Pescara. ‘La Giunta Regionale abruzzese prova il colpo di mano inviando al Consiglio regionale la Legge sulla valutazione di impatto ambientale attesa da decenni in Abruzzo senza un approfondito confronto con la comunità regionale e con i soggetti che in questi anni hanno segnalato e denunciato gravissimi fatti circa il funzionamento della Commissione VIA regionale’. Lo dichiara in una nota il Forum abruzzese dei Movimenti per l’Acqua.
‘I 13 articoli (dal 23 al 35) sono surrettiziamente contenuti all’interno di un provvedimento dal titolo “Collegato normativo alla Legge di Stabilità economico-finanziaria regionale 2015. Piano di rafforzamento legislativo dell’efficacia dell’azione regionale” che inizia il suo percorso in Consiglio regionale già oggi pomeriggio in Commissione. Nelle altre regioni da anni hanno norme specifiche su tutte le procedure ambientali’, si legge nella nota.
‘Da una prima lettura dei 13 articoli della norma emerge a nostro avviso un incredibile quadro di superficialità nella scrittura, con errori palesi, gravi omissioni, tentativi di “privatizzazione” del Comitato V.I.A. regionale, banalizzazione dei procedimenti.
La Legge 10 del 2010 della Toscana consta di 77 articoli vista la complessità e la delicatezza della materia che attiene alla tutela del territorio, dell’ambiente e anche della salute dei cittadini. Stiamo parlando del cuore delle politiche ambientali di una regione; in Abruzzo grazie all’azione di comitati ed associazioni proprio su queste procedure è stato aperto un vaso di Pandora con, in ultimo, il durissimo intervento di poche settimane fa della Commissione Europea sulle procedure di Valutazione di Incidenza Ambientale.
E’ impressionante, ad esempio, che in una norma del genere, nella regione dei Parchi, la parola “parco” non sia neanche nominata, quando esistono competenze decennali sull’argomento della protezione e studio della fauna e lo stesso Statuto regionale ne fa un elemento centrale della vita democratica della regione’, sottolinea il Forum.
‘Tragicomica la dimenticanza, nell’elenco delle professionalità elencate necessarie per la Commissione VIA, dei laureati in Scienze Naturali (cioè coloro che si occupano di lupi, orsi, aquila reali…) e addirittura quelli di Scienze ambientali che è il corso di laurea, presente all’Università di L’Aquila, nato decenni or sono proprio per offrire professionisti specializzati nelle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale! Che dire della mancanza di esperti in medicina quando il Comitato VIA è chiamato a valutare progetti che potenzialmente, basti pensare alle emissioni, possono causare danni gravissimi alla salute? Ormai in Italia e in Europa si parla continuamente della Valutazione di Impatto Sanitario; la Regione Abruzzo era stata antesignana almeno in questo ma poi sono riusciti ad accantonare la norma. Tra l’altro la Commissione V.I.A., se venisse approvata questa legge, potrebbe essere formata esclusivamente da professionisti. Una scelta improvvida visto lo scandalo che ha investito in queste settimane la Commissione VIA nazionale per i numerosi conflitti di interesse di alcuni suoi membri’, si insiste nella comunicazione.
‘Segnaliamo il tentativo all’art. 31 comma 3, di assegnare i compiti di vigilanza sull’attuazione delle prescrizioni e la corretta realizzazione dell’intervento rispetto a quanto previsto dalla V.I.A. all’Autorità che emette l’autorizzazione finale invece che a quella che emette il provvedimento di V.I.A. A nostro avviso la legge regionale si pone in palese contrasto con la norma nazionale, il Testo Unico sull’Ambiente 152/2006. Non è cosa da poco perché l’autorità che emette l’autorizzazione è spesso un ente o un dipartimento, come l’assessorato ai trasporti, che non sa quasi nulla dell’ambiente e della legislazione in materia. Ben difficilmente avrà quelle competenze necessarie per comprendere e intervenire urgentemente nei casi di inottemperanza. La norma nazionale è, invece, chiara sul punto: è l’autorità che rilascia il parere di VIA a dover esercitare la vigilanza sul rispetto di quanto deciso nella procedura ambientale’, evidenziano ancora, per poi concludere:
‘Incredibile, a nostro avviso, aver dimenticato di legiferare sulla Valutazione Ambientale Strategica, visto che diversi procedimenti di Valutazione di Incidenza sono ricompresi nella V.A.S.!
Ricordiamo, tra l’altro, che la Regione Abruzzo manda a Roma un proprio membro ad integrare la Commissione VIA nazionale per l’esame dei progetti che hanno un impatto sulla regione. Abbiamo scoperto che su interventi di estrema rilevanza come Ombrina, Elsa2 ecc la regione è arrivata a non farsi rappresentare! Consultando le altre leggi regionali sulla V.I.A., ad esempio quella del Piemonte del 1998 (sì, 1998!), si scopre che la posizione che il rappresentante regionale esprimerà a livello nazionale viene decisa con una conferenza dei servizi a cui partecipano tutti gli enti locali interessati e previo svolgimento di almeno un incontro pubblico con la popolazione. Lo stesso avviene nelle Marche! In questo modo la Regione prova a contare a livello nazionale portando sui tavoli che contano tutto il peso della comunità. Non si punta sull’uomo solo delegato al comando come tuttora avviene in Abruzzo, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Di tutto ciò nella legge non vi è traccia.
Potremmo continuare sulla mancanza di punti qualificanti sulla partecipazione attiva dei cittadini, delle aree protette, dei comuni, sulla qualità delle istruttorie ecc. Abbiamo chiesto immediatamente audizione alle Commissioni del Consiglio Regionale per poter presentare osservazioni ma è sconsolante che dopo tutti questi anni la Giunta Regionale su un tema del genere abbia accuratamente evitato un ampio confronto pubblico con la comunità abruzzese. Speriamo che ci sia data la possibilità, almeno nel Consiglio regionale, di dare il nostro contributo su una legge fondamentale per la qualità della vita egli abruzzesi e degli stessi progetti degli imprenditori’.