Dopo settimane di criticità, il tasso di occupazione dei posti letto di area medica in Abruzzo torna al di sotto della soglia di allarme, fissata al 40%: alla luce dei dati odierni, da cui emerge una significativa riduzione degli ospedalizzati, il parametro scende al 38,6%.
I ricoveri, infatti, passano dai 675 di ieri ai 645 di oggi: quelli in area non critica scendono di 29 unità ed arrivano a 577. Restano oltre la soglia di allarme le terapie intensive, dove sono ricoverate 68 persone, cioè una in meno di ieri, al netto di decessi, dimissioni e quattro nuovi accessi. In questo caso il tasso di occupazione è pari al 31,6%, a fronte di un valore limite del 30%. Negli ultimi giorni il numero degli ospedalizzati sta scendendo rapidamente.
Solo due settimane fa i ricoveri erano 751, cioè oltre cento in più rispetto a quelli odierni. Per l’Abruzzo il mese di marzo è stato il più duro di sempre per quanto riguarda la pressione sugli ospedali. Il 13 marzo, nel pieno della terza ondata, le terapie intensive hanno fatto registrare il record: 94 i pazienti ricoverati, valore a cui non ci si era neppure avvicinati nella prima e nella seconda ondata.