Il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, fa sapere che l’informativa sul piano di ristrutturazione della Banca Popolare di Bari, predisposta dai commissari, “è decisamente preoccupante e richiede sin da subito dei chiarimenti, anche nel rapporto con le istituzioni e con i sindacati. Gli annunciati novecento esuberi in cinque anni, non danno alcuna garanzia di prospettiva futura della banca e soprattutto di tutela del personale e del territorio. Chiedo chiarezza sui criteri che verranno adottati per l’individuazione delle filiali che saranno tagliate e del personale che verrà considerato in esubero”.
“Si tratta di numeri molto più alti, almeno in termini percentuali, di quelli di cui si parlava nelle prime indiscrezioni, perché in realtà 900 esuberi vanno calcolati rispetto al numero ridotto dei complessivi 3300, visto che non si deve tener conto della quota relativa ad Orvieto. Si fa pertanto riferimento ad una percentuale molto più alta, rispetto alla quale, come territorio relativo alla ex banca Tercas, vengono chieste immediatamente chiarezza e certezze – sottolinea il sindaco – Sottolineo ancora una volta, inoltre, che la ex Tercas, acquisita da Banca Popolare di Bari, non è stata assolutamente il motivo della crisi dell’istituto di credito, anzi sarebbe stata un’occasione di rilancio dello stesso e lo è anche adesso, visto il forte legame col territorio e la comprovata remuneratività e redditività delle filiali in cui opera; tra l’altro in un’area geografica peraltro già falcidiata da una ricostruzione post-sisma ferma, per la quale la forte presenza di una banca del territorio e sul territorio, è autentico punto di riferimento. Questo anche alla luce dell’emergenza coronavirus, che ha aggravato la situazione emergenziale”.
“L’area relativa alla quota abruzzese, utilizzo questo termine di cui la parte teramana è centrale – sostiene D’Alberto – è assolutamente fondamentale in questo momento e va tutelata con forza. Ieri abbiamo già incontrato i rappresentanti sindacali del territorio per condividere una strategia e nei prossimi giorni contatteremo tutte le forze istituzionali ad ogni livello, a cominciare dai parlamentari, perché questo è il momento di riunire le forze, aldilà dell’appartenenza politica, a tutela del territorio. Viviamo una situazione delicata nell’ambito complessivo del Paese, rispetto alla quale dobbiamo valorizzare assolutamente le straordinarie potenzialità delle filiali e quella quota abruzzese della banca, visto che si tratta di un momento decisivo anche per il futuro del nostro territorio”.