“Mentre la politica regionale è ferma, immobile e sorda alle richieste che arrivano dal territorio aumentano le vertenze, le crisi aziendali e la richiesta di aiuti ed iniziative” commenta, sconfortato, il Vice-Capogruppo Regionale del Partito Democratico. “L’ultimo appello, in ordine di tempo, arriva da Confindustria Teramo che, nel corso di un incontro tenuto con le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil, è tornata a chiedere alla classe politica teramana e abruzzese, con una nota congiunta, “iniziative rapide ed efficaci che diano risposte concrete a un territorio che si trova ad affrontare difficili crisi aziendali in un tempo già segnato dall’epidemia”. Insomma, c’è bisogno che vengano attivati, senza ulteriori indugi, tavoli di confronto tematici che coinvolgano tutte le parti in causa, una progettualità di rilancio condivisa che porti a un grande piano di investimenti nel comparto industriale teramano”.
“In tale ottica – rilancia Pepe – riattivare le unità di crisi aziendali in ogni provincia abruzzese darebbe una grossa mano perché queste, presenti sui vari territori, non solo permetterebbero un monitoraggio più puntuale e accurato delle varie crisi aziendali su base territoriale, ma consentirebbero anche e soprattutto l’individuazione delle soluzioni più efficaci per l’occupazione così da favorire il rilancio dei settori produttivi locali”.
“Nel teramano stiamo vivendo una situazione a dir poco drammatica: Atr, Veco e Betafence sono solo la punta dell’iceberg oltreché il simbolo di una provincia, inascoltata dalla Giunta Marsilio, che chiede a gran voce risposte” conclude Dino Pepe. “Per questo lancio un appello ai consiglieri di maggioranza del centrodestra abruzzese affinché si attivino presso il Governatore romano per fargli comprendere che il nostro territorio necessita di risposte concrete e non può ricordarsi di Teramo e della sua provincia solo in occasione delle campagne elettorali! La prima cosa da fare è chiedere che venga rispettato quando votato nelle varie commissioni e dal Consiglio Regionale e, in tal senso, si dia seguito alle tante situazioni rimaste in sospeso come appunto la riattivazione dell’Ufficio vertenze e crisi aziendali presso la nostra Provincia, ma anche la definizione dei contributi nelle leggi “cura Abruzzo”. Insomma, urge un cambio di passo deciso, nelle vertenze sindacali come in tanti altri aspetti che riguardano il teramano, ma non solo, altrimenti la crisi diventerà irreversibile e, tutti noi, saremo chiamati a darne conto ad un territorio che, circa due anni fa, ci ha dato fiducia e ci ha chiesti di rappresentarlo al meglio in Regione”.