La norma, fortemente voluta dal M5S, è attualmente oggetto di trattativa tra le diverse anime della maggioranza.
Le regioni che non provvederanno a tagliare i vitalizi di ex presidenti e consiglieri regionali rischiano una forte riduzione, pari all’80%, dei trasferimenti erariali. È quanto prevede l’ultima versione, ancora non definitiva, della legge di bilancio.
La norma precisa che il taglio dei trasferimenti erariali non riguarderà i fondi relativi al Servizio sanitario nazionale, alle politiche sociali, al trasporto pubblico locale e alle misure di sostegno per le non autosufficienze.
Per non incorrere nel taglio dei trasferimenti, ogni regione dovrà provvedere a rideterminare la disciplina di vitalizi e trattamenti previdenziali dei passati consiglieri, presidenti e assessori, entro un massimo di sei mesi a partire dall’entrata in vigore del provvedimento.
A quanto si apprende, sebbene già inserita nell’ultima bozza della legge di bilancio, la norma sarebbe ancora “in attesa di valutazione politica” e per questo potrebbe ancora essere modificata prima che il testo della legge di bilancio venga trasmesso al Parlamento per l’approvazione definitiva.