Normandia (Francia) – Akrour, Leclerc, Ben Zdira, Leconte, Oualit (dal 40’st Sy), Leclerc Y. (dal 12’st Gilbert), Geneste (dal 20’st Gambieur), Leseigneur, Gonel, Rossi, Simon; a disp. Guichaux, Bique, Gambier, Affagard, Nicolle; All. Delas
Arbitro: Sant (Malta)
Assistenti: Francalanza (Malta), McManus (Irlanda)
Marcatori: 20′ Simon (N), 23’st Lalli (A)
Note: ammoniti al 38′ Leclerc (N) e Lalli (A), al 44′ Pica (A), al 13’st Oulait (N), al 18’st Stacchiotti (A), al 33′ Scariti (A), 37′ Zanetti (A), 38’st Ben Zdira (N)
Dublino. La rappresentativa abruzzese pareggia 1 a 1 contro la Normandia, al termine di una sfida al cardiopalmo. I ragazzi del tandem Cialini-Iervese hanno disputato una gara di carattere e qualità. Pesano i due gol annullati all’Abruzzo dall’arbitro e ora per la qualificazione ci vuole un miracolo.
La selezione neroverde, guidata dal tandem Cialini-Iervese, ha sofferto e giocato con qualità e generosità. Si è vista annullare due reti, ed almeno una in modo davvero bizzarro ed incomprensibile. Così come sono apparse bizzarre le ammonizioni senza calci piazzati e tante altre estemporaneità del signor Alan Mario Sant, nazionalità maltese. La Normandia conferma di essere una buona squadra, dotata di alcune individualità di rilievo. In particolare il velocissimo Simon, autentica spina nel fianco della retroguardia abruzzese, ed il massiccio Ben Zdira, pilastro della difesa. Nonostante i numeri per i galletti non è stato possibile eguagliare la larga vittoria ottenuta contro San Marino nella gara d’esordio. L’approccio della squadra di Delas alla sfida è a metà tra l’attendista ed il provocatore.
Partenza da brivido per l’Abruzzo. Dopo due minuti Geneste al limite dell’area ruba il tempo a Di Martile, che riesce però a metterci una pezza deviando la conclusione del francese in angolo. La Normandia non ha il ritmo forsennato degli irlandesi, ma si dimostra ben disposta in campo e manovriera sin dalle prime battute dell’incontro. L’Abruzzo inizia a far girare il pallone, cercando un collegamento efficace tra il centrocampo ed il reparto avanzato. Ruscioli e Pica cercano di lanciare Padovani in un diverse occasioni. La Normandia, dal canto suo, sembra cercare costantemente la provocazione nei contrasti, specie con i suoi attaccanti nella trequarti abruzzese. Al 17′ Simon percorre velocissimo la fascia destra e nella circostanza è bravo Stacchiotti ad agire con mestiere, consentendo a Carfagna di fare suo il pallone. Al 19′ l’Abruzzo va in gol grazie al colpo di testa di Stacchiotti, ma l’arbitro annulla ravvisando un’incomprensibile posizione di fuorigioco segnalata dal guardalinee. Dopo il danno arriva la beffa con la Normandia che passa in vantaggio sfruttando una nuova irresistibile discesa di Simon, che stavolta riesce a beffare Carfagna con un diagonale. I ragazzi del duo Cialini-Iervese tentano di scuotersi immediatamente. Al 25′ Lalli conclude dal vertice destro dell’area francese, ma anche in questo caso il guardalinee sventola la bandierina indicando l’offside dell’attaccante dello Spal Lanciano. Gli spunti offensivi non mancano ma l’attenzione dei francesi unita ad alcune decisioni della terna arbitrale gettano acqua sulle fiammate italiane. Simon conferma di essere la bestia nera della difesa abruzzese, costretta a tamponare la sua ennesima incursione, intorno alla mezzora. Al 35′ Zanetti appoggia corto per D’Amico che in dribbling serve Pica con un preciso passante: la conclusione del centrocampista è nello specchio della porta ma non abbastanza potente per Akrour che può controllare agevolmente il pallone. Dopo tre minuti Lalli va di nuovo a segno, ma il direttore di gara annulla lamentando un controllo di mano dell’attaccante che si becca il giallo per proteste. L’Abruzzo, incitato da tutta la panchina, si getta in avanti alla ricerca del pareggio prima della fine del primo tempo. Gli avversari provano a colpire in contropiede con il solito Simon: la sua apertura fortunatamente non viene sfruttata a dovere da Oulait che fallisce la conclusione da buona posizione.
La ripresa si apre con l’Abruzzo subito all’attacco. Dopo due minuti Padovani viene contrastato fallosamente da Akrour all’interno dell’area, ma per l’arbitro si tratta solo di rimessa laterale. Passa un istante e D’Amico chiama all’intervento l’estremo difensore francese che si salva in corner. Passato il primo quarto d’ora senza trovare il pari, la panchina abruzzese decide di adottare alcuni cambi. Dentro Adorante per Di Martile, apparso affaticato, e poco dopo Sputore va a rilevare capitan Ruscioli, con la fascia che passa a Petronio. Al 23′ la partita torna in equilibrio. Lalli batte Akrour con un tiro sotto-misura. L’ingresso di Sputore da nuova linfa e peso all’attacco abruzzese che inizia a premere con crescente intensità. Al 27′ un suo bolide di Sputore, termina fuori di un soffio. L’Abruzzo va in forcing, lottando su ogni pallone sino alla fine, ma per quanto gioco ed occasioni produca, non riesce a conquistare il meritato vantaggio.
“Sono dispiaciuto per il risultato soprattutto perché i ragazzi hanno dato il massimo – ha ammesso l’allenatore Iervese a fine gara – ho fatto loro i complimenti perché hanno giocato ad altissimi livelli, interpretando alla perfezione le nostre indicazioni tecniche”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche mister Cialini: “Cosa posso rimproverare alla squadra? Nulla. Hanno saputo esprimere un buon calcio dopo aver giocato solo quattro volte tutti insieme. Hanno superato la dimensione del club ed oggi sono stati davvero encomiabili. Sono orgoglioso di loro”.
Anche se la matematica non ha ancora condannato l’Abruzzo, la situazione ora si è fatta complicata. Bisogna infatti sperare che Francia-Irlanda finisca a reti inviolate, mentre nell’ultima sfida contro San Marino si dovrà realizzare una valanga di gol, almeno sette, uno in più di quelli segnati dalla Francia. “Adesso dipendiamo dai risultati degli altri e questo è il maggior rammarico – ha affermato il presidente del CR Abruzzo Daniele Ortolano – specie dopo una prestazione maiuscola come questa. Non è mia abitudine commentare l’operato dell’arbitro, ma credo che alcune decisioni siano come minimo da rivedere”.