Reggina: Kovacsik, Cosenza, Emerson, A. Marino, Colombo, De Rose, Rizzo (42’st Ragusa), Rizzato, Missiroli, Campagnacci (18’st Ceravolo), Bonazzoli (32’st Castiglia). A disposizione: P. Marino, Adejo, Viola, Barillà. Allenatore: Roberto Breda
Pescara: Anania, Zanon, Brosco, Bocchetti, Balzano, Kone (32’st Gessa), Verratti, Cascione, Sansovini (22’st Giacomelli), Immobile (22’st Maniero), Insigne. In panchina: Pinsoglio, Petterini, Petterini, Togni, Perrotta. Allenatore: Zdenek Zeman
Reti: 2′ e 17’st Missiroli, 42′ Campagnacci, 27’st Cascione, 36’st Maniero, 39’st rig. Ceravolo
Ammoniti: Cosenza, Zanon
Arbitro: Riccardo Pinzani di Empoli. (Marrazzo-Posado)
Pronti, partenza, via e stop. Il Pescara si ferma dopo soli due minuti sotto il colpo di Missiroli che svetta in taglio su Kone e con la fronte mette sul primo palo il cross su punizione dal vertice dell’area di Emerson. I delfini non si fanno paralizzare dalla doccia fredda e reagiscono repentini. Al 4° Verratti si scatena, scalpitante dopo la settimana di stos forzato, che scardina la palla sulla trequarti e fa inserire Insigne, difesa bruciata ma palla a fil di palo con portiere battuto. Sansovini poi, al 9°, trova anche il pareggio, ma l’arbitro Pizzari lo becca appena oltre la linea di Marino sul passaggio bruciante di Immobile. Un avvio da Serie A, con Colombo al 13° che salva ancora Kovacsik e toglie dalla porta la deviazione morbida in area piccola di Immobile dal cross Sansovini, epilogo della tipica ripartenza zemaniana. Pare aver ripreso il pallino in mano, il Pescara, subito dopo il goal incassato: bravo fin qui Balzano a salire e sovrapporsi sulla sinistra, proficuo nei cross Zanon a destra. Ma gli inserimenti esterni pagano pegno, ed è Bruciante contropiede della Reggina sull’errore Verratti fuori area: Missiroli, Bonazzoli e Rizzato galoppano a ventaglio, di questi il cross dentro, dove il Pescara arriva in rincorsa e Missiroli sciupa con il tocco di mano il sorpasso su Balzano. Alla mezzora i calabri ritornano a gestire ritrmo ed energie; il Pescara si spreme per recuperare, si scopre molto, Rizzato si scatena nei cross bassi giocando agiato sulla zolla di Zanon : tocca spesso a Boccheti provvedere a sgombrare l’area piccola. Dai e dai, al 42° Campagnacci raddoppia, freddando Anania con una botta radente di destro, lanciato dalla mediana da una palla persa del Pescara. Difesa proverbialmente sbilanciata in avanti, scavalcata dal lancio,rimane affossata sulla trequarti avversaria. Prima della pausa, Verratti semina paletti in area con i suoi slalom, Sansovini fa lo scropione, Balzano affonda a ripetizione, ma il Pescara resta a secco e continua a dover rintuzzare il contropiede degli amaranto fino all’intervallo.
Riparte all’arrembaggio la truppa di Zeman: al 3’st Insigne cerca il destro a sopresa dal limite, ma trova pronto, centralmente, Kovacsick. Al 5’st il Fallaccio di Cosenza su Insigne regala l’occasione piazzata: conta i giri alla sfera Cascione che batte dalla lunetta, palla indirizzata all’angolino ma la barriera devia la parabola. Ancora Cascione al 7′ st a cercare il goal dell’ex, dalla stessa mattonella finta il dribbling e poi conclude basso, blocca a terra Kovacsik. Due minuti dopo, doppio passo di Zanon sul lato corto dell’area e destro insidioso che esce di poco sull’esterno della rete. Impegno non ripagato, e al 16’st’ Missiroli manda a fondo il Delfino: taglio chirurgico su filtrante di Bonazzoli, piantati i centrali biancazzurri nel triangolo sul limite e Anania rimane solo ad opporsi, inutilmente al tocco sottoporta. 3-0. Doppio cambio Pescara: fuori Immobile e Sansovini al 22′ st, dentro Giacomelli e Maniero; il tridente delle meraviglie, oggi, è rimasto una lancia poco appuntita, Zeman salva solo Insigne. Ce la fa al 25′ st, al terzo tentativo, Emmanuel Cascione a mettere la palla sotto al ‘7’ di Kovacsik: spara un calcio piazzato da fuori area sopra la folta barriera che ostruisce la vista al portiere di casa. 3-1: Cascione non esulta davanti al suo ex pubblico e si conferma il migliore di un Pescara opaco.Riprende coraggio il Pescara, azione palleggiata al minuto successivo, dal fianco sinistro Insigne la mette dentro in palombella, spazzano in acrobazia i difensori, rimasti smarriti dal goal appena subito; l’azione non termina e Insigne ritorna con la palla in area, poi si perde un volenteroso Giacomelli. Al 33’st Cascione ci riprova e non ritrova l’incrocio su punizione solo per merito di Kovacsik, che stavolta vola alla propria destra ed evita il riaprirsi dei giochi a dieci minuti dal triplice fischio. La Reggina si addormenta sugli allori mentre Zeman aizza in avanti tutta la formazione: solo Anania dietro la metà campo. Mossa aiutata dall’inserimento di Gessa per Konè e al 37′ st Maniero accorcia su ribattuta corta: il forcing lo crea Gessa dalla destra, sul lato opposto chiude il destro Insigne, Kovacsik ribatte sui piedi di Maniero. 3-2. L’illusione dura pochi secondi di Illusione, Brosco stende ingenuamente Ceravolo sul fondo dell’area con una “forbice”. Trasformazione all’angolino basso a destra di Anania che si stende ma non tocca. 4-2. Chiude attaccando la Reggina contro un rassegnato Pescara: al 43′ st Missiroli, mai pago, conclude poco alto sulla traversa il tiro di prima dal limite su assist di Ragusa.
Schianto col botto per gli adriatici: Zemanlandia è rimasta a Pescara, di Zeman al Granillo è atterrata solo la squadra che attacca tanto e subisce di più. L’assenza contemporanea di Capuano e Romagnoli non basta come scusante; dinanzi ad una squadra con più contropiede di lui, il cristallo boemo si è incrinato. Fiato, ora, a chi predica il catenaccio.
Daniele Galli