Un match in cui la squadra di Mastrangelo ha sofferto per oltre 40’, andando al riposo in svantaggio di 4 reti al termine del primo tempo (12-16).
Dal 15’ in poi del secondo tempo il Pescara diventa devastante, con le parate di Addazi e una serie di ripartenze in velocità. Al 17’ gli adriatici impattano sul 22-22. E’ un crescendo costante, che culmina nel 33-27 finale: sei reti di distacco, massimo vantaggio toccato dalla squadra pescarese nel corso dell’incontro.
All’orizzonte, ora, c’è la traferta sul campo de L’Aquila, dove concedere un tempo agli avversari, come accaduto contro il Monteprandone, potrebbe essere letale.