Serie D, Chieti-Alfonsine non si gioca: neroverdi vicini all’esclusione

Chieti. Dopo il fallimento decretato dal Tribunale, arriva la prima rinuncia del Chieti (Serie D, Girone F): come comunicato anche dalla Lega Nazionale Dilettanti, non si giocherà domenica 18 dicembre, nello Stadio Guido Angelini di Chieti, la partita in calendario Chieti-Alfonsine.

Il giudice delegato al fallimento del club abruzzese ha infatti formalizzato la rinuncia alla disputa dell’incontro fra gli abruzzesi e la formazione ravennate.

Il Chieti, che ha un punto in classifica, proprio oggi è stato penalizzato di un punto per un deferimento della società relativo a un’inadempienza di alcune settimane fa.

Nel frattempo la società è stata affidata al curatore, Maria Nicla Corvacchiola, che, sostenuta anche dal sindaco teatino Umberto Di Primio, ha tutte le intenzioni di proseguire con la stagione sportiva. Se la sua richiesta non dovesse essere accolta dal tribunale, il Chieti verrebbe escluso dal campionato e automaticamente radiato. In quel caso, tutte la partite disputate dai neroverdi verrebbero annullate e il titolo sportivo andrà perso. La cosa, però, non sembra turbare troppo parte della città, considerando che lo storico titolo sportivo del Chieti Calcio 1922 è andato già perso, dopo il fallimento del 2008 e il tentativo a vuoto di un gruppo di tifosi che ha cercato di tenerlo in vita nel 2014.

A raccogliere l’eredità (e forse anche del titolo sportivo) sembrerebbe essere pronto l’imprenditore teatino Giulio Trevisan, presidente del Chieti Torre Alex, seconda squadra neroverde della città. Il suo progetto è quello di far ripartire una squadra nero-verde nel Campionato di Eccellenza, ed un’altra, satellite, a Cepagatti, nelle serie inferiori.

Intanto, i tifosi hanno organizzato per domenica una manifestazione allo stadio. Il popolo teatino si ritroverà alle 18,30 davanti all’Angelini e alle 19,22 entrerà in curva Volpi per dimostrare l’attaccamento ai colori in un momento drammatico per la società, dichiarata fallita per la seconda volta in 94 anni. L’orario scelto non è casuale, ma richiama il 1922, l’anno di fondazione del Chieti, che rischia di scomparire per sempre.

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