Un Teramo polemico impatta contro il Santarcangelo e ringrazia la Recanatese

teramo_calcioDopo il pareggio conseguito contro il Real Rimini, per il Teramo arriva un nuovo nulla di fatto casalingo contro il forte Santarcangelo. Se quindici giorni fa, però, il punto era stato accolto tutto sommato positivamente dall’entourage biancorosso, stavolta il presidente Campitelli non le manda a dire e a fine gara esplode:

 “Il grande protagonista dell’incontro è stato l’arbitro: oggi non abbiamo avuto praticamente l’opportunità di creare occasioni perché l’arbitro fischiava in modo sistematico ogni volta che ci portavamo in attacco. Non vorrei che tutte le chiacchiere riguardo ai favori arbitrali avuti contro Sambenedettese e Civitanovese stiano portando i loro frutti: voglio continuare a credere nella genuinità del calcio”. Dopo lo sfogo sul pessimo arbitraggio di Ambrogio di Cosenza, il riferimento a quanto avvenuto durante la gara: “Grande merito al Santarcangelo, che ha portato via un buon punto dopo aver disputato un bel primo tempo. Nel secondo tempo, invece, abbiamo provato ad alzare i ritmi, ma oggi creare gioco era davvero impossibile”. L’analisi del patron biancorosso, per quanto dura, riflette l’andamento di una gara ottimamente disputata dai romagnoli che, nel primo tempo, con un atteggiamento tattico molto accorto e un possesso palla prolungato, creano diversi imbarazzi al Diavolo. Il Teramo, infatti, ci mette tanta buona volontà ma è impacciato dinanzi alle scorribande offensive di Ambrosini e soci: le occasioni più pericolose della prima frazione, infatti, passano tutte dai piedi del forte attaccante ex Fano il quale, con un calcio di punizione dal limite, fa correre i brividi ai duemila del Comunale spedendo la palla di pochissimo fuori alla sinistra di Farò (13’). Il portiere di casa è bravo un quarto d’ora più tardi a disinnescare una velenosa girata del numero undici ospite, imbeccato da Baldinini con un cross dal fondo. Il Teramo fatica a creare gioco ed occasioni da rete, ma con il passare dei minuti i biancorossi salgono leggermente di tono: Borrelli, in una delle poche azioni personali andate a buon fine, crea scompiglio sulla fascia sinistra e centra per la testa di Di Paolo il quale, da pochi passi, non trova l’impatto con il pallone. Sugli sviluppi dell’azione, Lenart suggerisce per la girata volante di Orta che non inquadra, però, lo specchio della porta romagnola (al 32’). L’occasione buona per passare capita sei minuti dopo: Borrelli dal fondo crossa al centro per la testa di Orta che prolunga sul secondo palo dove è appostato Gambino. La punta di Raffadali non ha problemi ad appoggiare in rete da due passi, ma il secondo guardalinee, il signor Ceravolo di Catanzaro, invalida tutto ravvisando la posizione irregolare dell’attaccante . Nel secondo tempo, il Santarcangelo rientra in campo con lo stesso atteggiamento tattico della prima frazione ma i romagnoli, da un punto di vista fisico, sembrano risentire del doppio impegno disputato nella scorsa settimana contro Miglianico in campionato ed Atletico Trivento in Coppa Italia. I padroni di casa, invece, sono trascinati da un Gambino in condizioni fisiche strepitose: l’attaccante si batte come un leone, difende palla, fa salire la squadra e conquista una quantità industriale di calci di punizione sulla trequarti. Ogni velleità della punta e di tutta la squadra di Cifaldi, però, si infrange dinanzi all’intransigenza del pessimo Ambrogio di Cosenza il quale ravvisa una serie interminabile di falli di confusione nell’area romagnola: ne consegue, quindi, che le occasioni più pericolose, anche nella ripresa, sono create dall’undici di mister Angelini che, pur non brillando come nel primo tempo, va vicino al gol prima al 60’ con un contropiede di Ambrosini (Farò è bravo a deviare in angolo) poi al 73’ con Del Pivo (bomba dai venti metri che si perde di poco fuori). Il finale di gara è rovente: i biancorossi tentano gli ultimi assalti, ma proprio nei secondi finali di gara prima rimangono in inferiorità numerica (rosso diretto a Lenart) poi rischiano di subire una beffa atroce. Al termine di una mischia interminabile in area teramana, Fabbri pesca Traini solissimo al limite dell’area piccola teramana: la punta, però, spara in bocca a Farò la cui respinta con i piedi fa tirare un sospiro di sollievo a tutto il Comunale. Dopo cinque minuti di recupero, la partita termina sul nulla di fatto: un pareggio da accettare in modo positivo anche alla luce dell’inaspettato pareggio del Rimini, fermato sull’uno a uno casalingo dalla Recanatese. Negli spogliatoi, il tecnico romagnolo Angelini appare soddisfatto dal risultato: “Abbiamo disputato una grande gara contro un’ottima squadra. Su un campo molto difficile abbiamo giocato con grande personalità, senza farci mai intimorire dall’avversario: nel finale avremmo potuto anche vincere, ma il pareggio è comunque un risultato positivo. Fa piacere sapere di aver strappato quattro punti alla capolista, ma c’è del rammarico nel pensare che ne abbiamo persi cinque contro squadre meno blasonate come il Miglianico”. In casa Teramo, invece, per evitare di fomentare ulteriori polemiche, parlerà solo il patron Campitelli, le cui pesanti dichiarazioni faranno molto discutere durante la prossima settimana.

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TERAMO-SANTARCANGELO 0-0

TERAMO: Farò, Lenart, Russo, Scartozzi, Ianni, Gattari, Di Paolo (52‘Bontà), Cerchia (73‘Lorusso), Orta, Borrelli, Gambino. A disp: Savietto, Gabrieli, Costa Ferreira, D’Eustacchio, De Lucia. All: Cifaldi

SANTARCANGELO: Nardi, Fabbri, Locatelli, Zavalloni, Cola, Gregorio, Baldinini, Del Pivo, Radoi (76‘Tonelli), Bazzi, Ambrosini (84‘Traini). A disp: Canali, Bezzi, Obeng, Varone, Bacchiocchi. All: Angelini

ARBITRO: Marco Ambrogio di Cosenza (Polifrone di Taurianova e Ceravolo di Catanzaro)

NOTE: Ammoniti Cerchia, Orta, Lenart, Scartozzi e Lorusso nel Teramo, Zavalloni, Radoi, Locatelli e Gregorio nel Santarcangelo. Espulso Lenart nel Teramo al 92’ per gioco violento. Angoli 6-5 per il Santarcangelo. Rec. 0’+5’. Spettatori 2000 circa.

Francesco Graduato

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