Chieti. Mediolanum Forum di Milano, 16 giugno 2005, si fa la storia del basket italiano. Quarta partita di playoff tra la Fortitudo di capitan Basile e l’Armani Milano di Djordjevic. 30” alla fine, va in lunetta per Bologna Ruben Douglas, che potrebbe impattare il risultato sul 65-65 ma sbaglia un tiro libero, concedendo a Milano la possibilità di chiudere la partita.
Djordjevic palleggia sin quasi al limite dei 24”, vorrebbe tirare ma è marcatissimo e scarica fuori per Calabria che si alza in sospensione e scaglia un tiro che s’infrange sul ferro. Mancano 5 secondi, Basile raccoglie il rimbalzo e va in palleggio cercando disperatamente un passaggio utile per un tiro. È una sorta di balletto drammatico il suo, dribbla compagni e avversari mentre il tempo precipita verso lo scadere. Trova, però, al limite della disperazione agonistica, lo spiraglio per un passaggio in direzione di Ruben Douglas che si alza e indirizza a fil di sirena il più forzato dei tiri della storia della pallacanestro italiana.
L’arco balistico mozza il respiro a tutti presenti e, una volta sovvertite le regole della spazialità e della temporalità, sembra bloccarsi in un fermo immagine. Sono frazioni di un secondo che si fissano nella memoria digitale delle telecamere e storica degli appassionati dello sport più emozionante del mondo, perché alla fine della parabola non c’è il suono metallico del ferro ma il morbido frusciare della retina. Ciuff! Non ci fosse stato l’instante replay, introdotto proprio quell’anno, staremmo ancora a discutere sulla bontà o meno del canestro. Il mondo si sarebbe diviso inevitabilmente in due schiere sul tiro, che avrebbe potuto chiudere a favore della Fortitudo la serie finale di playoff. Tiro scoccato prima o dopo il suono della sirena ? La decisione è dell’arbitro Carmelo Paternicòche si avvicina al tecnico che governa a bordo campo la registrazione delle immagini. I volti dei giocatori, dei tecnici, dei tifosi sono terrei. Molti si coprono il volto, maledicendo la sorte che li ha portati a decidere una stagione intera in quei pochi attimi. Intanto Paternicò continua la sua valutazione. Il tiro di Douglas in realtà è ancora sospeso per aria, di sicuro è questo il canestro da tre più lungo della storia. L’arbitro continua imperterrito la sua analisi visiva ed esattamente dopo cinquanta secondi di attenta e solitaria valutazione, alza le braccia al cielo, mostrando le tre dita. Canestro convalidato e secondo scudetto della sua storia alla Fortitudo Bologna.
Mi si perdonerà l’enfasi e l’eccessiva lunghezza, del tutto necessarie a mio avviso per dare un’idea precisa, soprattutto ai più giovani, della dimensione “storica” dell’avversario che le Furie andranno domani ad incontrare. La Effe, come la tifoseria felsinea suole indicare la propria squadra, è, insieme alla Virtus, una delle due religioni cestistiche che da sempre dividono la capitale morale della pallacanestro italiana, Bologna. Giocarci contro, per la prima volta in assoluto, è un onore, batterla significherebbe andare oltre, cioè scrivere un’altra pagina gloriosa nella storia del basket teatino. C’è poi anche un altro aspetto che lega in qualche modo Chieti alla Effe. Tra quelli che sono stati i migliori prodotti del vivaio teatino, ben due, Dante Anconetani, negli anni settanta e ottanta e Stefano Mancinelli più recentemente, in qualità di capitano, hanno vestito la maglia della Fortitudo. Un caso, sicuramente, che però ha sedimentato nella passione di tanti tifosi chietini interesse e simpatia nei confronti della squadra bolognese.
Detto questo, di necessità la passione deve lasciare il posto alla cronaca ed è Massimo Galli il personaggio più consono ad introdurre i temi di questa gara: “Dopo l’ottima gara disputata a Matera vogliamo proseguire il nostro percorso di crescita al cospetto di una squadra di grande qualità, guidata da un allenatore che da sempre calca i palcoscenici più importanti del basket nazionale. Vogliamo assolutamente interrompere la striscia negativa delle ultime quattro gare interne e ridare gioia ed entusiasmo ai nostri tifosi. Vincere ci offrirebbe l’occasione per risalire la classifica e posizionarci su di un piano di classifica più rassicurante. Per riuscirci non conosco altra via che il lavoro, l’unico vero moltiplicatore di successi. Siamo giovani e abbiamo ancora tanta strada da fare”.
Giunti alla fine del girone d’andata è anche l’occasione giusta per attendere alle valutazione del Prof. Dante Falasca sull’attuale condizione delle Furie: “La nostra è una squadra composta da ragazzi con grandi valori umani e con tanta voglia di lavorare. Non ci sono primedonne e anche chi ha alle spalle una carriera già lunga e densa di successi lavora con la stessa applicazione ed entusiasmo dei più giovani. Sia in campo che fuori sono tutti bravi ragazzi, forse anche troppo. In partita la mancanza di malizia è spesso un handicap, soprattutto in questa categoria in larga parte composta da gente esperta e navigata. La nostra condizione fisica attuale è valutabile come medio-alta ma chi ha pratica agonistica sa che le vittorie aiutano ad sostenere la fatica e sono altamente rigenerative delle risorse atletiche. Una volta svuotata l’infermeria abbiamo subito trovato una prestazione convincente, dobbiamo procedere in questa direzione”.
Infermeria svuotata, quindi, un fattore importante e che regala speranze ad una squadra che sembra essere uscita dalla “nottata” ed essere vogliosa dopo una doppia vittoria in trasferta di ritrovare anche in casa la gioia del successo. Non sarà facile, perché la squadra del coach triestino Boniciolli, gioca un basket molto fisico, che, se subito con passività, poco spazio offrirebbe, soprattutto, agli esterni teatini. È però indubbio che il movimenti di mercato degli ultimi giorni hanno creato una certa turbolenza in casa Fortitudo. Iannilli, del quale si era parlato anche per un interessamento della Proger, proprio ieri ha salutato tutti per dirigersi a Tortona. Valerio Amoroso, invece, individuato come nuovo centro non potrà essere, per ragioni di tesseramento, della partita. Un’assenza questa che sommata a quella dell’infortunato Flowers, offre degli indubbi vantaggi agli uomini di coach Galli. Vantaggi però solo teorici e che andranno sostenuti da una prestazione all’altezza del compito. Tutto qui!
Appuntamento alle ore 18.00 al PalaTricalle di Chieti, quando sarà alzata palla a due agli ordini dei signori Moretti, Di Toro e Gasparri. Nell’intervallo della gara sarà sancito il gemellaggio sportivo tra la Proger Chieti e la squadra ciclistica professionistica della GM Cycling Team.