La Cassa Edile di Teramo spiega che, negli ultimi otto anni, la provincia teramana ha vissuto, nel settore dell’edilizia, una crisi devastante che si è tradotta, per la Cassa Edile, in una perdita pari a circa 600 imprese ed a 3.000 operai.
Tuttavia, i dati dei salari del 1° semestre 2016, registrando un incremento di circa il 5%, farebbero pensare ad una inversione di tendenza, in linea con i dati nazionali inerenti a tale settore.
Sono aumentati sensibilmente il numero delle gare e gli importi banditi anche in ragione dei programmi regionali e nazionali di finanziamento su depurazione, dissesto idrogeologico e scuole.
Naturalmente occorrerà che i segnali si confermino ma certamente il miglioramento degli investimenti pubblici in opere, per i vari programmi di spesa, ha contribuito all’incremento del lavoro.
Le incertezze sono dovute al nuovo Codice degli Appalti ed al lentissimo processo di ricostruzione che, in provincia di Teramo, non riesce ad avere gli sviluppi che ci si attendeva.
Il totale complessivo stimato del valore della ricostruzione privata negli otto comuni del cratere teramano non dovrebbe essere inferiore a circa 300 milioni di euro.
“Le Amministrazioni all’interno del cratere sismico devono impegnarsi a concludere entro il 2016 l’iter per l’approvazione dei Piani di Ricostruzione. In provincia di Teramo, al momento, l’Ufficio Speciale ha espresso il Nulla Osta al Piano di Ricostruzione per i soli centri storici di Arsita (Importo €. 14,6 milioni) e Penna Sant’Andrea (Importo €. 7,76 milioni) – spiegano – Sono stati adottati e stanno seguendo l’iter per la relativa approvazione i Piani di Ricostruzione di Castelli (Importo è di circa 40 milioni di euro), Colledara (circa 12 milioni di euro), Tossicia (circa 32 milioni di euro), Fano Adriano (circa 55 milioni di euro), Pietracamela (circa 58 milioni di euro) e Montorio al Vomano (circa 80 milioni di euro). Per quanto attiene agli interventi di messa in sicurezza delle scuole, sono stati stanziati, in provincia di Teramo, circa 17,5 milioni di euro di cui poco più del 10% realizzati. Per la ricostruzione fuori cratere in provincia di Teramo l’importo complessivo stimato dei lavori ammonta a circa 60 milioni”.
Anche l’edilizia privata conferma segnali positivi sul piano delle ristrutturazioni e delle compravendite immobiliari. In provincia di Teramo nell’ultimo anno si registra un incremento del numero di compravendite del 2,10%; il 60% delle compravendite ha interessato i comuni turistici balneari, il 37% il capoluogo ed i comuni collinari ed il restante 3% i comuni montani. Analoghi segnali positivi si registrano per il I semestre 2016 anche grazie ai bassi tassi di interesse, ai prezzi stabili e ad una maggiore propensione delle banche ad erogare finanziamenti alle famiglie.
Si attende ulteriore impulso dalle istituzioni per l’apertura dei cantieri previsti dai programmi regionali e nazionali di finanziamento sopra citati (depurazione, dissesto idrogeologico e scuole) oltre che dal Masterplan Abruzzo che prevede, per la sola provincia di Teramo, investimenti per oltre 110 milioni di euro (IV lotto della Teramo mare 85 milioni; funicolare centro città-Università di Teramo 10 milioni; interventi sulle strutture viarie della Val Fino 8 milioni, Pedemontana Campo Imperatore- Rigopiano-Castelli 6 milioni; Porto turistico di Roseto 1,7 milioni di euro, oltre ad ulteriori interventi che interessano l’intero territorio regionale).
“La Cassa Edile si conferma un presidio di legalità e di tutela del lavoro regolare» afferma la Presidenza «anche il nuovo Codice Appalti ha ribadito l’obbligatorietà dell’applicazione dei contratti collettivi e della iscrizione alla Cassa Edile, considerati elementi minimi inderogabili a garanzia dei lavoratori e delle imprese. Auspichiamo, pertanto, che tutte le Amministrazioni locali siano attente al rispetto ed all’applicazione delle previsioni di legge”.