Per la prima volta un Pontefice si reca in Iraq.
Papa Francesco è atterrato questa mattina a Baghdad “un viaggio emblematico, un dovere verso una terra martoriata da anni” le prime parole del Santo Padre a bordo dell’aereo che lo ha accompagnato in un momento difficile come una pandemia in un luogo ancora più difficile.
Il pellegrinaggio del Papa durerà quattro giorni: prima la capitale Baghdad, poi la città santa sciita di Najaf, per arrivare fino al Kurdistan iracheno.
Il primo Papa a provare un viaggio nella terra di Abramo fu Giovanni Paolo II ma senza successo a causa del mancato accordo col governo allora guidato da Saddam Hussein.
“Tacciano le armi. Se ne limiti la diffusione, qui e ovunque. Si dia voce ai costruttori, agli artigiani della pace. Basta violenze, fazioni e intolleranze” più che parole un vero e proprio appello quello lanciato da Francesco nel suo discorso.
Negli anni Papa Francesco ha sempre scelto come meta dei suoi viaggi Paesi ostici, dove la sua sicurezza non poteva essere garantita e terreno di guerre, repressioni e violenze (Egitto, Cuba, Uganda, Bolivia, Kenya). Anche la scelta di visitare l’Iraq ha un valore altamente simbolico poiché è qui che i cristiani hanno vissuto, dopo la guerra, le più cruenti persecuzioni per mano dello Stato Islamico “sono il pastore della gente che soffre”.
Il viaggio in Iraq è, ad oggi, il più rischioso affrontato da un Pontefice. Valentina Fratò