Esordio amaro per il Giulianova: il Fano travolge 3-1 i ragazzini di mister Giorgini

Una banda di ragazzini contro un Fano ben organizzato e che lo scorso campionato ha centrato la fase della finale nazionale dei play off. Il Giulianova esce sconfitto dal Mancini. Tanto coraggio per la banda di Francesco Giorgini ma anche tanta inesperienza. L’età media dei giallorossi, seguiti da un centinaio di tifosi, poco più che 20anni. Il più “anziano” il capitano Edoardo Ferrante, classe 1991, uno dei pochissimi reduci della passata stagione. Mister Giorgini sa che i punti salvezza il Giulianova li deve conquistare altrove, non certo contro i granata dell’ex Marco Alessandrini. E sa anche che servono rinforzi: un attaccante, un difensore centrale, un centrocampista che dia qualità ma che garantisca anche quantità. Fa caldo al Mancini, ma il vento di grecale attenua la calura d fine estate.

Parte tutto sommato bene il Giulianova che propone in attacco Di Stefano. Al 6′ Silvetri prova ad incornare un assist dalla sinistra. Il Fano sembra soffrire la vivacità dei giovani giuliesi. Ma è solo una illusione. Perché, superato l’imbarazzo, l’undici marchigiano inizia a macinare gioco e azioni. Al 7′ la traversa di Sivilla viene macchiata da una posizione di fuorigioco segnalata dal primo assistente. Il vantaggio locale arriva al 14′. Clamoroso l’errore di Rossi che innesca Gucci che ha solo il tempo di fulminare l’incolpevole Rossetti, in disperata uscita. Al 20′ Sivilla ha l’occasione di segnare il 2-0. Ma da due passi spara oltre la traversa.fano-giulianova 2
Gli ospiti soffrono l’iniziativa granata che a centrocampo conta sull’esperienza di Lunardini e sulle qualità di Favo, classe ’96. Al 31′ Borrelli lascia partire un bolide da 25 metri con la palla che termina sotto l’incrocio. Solo nel finale di tempo il Giulianova si presenta dalle parti di Ginestra, creando un pericolo sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Si va negli spogliatoi sul 2-0 per la formazione di Alessandrini.
Il secondo tempo riparte con il Fano aggressivo e pronto a sfruttare gli spazi creati dai giallorossi alla disperata ricerca del gol per riaprire la gara. L’uomo più pericoloso per il Fano è senza dubbio Sivilla. Al 13′ il numero 7 granata si libera al tiro, ma la palla si stampa sul palo.

Sul capovolgimento di fronte il Giulianova trova la rete con cui dimezza lo svantaggio. Lo firma Di Stefano che approfitta di un rimpallo in piena area avversaria per piazzare il fendente.

Partita quasi stregata per i marchigiani che potrebbero dilagare nel punteggio. A salvare Rossetti, ancora una volta i legni. Sugli sviluppi di un corner battuto dalla sinistra, Favo si ritrova un buon pallone, ma la sfera colpisce il palo alla sinistra dell’estremo ospite.

Partita riaperta? Solo per un paio di minuti perché Sivilla, dopo vari tentativi, la richiude con una bella rete di destro. Anche in questo caso la difesa del Giulianova palesa qualche limite, consentendo all’attaccante di casa di trovare lo spazio per il tiro.
La squadra di Giorgini, tuttavia, non molla. Al 26′ secondo cartellino giallo per Mistura, chiamato a sostituire lo squakificato Nodari, rimediato per un fallo piuttosto brutto. Lascerà il campo in lacrime. Parità numerica ristabilita tre minuti dopo, al 29′ quando a rimediare il secondo giallo è Rossi. Gara da dimenticare la sua.

Prima del fischio finale ci sarà spazio per altre emozioni. Al 34′ il giallorosso Giampaolo sorprende Ginestra che è costretto ad intervenire in maniera goffa, vedendo il pallone probabilmente all’ultimo momento. E al 39′ Gucci di testa manda la sfera a colpire la parte superiore della traversa, quarto legno della gara per i padroni di casa.

Il Fano vince con merito e manda tre squilli chiari alle altre squadre del girone che lotteranno per il salto di qualità. Il Campobasso soprattutto è avvisato. Per quanto riguarda il Giulianova, è inutile negare che con un manipolo di giovani, seppur interessanti, non si va lontano. Se si guarda alle spalle, per vedere chi ha in panchina, Giorgini non trova che un gruppo di ragazzini. Ma per la salvezza serve qualcosa di più.

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