“Titoli importanti – dice il ciclista abruzzese – che confermano la mia ottima condizione fisica, anche se i recenti Mondiali del Canada- a Baie-Comeau – sono stati deludenti. In Quebec gara molto dura su strada,- spiega – con circuito impegnativo, dove una salita di un km e mezzo all’8% medio di pendenza e da ripetere ben 7 volte faceva ad ogni passaggio la selezione naturale”. Nel finale di gara fuga a tre: con Addesi, un brasiliano e un francese. “Purtroppo – racconta il paratleta, affetto da focomelia – negli ultimi 8 chilometri mi sono trovato in fuga con due brasiliani. A circa 2 chilometri dall’arrivo il rientro di un terzo brasiliano e, alla fine, nella volata a 4 ci siamo ritrovati a tagliare il traguardo quasi contemporaneamente. Sono stato stretto e ho avuto la peggio. Fino all’ultimo l’ordine di arrivo è rimasto un mistero: la differenza era irrisoria. Volata al fotofinish, che ha decretato la vittoria dei brasiliani Soelito, Chaman e Schwindt che si sono spartiti nell’ordine il podio. La medaglia – prosegue Pierpaolo – mi è sfuggita per pochi centimetri, seppure il mio stato di forma fosse perfetto. Inoltre, l’allenamento mirato, durante il ritiro di Roccaraso, aveva dato i propri frutti, confermati dal sesto posto nella prova a cronometro disputata due giorni prima, sempre ai Mondiali. Ma tutto ciò non è bastato. Tutto da rifare! Ritorno dal Canada con l’amaro in bocca e con nessuna voglia di rimettermi in sella. Troppa la delusione. Sono risalito in bici per i Campionati italiani su pista soltanto grazie ad Alessia, la mia nuova compagna, che ha saputo spronarmi in un momento terribile”. Ed è finita con due primi posti.
Prossimi impegni il 25 settembre con la Coppa del mondo a Praga e il 10 ottobre col Campionato italiano su strada a Pordenone.