San Salvo. “Pensavamo di avere chiarito bene i motivi che hanno indotto il Sindaco di San Salvo e il Presidente del Consiglio a convocare il Consiglio Comunale, e la modalità d’urgenza con la quale esso è stato effettuato: tutelare gli interessi del Comune e dei cittadini di San Salvo, utilizzando la possibilità che la legge di bilancio 2018 ha dato ai comuni, al fine di non esporre l’Ente a penali e a poter avere risorse economiche per fare fronte a pagamenti dei fornitori, senza indebitarsi e usufruendo di un tasso di interessi inferiore all’1%, su una anticipazione da restituire entro la fine dell’anno”.
Si legge così in una nota di San Salvo Città Nuova, Lista Popolare e Per San Salvo, che prosegue: “La stessa cosa è stata fatta da tanti comuni, con il medesimo intento e con lo scopo di potere rispettare i tempi dei pagamenti previsti dalla normativa in atto, senza incorrere in penalizzazioni, anche queste previste dalla stessa normativa.
Il motivo della difficoltà delle casse comunali non è riferito a ciò che sostengono alcuni consiglieri dell’opposizione, poco informati, allorquando parlano di difficoltà finanziarie, ma semplicemente al fatto che alle casse del Comune le risorse arrivano in ritardo, sia per i trasferimenti ritardati da parte della Regione, su costi già sostenuti e quindi anticipati, sia perché la riscossione dei tributi avviene nel corso dell’anno, e la disponibilità non è immediata, rispetto ai pagamenti da sostenere.
Sperando di avere ancora una volta contribuito a informare i cittadini, circa la correttezza con la quale l’Amministrazione Magnacca fonda la sua attività amministrativa, vogliamo però fornire quei consiglieri dell’opposizione poco attenti e poco preparati alcune note esplicative:
I termine per l’approvazione del bilancio di previsione non è il 31 dicembre 2018, come da loro dichiarato, ma il 31 marzo 2019;
La richiesta di una diversa modalità di convocazione del Consiglio Comunale, se mai necessario, non si fa tramite i mezzi di comunicazione, ma con la presenza alla conferenza dei capigruppo, dove il rappresentante del PD era assente, come spesso accade anche nelle commissioni consigliari, e dove la consigliera Marika Bolognese, pur essendo presente non ha detto nulla in merito;
Il parere dei revisori contabili, come già detto, non era dovuto per la delibera di richiesta di anticipazione di liquidità, non trattandosi di un indebitamento del Comune;
La documentazione relativa all’argomento in discussione era allegata alla comunicazione avvenuta alle ore 8.36 del 20 febbraio, quando la seduta del Consiglio era convocata per il giorno 21 febbraio alle ore 15.30, pertanto abbondantemente entro le 24 ore previste, ed eventuali approfondimenti potevano essere fatti dagli stessi consiglieri dell’opposizione, sempre che ne avessero avuta volontà, chiedendo informazioni agli uffici preposti.
Ovviamente, da quanto detto si conferma la scarsa informazione e capacità di impegno in capo a quei consiglieri dell’opposizione che hanno voluto improvvidamente montare una querelle senza che ce ne fossero i presupposti, solo con lo scopo di “buttarla in caciara “. Il risultato è sotto gli occhi di tutti!”.