aldegani, Crescenzi, Cubas, Muntari, Milicevic, Muric. Allenatore: Zdenek Zeman.

Reti: 17’ Fernandes, 31’ Cerri, 57’ Quagliarella, 68’ Schick

Arbitro: Fabrizio Pasqua di Tivoli (Di Fiore-Lo Cicero/Cariolato/Massa-Serra)

Ammoniti: Coda, Bruno

Zeman festeggia la millesima panchina nell’anticipo del sabato pomeriggio a Marassi e per la millesima volta conferma il suo 4-3-3, con Biraghi preferito sull’esterna sinistra a Crescenzi e Cerri dal primo minuto in attacco con Caprari e Benali. Giampaolo, a caccia d’Europa, confeziona la Sampdoria con Sala e Pavlovic nuovi esterni, Skriniar e Silvestre coppia difensiva e Bruno Fernandes a giostrare per Muriel e Quagliarella in attacco.

L’avvio è ad appannaggio del Pescara, con Cerri e Memushaj rapidi a cercare la porta. E invece, al 17’, la solita imbarcata nel cuore della area biancazzurra: azione in velocità sulla destra di Barreto e Sala , Muriel riceve e resite al contrasto di Coda, si porta sul fondo e la scarica sul limite piccolo per Bruno Fernandes che si infila nel corridoio aperto e la scaraventa in rete in corsa. 1-0. A tentare la reazione biancazzurra, al 20’, è Zampano che arriva sul fondo in dribbling e scavalca tutta l’area con un cross, raccoglie Caprari in rovesciata ma il gesto è più spettacolare che efficace, e Viviano para senza problemi. Gli abruzzesi pressano ma prestano il fianco alle rimesse liguri: al 28’ Bizzarri deve spingersi e rischiare fino al limite per anticipare Muriel sulla verticale lunga di Torreira, fortunato anche ad azzeccare l’istate giusto per trovarsi tra le mani il tocco di punta dell’attaccante doriano. I dettami zemaniani trovano, pero, ragione e pareggio al 31’, avvantaggiati dallo svarione dei padroni di casa: Benali, ancora imbeccato da Zampano, insiste con la palla tra i piedi sulla destra e riesce, in scioltezza, ad appoggiare sul secondo palo per la deviazione comoda di Cerri, tenuto malamente in gioco da Skriniar sulla linea di porta. 1-1. La gara si infiamma, 3 minuti soltanto e la Samp si divora il raddoppio: Quagliarella disegna un arcobaleno per Muriel, difesa nuovamente bruciata ma il colombiano prima spara addosso a Bizzarri e poi manda fuori la ribattuta di testa. Al 36’ ci prova, invece, Barreto con una bomba dal limite che cerca il palo lontano e costringe Bizzarri alla deviazione sul fondo in tuffo; sul successivo corner, poi, batti e ribatti, con Silvestre che viene marcato stretto da Verre e spara sul fondo da 2 metri, disturbato dal pescarese. I ritmi si alzano e il gioco si allunga: al 41’ Caprari la riceve larga, salta Sala sulla linea corta a sinistra e cade appena entrato in area, ma non arriva il fischio dell’arbitro Pasqua, che archivia sul pari una prima frazione vivace.

La seconda parte con lo stesso registro: meno di un minuto e Memushaj manda Cerri sottoporta, la punta della Juve chiude il sinistro secco ma Viviano c’è e blocca a terra. Risponde, al 3’st, la Samp da calcio piazzato: Silvestre lancia in diagonale, Barreto la prolunga con la testa, la sfera sfila davanti alla porta vuota, Bizzarri è in ritardo ma Quagliarella la battezza dentro e non corregge la traiettoria lasciando sfilare davanti al secondo palo. I blucerchiati crescono esponenzialmente e un errore di Verre, all’8’st, dà modo a Pratt di sparare dal vertice sinistro, botta fortissima ma centrale e Bizzarri agguanta. La pressione ligure diventa insopportabile per gli abruzzesi e al 13’st Quagliarella riporta in vantaggio la Sampdoria: manovra larga dalla destra, traversone di Bruno Fernandes, l’attaccante napoletano ruba il tempo a Stendardo in tuffo e, di testa, insacca il 2-1. Giampaolo cavalca il rinnovato entusiasmo e inserisce Schick che, al 19’st, scappa palla al piede per 70 metri e fa esplodere il destro dalla lunetta, Bizzarri rintuzza volando, il pallone arriva a Bruno Fernandes che ritenta di prima intenzione ma il portiere biancazzurro si salva ancora smanacciando. Preludio al goal del neo-entrato: al 23’st, il pressing blucerchiato soffoca il Delfino, Fernandes verticalizza dalla trequarti, trova Schick sul dischetto, il ceco si infila tra Coda e Biraghi e stavolta non perdona Bizzarri. 3-1. La squadra adriatica è ormai definitivamente spenta, Zeman cerca fiammella rinnovata in Kastanos, che rileva Cerri per l’ultimo quarto d’ora, ma l’apporto del cipriota è tutto fuorché positivo. La resa del boemo si certifica con il cambio in difesa: Fornasier per Coda nel finale, e l’attacco rimane ad annaspare tentando sortite poco ordinate fino al triplice fischio.

Festeggiamento amaro per il boemo, seppur ormai rassegnato a dover lavorare per costruire il Pescara della prossima stagione, in serie B: ormai alla certezza manca solo la matematica e la tifoseria ha smesso di sperare, rinunciando a contestare proprio grazie alla presenza del mister di Praga. La nuova speranza è in una nuova impostazione, totalmente diversa a quella della tragica gestione attuale