La decisione rientra nell’ambito del piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà per il triennio 2021-2023. Si tratta di interventi in favore di coloro che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine a seguito di un provvedimento dell’autorità giudiziaria.
I ragazzi e le ragazze vengono accompagnati per realizzare i propri percorsi che possono essere orientati al completamento degli studi secondari superiori o la formazione universitaria, alla formazione professionale o l’accesso al mercato del lavoro. La Sperimentazione nazionale Care leavers è promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito del Fondo per la Lotta alla Povertà e all’Esclusione Sociale ed è sostenuta da un contributo economico laddove ricorrano i requisiti ISEE.
“Aderiamo al progetto nazionale – spiega l’assessore Quaresimale – per offrire possibilità di inserimento a quei giovani che sono stati costretti a lasciare il nucleo famigliare di origine per approdare in una comunità residenziale. L’obiettivo è quello di accompagnare i neomaggiorenni all’autonomia, attraverso la creazione di supporti necessari per consentire loro di costruirsi gradualmente un futuro e di completare il percorso di crescita fino al compimento del 21esimo anno”.