L’Aquila, tutto pronto per l’edizione 725 della Perdonanza

L’Aquila. E’ l’edizione 725 e a dieci anni dal terremoto che devastò L’Aquila, il 6 aprile 2009, la ‘Perdonanza Celestiniana’ ha un respiro particolare.

Dal 1294 ogni anno il 28 e il 29 agosto all’Aquila si rinnova il rito solenne dell’indulgenza plenaria perpetua che Celestino V concesse, la sera dell’incoronazione a pontefice, ai fedeli di Cristo.

Indulgenza fino ad allora riservata solo ai crociati e ai pellegrini diretti alla Porziuncola di Assisi. All’Aquila il Perdono, rinnovato annualmente, sarebbe stato concesso da quel momento anche a poveri e diseredati.

Quest’anno la Perdonanza avrà i volti di Sara Luce Cruciani, la ‘Dama della Bolla’, e di Federico Vittorini, ‘il ‘Giovin Signore’; 17 anni lei, 24 lui, “figli dell’Aquila, testimoni della spensieratezza macchiata, ma anche dell’energia pura che non ci ha mai lasciato”. Così li ha definiti il sindaco, Pierluigi Biondi, presentando oggi una parte di questo evento che scandisce l’estate aquilana.

Il corteo della Bolla, che sfilerà il 28 agosto per le strade della città, sin dalle origini accompagna solennemente la Bolla dell’indulgenza celestiniana.

Le autorità sono accompagnate da circa mille figuranti in costume d’epoca, in rappresentanza anche di gruppi storici provenienti da località legate alla storia medievale aquilana e di città europee gemellate con L’Aquila. Sara Luce e Federico “sono consapevoli di non partecipare solo a una ‘sfilata’ – ha detto ancora il sindaco – bensì a un rito comunitario di ‘riconciliazione’. Sanno che le vie del centro, da palazzo Fibbioni a Collemaggio, si animeranno intorno a loro. Recheranno un tesoro: la Bolla del Perdono, rivoluzionario documento che ci vale il primo giubileo al mondo, la storia dell’Aquila, la gioventù e la speranza”. Tra pochi giorni sarà diffuso il programma delle manifestazioni allestite, in vista dell’apertura della Porta Santa di Collemaggio, dal 23 al 29 agosto 2019; e si attende dicembre, quando la Perdonanza Celestiniana, inserita nella rosa finale degli elementi candidati a bene immateriale dell’Unesco, sarà valutata dal Comitato internazionale riunito in Colombia, a Bogotà.

foto Ansa

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