La realizzazione del nuovo ufficio Iat, previsto nella zona a nord della rotonda di via Trieste a Tortoreto, anima in queste ore il dibattito politico.
E in un documento vengono smontate le accuse arrivate dal capogruppo di Tortoreto Più, Libera D’Amelio.
“Le eccezioni sollevate dal consigliere sono state prontamente smentite dagli uffici competenti, in maniera tanto apprezzabile da convincere anche il gruppo di minoranza “Cambia Tortoreto”, che non ha ceduto al suo caotico “canto delle sirene”.
“L’assessore al turismo, in qualità di organo politico, non deve fugare alcun dubbio laddove si tratti di questioni meramente tecniche ed amministrative: l’amministrazione comunale, infatti, ripone la massima fiducia nell’operato degli uffici comunali e dei suoi tecnici, i quali, per questo, sono stati interpellati in consiglio, fornendo ogni delucidazione necessaria”.
La procedura. Tra i temi sollevati dalla D’Amelio c’era quello delle procedure seguite per approvare e collocare, successivamente, il nuovo ufficio. “La procedura seguita non è quella citata dal consigliere”, si prevista dagli articoli 20 e 21 della L.R. 18/83, bensì quella prevista dall’art. 19 del D.P.R. n. 327/01, che permette la contestuale variante ai Piani Demaniali Marittimi (vigente e adottato).
Tra le inesattezze del consigliere D’Amelio vi è anche quella dell’individuazione della fascia costiera di Tortoreto, che non è zona A1 del Piano regionale paesistico, come da lei asserito, bensì zona A1c2.
Per quest’ultima, l’art. 47 delle norme tecniche di attuazione del P.R.P. Ovviamente, risalendo al 1990 e quindi ad un’epoca in cui anche i servizi di accoglienza turistica erano concepiti ben diversamente da oggi, il Piano non riporta espressamente il concetto di ufficio IAT nell’elenco delle strutture, ma quest’ultimo è pienamente compatibile con quelle previste. E, se è pur vero che l’area interessata dal nuovo IAT è verde pubblico, qualificata dal vigente Prg come zona F1a “Verde pubblico ed attrezzato esistente”, va ricordato che quest’ultima è disciplinata dall’art. 88 delle N.T.A. che, al punto 3, stabilisce chiaramente: “Sono ammesse anche costruzioni di modesta entità legate alla funzione del parco, quali piccole strutture per il gioco, la sosta e lo svago, chioschi per il ristoro e servizi igienici”, nel rispetto di indici urbanistici previsti nello stesso articolo e verificati dall’ufficio urbanistico.
Nella nota, poi, si deduce il consigliere non abbia minimamente compreso le dinamiche basilari della ricettività, avendo definito l’imposta di soggiorno come “pagata da
tutti gli operatori turistici” ed ignorando, clamorosamente, che gli albergatori sono sostituti
In ogni caso, l’argomentazione non è errata solo formalmente, ma risulta del tutto infondata nel merito: l’amministrazione comunale si impegna costantemente a valorizzare l’intero territorio e, com’è ovvio, colloca eventi ed investimenti nella “cornice” più adatta a ciascun intervento.
Le ragioni che sottendono alla collocazione del nuovo ufficio IAT nel tratto centrale del
Rispediamo al mittente anche i rilievi sui tempi di realizzazione, che comunque non intaccheranno l’erogazione del servizio, e sui costi, che sono coerenti con il prezziario regionale
e rispecchiano scelte costruttive sostenibili e dal basso impatto ambientale. Infine, pur non
comprendendo l’attinenza con l’approvazione del progetto definitivo del nuovo IAT, se non
quale dimostrazione di una palese carenza di argomenti sostanziali sul tema trattato, giova
altresì ricordare che il gruppo di maggioranza sta affrontando anche il tema dei parcheggi, come dimostra altresì l’approvazione del progetto preliminare per l’adeguamento e
l’implementazione del sistema parcheggi pubblici.