Tortoreto, dune artificiali per proteggersi dalle mareggiate: partito il progetto

Tortoreto. L’idea era stata accarezzata già tre anni fa. Qualche tentativo, peraltro abortito sul nascere, era stato fatto lo scorso anno.

 

Ora però il progetto sperimentale, almeno a queste latitudini, ha preso forma. In questi giorni sul litorale di Tortoreto, in coincidenza di alcune concessioni balneari, hanno preso forma le dune artificiali, create dai mezzi meccanici con la sabbia presente sull’arenile. Non si tratta di nulla di clamoroso, sia chiaro: è la riproposizione anche a Tortoreto di quello che accade, da tempo, a Riccione. Alla fine della stagione balneare, infatti, la sabbia viene accantonata verso lo chalet creando delle dune vere e proprie che hanno una funzione precisa.

 

Preservare la sabbia, quando arrivano le mareggiate e le folate di vento e proteggere anche gli stabilimenti. Un sistema semplice ed economico che può rappresentare un deterrente importante contro le mareggiate e i fenomeni erosivi. Sono diversi gli chalet che hanno deciso di seguire questa strada, tracciata dall’associazione Balneator, guidata dal presidente Carlo Dezi, che ha anche ottenuto una modifica alla norma regionale che prevedeva, per la creazione di dune artificiali, di sabbia di cava. Una cosa poco comprensibile. Di riflesso anche gli interventi sono stati autorizzati dall’ufficio demanio del Comune di Tortoreto. “Già tre anni fa avevamo avanzato una proposta in tal senso”, analizza Carlo Dezi, presidente dell’associazione Balneator.

Ora l’operazione è stata finalmente autorizzata e la creazione delle dune è stata anche pensata con inclinazioni diverse, tra le varie concessioni, per verificare anche l’efficacia dell’operazione”. Le dune saranno ovviamente smantellate quando poi bisognerà attrezzare la spiaggia per la prossima stagione. Ma anche a Tortoreto inizia a serpeggiare la preoccupazione per i fenomeni erosivi. Non certo pronunciati come ad Alba Adriatica, fermo restando che la collocazione dei pennelli per la spiaggia di alimentazione, sconsigliata da più parti, per i rischi del cosiddetto “effetto Venturi”, ora rappresenta un elemento di ulteriore disagio.

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