I medici sono riusciti a diagnosticare una malattia rarissima che ha colpito un uomo camerunense. L’evento è accaduto a Camposampiero.
Il lavoro dei medici, in determinate situazioni, può diventare davvero complesso. Ci sono delle patologie difficili da individuare. Sono rare e possono mettere a dura prova le competenze degli esperti. In Italia, si è verificata una condizione rarissima che, grazie alla professionalità del pronto soccorso di Camposampiero, si è concluso in modo positivo. È provocata dal verme Loa Loa e può essere molto pericolosa.
Un uomo originario del Camerun aveva chiesto aiuto a causa di alcuni sintomi allarmanti. Una visita accurata e il coinvolgimento del reparto oculistico e dell’Uoc Laboratorio Analisi della Ulss 6 hanno permesso di scoprire qualcosa di sconvolgente. Questa patologia si studia sui libri universitari, ma è quasi impossibile imbattersi in un caso reale.
Uomo infettato dal verme Loa Loa: la diagnosi è avvenuta proprio in Italia
Ci sono delle patologie in grado di mettere a dura prova anche i medici più esperti. Per la loro rarità, non sono facili da diagnosticare. I pazienti, di conseguenza, rischiano di restare senza una cura, andando incontro anche a conseguenze molto gravi. Per fortuna, la storia di un uomo originario del Cameron si è conclusa in modo diverso. L’intervento tempestivo degli specialisti italiani gli ha permesso di sconfiggere la sua condizione.
Il diretto interessato si era rivolto al pronto soccorso di Camposampiero, in provincia di Padova, per via di alcuni sintomi allarmanti. Durante la visita, aveva affermato di avvertire strani movimenti all’interno dell’occhio. Presentava anche rossore, abbondante lacrimazione, prurito e gonfiore alle caviglie e ai polsi. Il team del reparto oculistico, guidato da Marco Tavolato, ha sottoposto l’uomo a un’operazione chirurgica. Ciò ha permesso di individuare ed eliminare la causa del problema.
L’individuo era stato contagiato da un parassita chiamato Loa Loa. Questo verme si sviluppa nel corpo umano a causa della puntura di un tafano. La diagnosi è stata confermata anche dalle analisi condotte dall’Uoc Laboratorio Analisi della Ulss 6. I prelievi di sangue, inoltre, hanno evidenziato delle tracce di microfilarie. In Italia, si tratta di un evento davvero rarissimo. Questo parassita, infatti, vive esclusivamente nelle foreste pluviali dell’Africa centrale e occidentale.
Il paziente, probabilmente, ha contratto la malattia in Camerun, durante il suo ultimo viaggio avvenuto ben nove anni prima. La patologia, di conseguenza, è rimasta silente per quasi un decennio. Per la scoperta, al laboratorio in questione, è stato aggiudicato anche il primo premio, nella categoria ‘poster’, durante il 56° Congresso Nazionale SIBioC – Medicina di Laboratorio.